Bilancio provinciale, una valle di lacrime
Tagli fino al 20% negli ultimi tre anni

Il presidente Antonio Pettinari ha presentato i dati preventivi e si scaglia ancora una volta contro il patto di stabilità. Tante le voci con il segno meno, tra questi la manutenzione stradale e la messa in sicurezza delle scuole. Pochissimi i cantieri in funzione. Dopo l'Acom, potrebbero essere alienati l'ex sede del liceo Scientifico di Civitanova, l'Hotel Marche e le tante case cantoniere

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Il presidente della Provincia Antonio Pettinari e l’assessore Giorgio Palombini

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Il presidente Pettinari con gli assessori Torresi, Bianchini e Lippi

di Maurizio Verdenelli

Quando tra le dipinte mura del ‘gabinetto’ presidenziale (quasi un ‘ridotto’ da Fort Apache assediato dalla crisi) entra sul finire la ‘Signora in rosso’, tra gli astanti serpeggia un leggero ma distinto sussulto. Il colore del tailleur dell’on. Paola Mariani vicepresidente della Provincia, evoca sensazioni alla Edgar Allan Poe in perfetta aderenza allo stato del bilancio di previsione dell’ente, illustrato fino a qualche minuto prima da Pettinari. Che, sopravvisuto all’ultimo respiro dallo spending review montiano, e grazie all’Arrivano i nostri della Consulta, e pure ai proponimenti di cassazione del governo Letta (ma domani chissà, canta Vasco Rossi) vive giorni difficilissimi, come noto. “Rosso come il nostro bilancio!” fa il presidente alla vista dell’abito della vice, subito fulminato da un’occhiataccia della dirigente, Carla Scipioni. In realtà se il bilancio deve essere per legge sempre in pareggio, non siamo lontani dal vero se la ‘caduta agli inferi’ delle entrate e dunque dell’operatività della Provincia colpisce, come l’arretramento dell’assistenza sanitaria e la smobilitazione degli ospedali, i trecentomila cittadini del nostro territorio proprio nella sicurezza personale. Le strade provinciali senza più manutenzione, al massimo rattoppate, con la segnaletica ormai carentissima, ad eccezione beninteso dei recenti cartelli dei limiti di velocità (una ‘pecetta’ vergognosa, come riconosce Pettinari: ‘che figuraccia!’ dice rivolto al dirigente Alessandro Mecozzi) e l’erba che l’invadono, sono diventate di una pericolosità senza precedenti. “Abbiamo dovuto ridurre il taglio stagionale dell’erba: da due ad un solo intervento. Per i ‘nostri’ 1.500 km di strade (ma le sponde sono due, è chiaro) spendiamo 700mila euro ogni volta. E non ce lo possiamo più permettere. Così per la manutenzione stradale, in totale, la spesa è ora di un milione e 900mila euro rispetto a quella precedente che ammontava a due milioni esatti in più. Raccomando dunque a me stesso e a tutti di guidare con più prudenza, senza farsi trarre in inganno dalla familiarità delle strade. E visto l’insensibilità dello Stato che dopo averci ‘appioppato’ in collaborazione con le Regioni, la rete ex Anas con tutti gli oneri annessi, dal 2010 ci ha tolto i fondi a sostegno, abbiamo deciso di aprire una controversia per la restituzione al mittente di tale ‘fardello'”.

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L’assessore “in rosso” Paola Mariani

