L’assessore provinciale al bilancio, Giorgio Palombini, insieme ad alcuni dei sindaci presenti in Prefettura
di Filippo Ciccarelli
“Siamo stanchi di fare gli esattori per conto dello stato e di dover chiedere sempre più soldi ai nostri cittadini, quando allo stesso tempo ci viene impedito di investire e offrire nuovi servizi”. Parole del sindaco di Montecosaro Stefano Cardinali, che parla in rappresentanza di tutti i suoi colleghi ricevuti questa mattina a Macerata dal prefetto Pietro Giardina. Al centro dell’attenzione della politica la Tares, nuova tassa sui rifiuti, che sarebbe dovuta partire da gennaio 2013, ma sta slittando di mese in mese. Gli aumenti rispetto alla Tarsu, imposta che la Tares va a sostituire, sono vertiginosi. “Le cifre che elenco sono relative al mio comune, Montecosaro, ma confrontandoci con gli altri sindaci abbiamo visto che più o meno la situazione è identica per tutta la provincia” spiega Cardinali. Viene fuori che una famiglia con 2 componenti pagherà fino al 106% in più, una con 3 fino al 72%, con 4 dal 91 al 130% di maggiorazione. Tassa più che raddoppiata per famiglie con 5 componenti in uno stesso appartamento (102%) e 6 persone o più (116%). Ma la stangata peserà ancor di più su chi ha un’attività: a Montecosaro un ristorante può arrivare a pagare il 350% in più rispetto a quanto versato nel 2012, un bar il 238%, un negozio di alimentari il 180%. E se banche e uffici postali
beneficiano addirittura di una riduzione (-40%), la scuola materna di Montecosaro gestita dalla parrocchia dovrà fare i conto con una tassa 7 volte più pesante rispetto alla Tarsu (+717%).
Coefficienti e aliquote Tares sono un affare nazionale, e la legge non tiene conto nemmeno della virtuosità dei territori. La provincia di Macerata è al 71% di raccolta differenziata, valore che rappresenta un’eccellenza rispetto alla media nazionale. Eppure i maceratesi dovranno sborsare più soldi, al pari dei cittadini residenti in altre zone d’Italia, molto meno attente alla raccolta differenziata dei rifiuti. La Tares prevede una maggiorazione di 30 centesimi al metro quadro (tutti incassati dallo stato centrale) e anche che i Comuni debbano coprire al 100% sia le spese di gestione (costi che fino ad oggi sono stati condivisi) che le spese per i servizi (una novità prevista dalla nuova legge).
I sindaci chiedono dunque una rimodulazione dei coefficienti della Tares, ma anche che la politica si faccia carico di questo problema: con il rinvio di Imu, Iva e ora della Tares, il rischio è che a fine anno i cittadini debbano pagare una cifra insormontabile per il bilancio familiare. Oltre al danno di pagare di più, anche la beffa di non avere in cambio servizi migliori. “Nel 2008 Montecosaro incassava, da Ici e Tarsu, 1.28 milioni di euro. Nel 2013 dovremmo incassare 3
milioni da Imu e Tares. Sono 1.7 milioni in più: ma lo stato ne prende 1.4, a noi rimarrebbero 300 mila euro” conclude Cardinali.
“A Loro Piceno temo che molte attività preferiscano chiudere, invece di pagare questi aumenti – afferma il sindaco Daniele Piatti – ci sono locali commerciali che a norma di legge dovrebbero passare da 2 mila a 9 mila euro, un altro addirittura da 4 a 20 mila”. Gli fa eco il collega Cesare Martini, primo cittadino di San Severino: “Non c’è coscienza di quello che sta avvenendo. Siamo al capezzale dei nostri cittadini, non abbiamo più i mezzi per rispondere alle loro esigenze. Un dato per far capire la situazione? I tributi pro capite sono aumentati da 280 a 560 euro a cittadino nel mio comune, mentre i trasferimenti dallo stato sono crollati da 260 a 16 euro!”. Francesco Fiordomo, sindaco di Recanati, punta il dito contro i parlamentari: “I nostri enti hanno dimostrato di saper essere virtuosi e fare i tagli eliminando le spese superflue. Ma con questa Tares la famiglia tipo paga il doppio: perché la politica nazionale, che a parole vuole tutelarla, poi adotta questi provvedimenti?”.
Il confronto tra i sindaci della provincia e il prefetto è durato circa due ore. Giardina si è impegnato a portare avanti le istanze di un territorio che, nonostante sia un esempio per tante altre realtà italiane nella gestione dei rifiuti, si trova ad essere ancora penalizzato da tagli ai servizi e maggiorazioni dei costi da pagare.
