di Monia Orazi
Una proposta di azione concreta, per sovvertire il corso politico italiano e fare in modo che la gente non subisca passivamente la crisi economica. È questo il messaggio che lancerà domenica prossima a Borgo Futuro il giornalista Giulietto Chiesa, ospite speciale del festival dell’ecosostenibilità di Ripe San Ginesio (leggi il programma), dove salirà sul palco domenica alle 19.30.
Ci sono possibili prospettive positive in questa crisi?
“Prospettive positive non ce ne sono, anzi è molto probabile che andremo verso la catastrofe. Ci sono molti ottimisti in giro per il mondo. Ormai l’uomo ha deturpato da tempo, siamo come dicono gli inglesi in overshooting. Gli Usa sono decisi ad andare avanti con il vecchio metodo suicida, non si vede né in Europa, né in Italia un cambio di direzione politica. In Italia non c’è un governo in grado di cambiare linea di azione politica. A sinistra si fanno solo chiacchiere e lamentele, se non si misurano i rapporti di forza presenti sul campo, non si vince. Il problema è essenzialmente politico. Il messaggio che cercherò di portare domenica prossima è quello di dire diamoci tutti una svegliata, se andiamo avanti con gli stessi metodi degli ultimi dieci anni, saremo costretti a subire gli effetti della crisi”.
Come possono evitare i cittadini che siano messe ancora le mani nelle loro tasche?
“Occorre organizzarsi per scalzare coloro che sono al potere. Pensiamo all’esempio dato dal Movimento Cinque Stelle, che ha catturato otto milioni e mezzo di voti. Sono riusciti a costituire un movimento politico che ha portato una potente squadra di oppositori, con un’operazione mediatica spettacolare. Dovremmo imparare da loro. Intendo precisare che non parlo di disobbedienza civile individuale. Occorre dire che lo Stato italiano ha assunto obblighi che non potrà mantenere, andare nelle sedi dell’Unione europea e denunciare ciò che lo vincola. Dovrebbe nascere un nuovo partito politico che possa rappresentare gli italiani che non si sentono rappresentati dalle formazioni politiche attuali. In parlamento si dovrebbe formare una grande alleanza democratica, popolare e aggiungo costituzionale, altrimenti nei prossimi mesi assisteremo alla cancellazione della seconda parte della costituzione, tramite un vero e proprio colpo di mano. Solo costituendo un grande movimento popolare , si potrà manifestare la volontà del popolo italiano di lasciarsi derubare. Il mio volume “Il vizio della catastrofe”, è l’unico libro in Italia che affronta il tema della crisi in tutta la sua complessità. Si deve cercare di costruire una piattaforma generale di governo alternativo”. I cittadini sono vittime della manipolazione, come lei stesso ha denunciato, utilizzando la metafora del noto film Matrix.
Come si può contrastare tutto questo?
“Ci sono due modi di reagire, uno periferico con la micro reazione di ogni individuo, occorre studiare, informarsi, trovando gli strumenti critici per contrastare la manipolazione dell’informazione. Gli stessi genitori non si rendono conto che il cervello dei propri figli è gettato in un tritacarne che li rende più stupidi dei padri. Internet non serve a liberare le menti ma è una forma di condizionamento sempre più assillante. L’altro modo di reagire è quello di costruire una proposta di cambiamento a questo sistema dei media in Europa ed in ltalia, attraverso la legge. La tv è il punto nodale della manipolazione, perché è la fonte dell’informazione della maggior parte degli italiani. Ad esempio la proposta avanzata dal Movimento Cinque Stelle, relativa alla privatizzazione totale del mezzo televisivo è un suicidio politico, come puntarsi una pistola alla bocca. Andrà tutto in mano a Berlusconi o ai suoi epigoni. In questo sono radicalmente all’opposizione: lo Stato deve tornare in possesso di tutte le frequenze e redistribuirle secondo le nuove regole. Siamo impotenti di fronte a tutto questo, c’è l’illusione dal basso di fare controinformazione, ma l’informazione è solo il cinque per cento del palinsesto televisivo, il resto sono intrattenimento e pubblicità, tutto nelle mani del nemico. La sinistra italiana è ferma al concetto di contro informazione. L’unica cosa nuova degli ultimi dieci anni è l’adorazione di internet”.
Una delle categorie maggiormente vittime della crisi sono i giovani.
Cosa possono fare per non subirla passivamente?
“Occorre organizzarsi ovunque possibile per difendere i territori, questo non è un appello ad essere glocal, ma un pilastro per una difesa politica collettiva. Sull’esempio del movimento No Tav in Val di Susa, occorre coinvolgere la popolazione per costituire nuclei di resistenza. Se ci sono migliaia di luoghi dove la popolazione difende il proprio territorio contro le mostruosità della politica, gli scempi ambientali, allora è difficile formare un movimento di questo genere, che poi si deve unire e diventare forza politica comune. Occorre dare vita ad un movimento propositivo e potente, fatto di giovani incorruttibili. Questo i giovani possono farlo, perché non sono condizionati dalle vecchie idee, dalle sciocchezze politiche commesse nel ventesimo secolo, anche se l’assenza di memoria storica è un grande disastro. Deve essere un movimento politico certo, che abbia uno sbocco in parlamento, perché altrimenti non resta che la rivolta e questa sarà inevitabilmente schiacciata”.