E’ un fiume (di lacrime, sia detto per metafora) Antonio ‘Geremia’ Pettinari. “Sembra una nemesi. Io che ho avuto sempre come mission amministrativa, sin dai tempi dell’assessorato della giunta Sileoni, trasporti e collegamenti stradali, ora che sono giunto alla presidenza, mi trovo in una situazione drammatica e paradossale come l’attuale”. E’ durissimo l’anatema contro lo Stato da parte del presidente, attorniato dai suoi ‘colonnelli’: gli assessori Giorgio Palombini, in primis, Leonardo Lippi, Giovanni Torresi, Massimiliano Bianchini, Alessandro Biagiola, Paola Mariani e i dirigenti Scipioni e Mecozzi. Scellerato, anzi ‘maledetto’ il Patto di Stabilità per cui la Provincia ‘muore’ soffocata per mancanza di ossigeno, mentre ne ha un deposito pieno di bombole. Un accanimento terapeutico all’incontrario da parte di un Potere centrale che “sembra aver dimenticato anche il vincolo di solidarietà: così per l’alluvione del 2011 e la nevicata del 2012 non ci è arrivata un alira”. “E’ incredibile non poter intervenire laddove sarebbe pure ineludibile mentre la nostra cassaforte è piena di risorse che non possiamo per Patto utilizzare” rincara la dose lo strategico assessore alle Finanze Palombini, il cui ufficio non a caso è stato avvicinato a quella del presidente -con conseguente trasferimento di quello del capo di Gabinetto.
Il bilancio di previsione 2013 – che nel pomeriggio è all’odg del consiglio- è una serie di meno. La differenza con il bilancio del 2011 è pari a meno 9.019.793 euro, con il 2010 è di meno 11.719.793. “Tagli che hanno un peso del 20% su un bilancio di 58 milioni circa. Ecco spiegate le nostre mani legate sia per strade sia per scuole. E sui trasporti, anche qui notte fonda da quando la Regione ha deciso di tagliare anch’essa il 9%. Significa tagliare occupazione alle aziende del settore. Ed, inoltre, ai cittadini sopratutto delle zone interne e più disagiate, significa sottrarre la possibilità di muoversi con efficacia ora che l’uso del mezzo pubblico è diventata una necessità per l’aumento del costo dei carburanti”.
Tutti ‘meno’, dicevamo ad eccezione, una grossa eccezione, del capitolo “alienazione di beni patrimoniali” (più 58,9% nelle previsioni : in tutto 7.256.000 euro). Se infatti la Provincia non beneficia più della compartecipazione Irpef, e quasi più dell’addizionale sull’energia elettrica e se il fondo sperimentale di Riequilibrio è stato dimezzato, ci sarebbe pur sempre l’ingente patrimonio immobiliare. Dopo la vendita dell’Acom (900mila euro), ora toccherà all’ex sede del liceo Scientifico di Civitanova Marche, all’Hotel Marche (in comproprietà con la Regione, che tratta) e le tante case cantoniere. “Ma qui le gare vanno spesso deserte, rischiavamo quasi di regalarle, ed allora ci siamo fermati. Però abbiamo un lotto a Piediripa, aree a Macerata in via Tibaldi” dice a mò d’immobiliarista, Pettinari: “Insomma vendiamo tutto ciò che non è indispensabile per l’uso corrente degli uffici”. Accenna pure (ohibo! con un lampo negli occhi) anche alla proprietà del Palazzo del Governo e alle sedi del comando provinciale dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco. Sfratti in arrivo? “Per carità…” fa subito il ‘pompiere’, Pettinari.
Intanto la Provincia-Fort Apache una sua spending review l’ha già realizzata. Dichiara Giorgio Palombini: “Tutte le spese discrezionali (trasferimenti in vari settori) sono state azzerate o molto ridotte. Nonostante le difficoltà, abbiamo comunque voluto mantenere gli impegni a favore di imprese (100.000 euro a favore del Fondo di Garanzia regionale ) e delle famiglie (altri centomila euro)”.
Poi c’è quel gran Libro dei Sogni che è diventato da qualche anno il Piano Pluriennale degli Investimenti. Che prevede 20 milioni nel 2013; 14 mln e 500mila euro nel 2014 e due nel 2015. Sogni che si potranno realizzare in relazione a diverse variabili. Incidenza del Patto di Stabilità; tempi di dismissione del patrimonio; realizzazione verticale del Patto; svincolo dal Patto di interventi per messa in sicurezza di strade e scuole che resta una funzione obbligatoria dell’ente. “Ci abbiamo messo tutto dentro in modo da essere pronti a realizzare il più che si può nel caso di uno sblocco”. Per il momento? ” Lavoriamo con i fondi del sisma alla variante del Glorioso a San Severino Marche, alle scuole di Camerino al Ponte dell’Annunziata tra Montecosaro e Casette d’Ete, alle strade del centro di Matelica e al collegamento viario San Severino-Tolentino. Per l’indispensabile intervento al ponte di Colbuccaro pensiamo ai fondi della Protezione Civile; inoltre con gli eventuali soldi del Patto territoriale, alla variante per Sarnano e a contrada Braccano”.
Il grafico del bilancio di previsione sembra quello di un’azienda in crisi dell’area …calzaturiera. Forse aveva ragione il presidente della Provincia di Pesaro-Urbino, Matteo Ricci che all’indomani del decreto Monti, vaticinava tempi ancora più penosi per gli enti ‘salvati’. Si può campà, accussi’, presidente?
“Resistiamo anche perchè abbiamo un bilancio sano, non disperso dietro al pagamento degli interessi di mutui eccessivi contratti in precedenza e questo si deve alle buone amministrazioni che ci hanno preceduto, riconosciamolo, non solo alla nostra opera di governo e ai nostri sacrifici” risponde un pò a sorpresa Antonio Pettinari per tantissimi anni ‘in minoranza’ (dice edulcorando il termine di ‘opposizione’) con un tributo ai suoi predecessori Pigliapoco, Silenzi e, perchè no?, Capponi di cui fu vice ma poi competitor vincente nella campagna elettorale del 2011. “In certe cose avevano ragione loro, come ad esempio nell’utilizzo delle provvidenze statali per le strade ex Anas” fa ammenda il presidente del ‘Modello Marche’. Che torna a prendersela con le ‘pazzesche regole’ del Patto di Stabilità. Imitato da Palombini: “ll problema è anche cercare di farlo capire alla gente perchè non si può spendere per strade e scuole…”. Già, il problema della comunicazione appare, a questo riguardo, davvero prioritario e cruciale. Nè si può pensare di risolverlo completamente sulle pur generose ‘spalle’ del dialetto nelle commedie maceratesi, nella polenta, nella musica popolare, oppure con la simpatia e la bravura di Fabrizio Frizzi, ‘re’ per tre notti allo Sferisterio, oppure con il toro Vichingo, campione assoluto a maggio di un’edizione da record della rassegna agricola al Foro boario.

(Foto di Lucrezia Benfatto)

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