(Foto Lucrezia Benfatto)
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Il commento del Senatore Mario Morgoni (Pd):
“Quello della efficace gestione dei rifiuti è uno dei settori sul quale si gioca la credibilità delle istituzioni e anche della politica, specie in alcune aree del Paese. L’introduzione della Tares con gli oneri aggiuntivi che comporta per cittadini è inaccettabile, tanto più perché questi oneri sono completamente svincolati dagli impegni e dai risultati in materia di raccolta differenziata. In materia ambientale e in particolare di gestione dei rifiuti e di raccolta differenziata si parla sempre di incentivare i comportamenti virtuosi, ciò che è stato sempre annunciato, di fatto mai realizzato ed oggi palesemente contraddetto dalla Tares. Nella nostra Regione, nuclei famigliari numerosi, istituzioni scolastiche, imprese residenti in Comuni virtuosi, con alte performance in materia di raccolta differenziata, lamentano aumenti esorbitanti della Tares. Si tratta di una vicenda inaccettabile, sulla quale è necessario intervenire al più presto”.
Daniele Piatti, sindaco di Loro Piceno (a sinistra) ed Eraldo Mosconi, sindaco di Sant’Angelo in Pontano
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Le banche, tanto per cambiare, beneficiano di una riduzione. Capito, concittadini? Stiamo facendo beneficenza ai ricchi. Che sono poi anche quelli che ci hanno messo in questa situazione economica critica. La vera “casta” sono loro.
Senza parole….
Qui è una schifezza, ci stanno togliendo ogni speranza.
Anche l’acqua è aumentata qui da noi.
Un 10-15% rispetto all’anno scorso. La gente che non può, alla fine non le paga e arrivederci…
come sta già accadendo con bolli e assicurazioni auto.
Li prenderanno ai giocatori multimilionari o ai top manager delle banche, i soldi!!!!
Allucinante…proprio vero che all’indecenza non esiste limite!
Questa nuova ed iniqua tassa non è piovuta dal cielo ma è uno dei frutti avvelenati del governo MONTI.PDL PDL e UDC che sostenevano quello che diceva di essere un governo dei tecnici potevano benissimo emendarla.Ora pòianogono lacrime da coccodrillo perché i cittadini scopriranno che a pagare sono sempre i soliti.
E’ proprio uno schifo, considerato poi che a Macerata ci possiamo permettere due societa’ di trattamento dei rifiuti, con relativi presidenti, consigli di amministrazione e relative figure apicali strapagate. E poi lo spettacolo dei cassonetti maleodoranti e stracolmi di immondizia, i fognini stradali otturati, ecc. ecc., spettacolo da favelas.
Qualcuno sa per caso se il SINDACO CORVATTA o il suo alter ego SILENZI fossero in Prefettura a rappresentare Civitanova………………………………. almeno questo !!!
Dal Senatore Mario Morgoni (Pd) riceviamo:
“Quello della efficace gestione dei rifiuti è uno dei settori sul quale si gioca la credibilità delle istituzioni e anche della politica, specie in alcune aree del Paese. L’introduzione della Tares con gli oneri aggiuntivi che comporta per cittadini è inaccettabile, tanto più perché questi oneri sono completamente svincolati dagli impegni e dai risultati in materia di raccolta differenziata. In materia ambientale e in particolare di gestione dei rifiuti e di raccolta differenziata si parla sempre di incentivare i comportamenti virtuosi, ciò che è stato sempre annunciato, di fatto mai realizzato ed oggi palesemente contraddetto dalla Tares. Nella nostra Regione, nuclei famigliari numerosi, istituzioni scolastiche, imprese residenti in Comuni virtuosi, con alte performance in materia di raccolta differenziata, lamentano aumenti esorbitanti della Tares. Si tratta di una vicenda inaccettabile, sulla quale è necessario intervenire al più presto”.
Scorrendo questo articolo avete visto quanti personaggi appaiono? In Italia l’unica industria che crea migliaia di posti (non di lavoro) e’ la Politica, successivamente e’ necessario trovare i soldi per i ricchi stipendi di questi signori. Fin quando resistiamo paghiamo e zitti. Io sto vendendo le poche cose che ho e appena sistemo tutto me ne vado piu’ lontano possibile da questo merdaio.
A Roma chi va va…pensa solo ai fattacci suoi!
Ma che ci importa, arriverà a settembre l’aumento IVA e la rimodulazione IMU sulla prima casa… vedrete che stangata!!! Fallirà il paese e saranno pochissime le poche imprese che rimarranno aperte a Settembre…
Bravo stefano
cioè? che vuol dire? che un nucleo familiare di una persona, che produce pochi rifiuti, deve pagare di più di un nucleo di 3-4 che produce una valanga di rifiuti? lo trovo illogico ed iniquo..già i nuclei familiari con figli sono agevolati sull’imu, contrariamente a chi disgraziatamente sta solo..iniziassero a tacere, si stanno facendo solo politiche per aggregati, chi si trova da solo si deve ammazzare di tasse per mantenere i figli degli altri? ma che discorsi sono?
una volta si diceva governo ladro.