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Questo signore cosa proporrebbe? Fare una rivoluzione bolscevica e instaurare una dittatura proletaria?
Puntualmente si presentano questi populisti e demagoghi che parlano parlano e non dicono niente, solo banalità, frasi ad effetto, insomma le cose che alla gente piace sentire e cioè che è colpa dei poteri forti!
Il lavoro si crea e la crisi si supera facendo le riforme che tutto il mondo ci chiede. Riforme liberali si intende. Liberalizzazioni, privatizzazioni, riforma del mercato del lavoro rendendolo più flessibile sia in entrata che in uscita (se le imprese non hanno convenienza ad assumere, non assumono), taglio della spesa pubblica improduttiva, taglio altrettanto netto della pressione fiscale sia sulle imprese che sui cittadini, avviare una serie di grandi opere infrastrutturali, sburocratizzare l’economia, abbattere la durata dei processi. Il resto è tempo perso e significa buttare soldi pubblici per favorire i soliti noti.
Innanzitutto ringrazio il Signor Chiesa per averci onorato della sua presenza trovando il tempo
per portare anche nella nostra provincia un messaggio di riflessione sui nostri stili di vita.
Mi sembra di aver capito dalle sue dichiarazioni che il problema oggi è soprattutto AMBIENTALE quando si riferisce alle politiche dell’asse Occidentale. Effettivamente è ormai noto a tutti come i nostri consumi e la soddisfazione dei nostri piccoli “desideri” quotidiani abbia causato la più grossa crisi di risorse che l’Uomo abbia mai potuto documentare. Se non erro solo parlando di risorse alimentari nei primi mesi del 2013 si sono esaurite le riserve di cereali di base che, secondo le previsioni sarebbero dovute bastare fino a dicembre di quest’anno. Si calcola che, con questi ritmi, entro la fine dell’anno si saranno intaccate le riserve di tutto il 2014. Non occorre a questo punto essere grandi matematici per comprendere che se non ci sarà una popolare inversione di tendenza presto non si potrà più far finta che la crisi sia solo economica.
Detto questo esprimo la mia solidarietà con il pensiero del Sig. Chiesa che ho potuto seguire in questi anni leggendo diverse sue pubblicazioni che ho trovato sempre molto realistiche, chiare e ben documentate. E’ raro trovare ancora dei giornalisti che svolgono una reale funzione di servizio per la popolazione.
Spingendomi senz’altro oltre alle mie competenze mi sento di dire infine che appoggio quelle realtà che oggi propongono soluzioni pratiche quotidiane e portano FATTI in questa corsa contro il tempo, ritengo come tanti ormai che un primo passo che possiamo fare tutti è chiedere ed ottenere da parte di ogni cittadino un pò più di etica, di morale e soprattutto più trasparenza; da parte della politica, prima di tutto, ma anche da parte delle aziende produttrici di alimenti e prodotti che ogni giorno siamo tenuti a consumare ma di cui non sappiamo nulla se non che probabilmente non sono assolutamente realizzati, visti i FATTI, tenendo conto della salute di tutti e soprattutto della sostenibilità AMBIENTALE.
Spero che questa manifestazione goda della partecipazione di tutta la popolazione
Un cordiale saluto alla redazione e a tutti i lettori
Ludovico
Io penso che dovrebbero andare tutti a casa, anche nei comuni.
Gli assessori e sindaci vari hanno delle responsabilità loro promettono che vogliono il bene delle nostre cittadine ma una volta eletti la prima cosa che fanno è aumentare le tasse comunali, dire che l’ex giunta ha lasciato dei buchi, poi pensano al loro stipendio, ai loro interessi generalmente vincolati alle loro attività, si fanno pubblicità, organizzano eventi stupidi ma mirati.
Nel mentre i nostri giovani e i disoccupati soffrono in silenzio.
Non c’è meritocrazia ed i ragazzi per bene per mantenersi all’universita fanno mille lavoretti con una paga a livello cinese mentre alcuni dirigenti del comuni prendono doppio stipendio mascherato da rimborso spese.
Questa è la dura realtà che dimostra che la maggioranza delle persone al potere ci va solo perchè mira ai propri interessi, partendo dal basso e cioè i Comuni.
Questo signore ancora parla di Berlusconi e delle sue televioni. Guardiamo avanti. L’informazione del futuro e’ internet. Grillo quante televisioni ha? Nessuna, il tutto è’ avvenuto tramite il web. Spegniamo la televisione