Ora che cosa possiamo dire, chi lo sa, forse associazione a delinquere?
Ma quelle facce vi sembrano davvero facce di sindaci indignati? Andiamo! Nessuno di loro a fatto il gesto (simbolico) di consegnare al Prefetto la fascia tricolore da Sindaco.
Riprendo, con ritardo, il commento di Wynter Ivy Drummer.
Se fosse davvero così è una situazione paradossale ma paragonabile a quello che accade nel mio caso.
Sono un commerciante di elettrodomestici con circa 300 metri quadri di negozio, attualmente pago € 1485,00 annuali.
Vi racconto quello che nessuno sa e che nessun giornalista si è mai sognato di scrivere.
Da circa 3 anni esiste una legge, chiamata 1 contro 1, che OBBLIGA il commerciante a ritirare l’apparecchio dismesso di qualsiasi natura a fronte di un nuovo acquisto, il tutto in modo GRATUITO. Da principio mi sono detto ” ben venga questa legge, sarà senz’altro a favore del piccolo commerciante che ha SEMPRE fatto questo servizio in modo gratuito, voglio vedere come faranno i BIG e i CENTRI COMMERCIALI a organizzarsi.
PIA ILLUSIONE ! Per fare questo servizio il commerciante ha dovuto chiedere il permesso per smaltire, marche da bollo su marche da bollo, domande, ecc. tipica Italianità.
Espletate queste mansioni ( circa € 400,00 per pratiche e onorario del consulente) speriamo che la tassa sull’immondizia si abbassi notevolmente il prossimo anno….si speriamo !
In fin dei conti il ragionamento è semplice, quale immondizia può produrre annualmente un negozio di elettrodomestici?
1) tutti gli elettrodomestici venduti e consegnati e di conseguenza ritirati per lo smaltimento (obbligo di legge) sono di proprietà del cliente, non sono rifiuti prodotti dall’attività. Oltretutto il cliente non sa che già paga questa tassa di smaltimento in quanto è già applicata come RAEE su qualsiasi elettrodomestico acquistato…già…chi acquista un frigorifero deve sapere che oltre al costo del frigorifero il cliente paga circa € 10,00 per questa RAEE normativa qui http://it.wikipedia.org/wiki/Rifiuti_di_apparecchiature_elettriche_ed_elettroniche
2) rifiuti del commerciante: 2 sacchetti di GIALLO alla settimana, un pò di polistirolo di imballaggio degli elettrodomestici da esporre, un pò di cartone (riciclabile) alla settimana
Morale della favola: per quel poco prodotto dal punto 2 dal commerciante il negozio si trova a pagare € 1485,00 + € 70,00 annui per rinnovo permesso di smaltimento
Se prendiamo per esempio un negozio di frutta e verdura con 100 metri di esposizione e con una quantità elevatissima di smaltimenti il commerciante pagherà molto meno, questo perchè la tassa smaltimento prevede l’aliquota in base alla metratura e non in base a quanto smaltito !
Ma è normale che chi fa le leggi sia così incompetente ?
E ora aumentano ancora di più ?
Ma ci vogliono proprio vedere con i forconi in mano davanti ai palazzi dei legislatori ?
E naturalmente c’è anche chi protesta, contro l’IMU, contro l’IVA, ed ora la TARES, ma che cosa pretendete che
questi poveri politici, vi portino i soldi a casa, poveracci arrivano mala pena a fine mese. Di che vi lamentate
ancora non vengono a trovarci a casa a prenderci a schiaffoni, Grazie cari amministratori di dx, di sx, di centro
speriamo solo in iuna lebbra che vi arrivi prima possibile.
Non chiamateli porci, perché poi si potrebbero offendere i maiali. Stiamo pagando anche per la monnezza
di Napoli che mandano all’estero, e quella di Palermo e quella di Roma che non sanno ancora dove
scaricarla. Ottanta per cento di recupero, e ci stanno penalizzando, ma non sarebbe meglio scaricare i sacchetti
in piazza o di fronte alle abitazioni di questi energumeni? Quanto ci costa il CDA del COSMARI ?
Per me la situazione sui rifiuti è disastrosa! A Matelica hanno addirittura anticipato le scadenze al 15 novembre!!! So assurdi! Mettendo in fila due cose ho approfondito la questione vedendo che secondo me proprio non va niente per una via logica, solo chiacchiere e piangerie.
Posto il link a seguire!
http://marcocostarelli.wordpress.com/2013/11/14/lincivilta-e-la-monnezza-quando-arrivano-le-bollette-che-non-ti-aspetti/