Si celebrano oggi, domenica 16 giugno, i funerali di Andrea Zega, scomparso tragicamente nella giornata del 15 giugno (leggi l’articolo). La Procura, dopo l’ispezione cadaverica effettuata in mattinata, ha concesso il nullaosta per consentire ai familiari di celebrare i funerali, che si terranno alle ore 10 alla chiesa dell’Immacolata. La notizia del suicidio si è diffusa subito a Macerata e provincia, dove Zega era molto conosciuto e apprezzato non solo come dentista e pittore, ma anche per le sue grandi qualità umane e per la sua vitalità. Tantissimi amici e conoscenti stanno visitando la camera ardente allestita, sin da questa mattina, all’obitorio cittadino. La polizia non ha trovato alcun biglietto o messaggio che potesse spiegare il motivo di un gesto così estremo.
(Redazione CM)
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Da Carlo Iacomucci riceviamo:
“Solo poche ore fa ho appreso la drammatica e sconcertante notizia dell’improvvisa scomparsa dell’amico e collega artista Andrea. Rammento gli ultimi bei momenti passati insieme proprio domenica 9 giugno in occasione dell’inaugurazione della mostra presso la Raccolta di Arte Sacra Contemporanea sita nella parrocchia della contrada Pacigliano di Corridonia. Lo rimpiangerò per la sua magnanimità, disponibilità verso gli altri, onestà intellettuale e creatività”.
UNA LUNGA, INDIMENTICABILE AMICIZIA (…40 ANNI…) CON ME E LA MIA FAMIGLIA. UN PRIVILEGIO AVERTI CONOSCIUTO E FREQUENTATO. UNA PERSONA DI UMANITA’,SENSIBILITA’ E GENEROSITA’ UNICHE. CARO ANDREA CHE TU POSSA RIPOSARE IN PACE….. CI RESTA, ORA, NELLA TRISTEZZA PIU’ ASSOLUTA!
MARCO CINTI
Saputa la notizia mi si è gelato il sangue. Mi permetto senza fare tante retoriche di fare le più sincere condoglianze alla sua famiglia …….Andrea non dovevi farlo hai ferito a morte tutti quelli che ti volevano bene. ZG.
Caro amico di tantissimi anni fa, che la terra ti sia lieve.
Un uomo pieno di vitalità e di qualità umane :queste parole mi picchiano in testa come un martello.Ed io che in ogni cosa che faccio,in ogni atto,in ogni relazione devo dare senso a ciò che accade, proprio non riesco a capire. Perché ? Andarsene ,rinunciare a combattere,perdere la speranza .Quanta sofferenza e solitudine si nascondono dietro ai sorrisi di convenienza. Mi domando se è forse perché siamo così distratti e assorti nei nostri pensieri e problemi da non cogliere il profondo senso di felicità e di mancanza che colpisce chi ci è vicino. Eppure penso che prima di arrivare ad un gesto così estremo ,qualche segnale ci deve essere stato.Io penso che ognuno di noi spaventato ,bombardato e confuso da questa società liquida che ci scombussola ogni giorno, per sopravvivere,ha imparato a selezionare i messaggi diretti ed indiretti che gli altri ci mandano. All’inizio raccogliamo le informazioni che ci vengono dal mondo esterno,le cataloghiamo e scartiamo quelle che ci creano problemi e sofferenza. Poi anche questo data base comincia a pesare ed allora cancelliamo la parte negativa e continuiamo a cancellare fino a quando ci asserragliamo in un castello di convinzioni che di reale hanno ben poco.Una protettiva muraglia virtuale ,delle lenti rosa dalle quali appare la realtà che vogliamo vedere.Niente deve essere incrinato.non c’è spazio per uno sguardo triste:solo sorrisi smaglianti con denti bianchissimi e dinamismo .Tutto va bene,tutto va bene.stiamo tutti bene,non è cambiato nulla,qualche scossone da fuori ,ma il sistema di sempre regge. L’importante è che lo sconvolgimento che ci provoca la valanga di notizie incredibili e durissime da cui siamo bombardati si possa dominare: un sano distacco,imparare a proteggersi ,a non soffrire.Imparare a non vedere al di fuori dell’armatura che ci siamo costruiti intorno.Ma la vita è bastarda:è lì che ti aspetta , prima o poi dovrai fare i conti con la realtà,con quella realtà che hai rifiutato,che non hai voluto vedere.Ti accorgerai in un attimo che quella muraglia non esiste, che in realtà hai scavato una voragine,che hai perso il senso della tua vita di essere e di essere sociale. E con una devastante e sconvolgente banalità,mentre tutti contenti e felici ti vedono come l’uomo più realizzato a felice del mondo,così,un giorno potrebbe capitare anche a te di trovarti a passeggiare per un boschetto ,in un quartiere,tranquillo ,ordinato ,pulito,dove tutto funziona,la gente passeggia,vive ,lavora,va al supermercato, le macchine girano intorno alla rotonda,il passaggio a livello sale e scende ,il treno passa,il tempo scorre normale,è venuta l’estate e si va al mare con la crema solare ad alta protezione ed il costume nuovo;in questa bolgia degna del quinto girone dell’inferno, con estrema semplicità,toglierai il guinzaglio al tuo cane e ti appenderai ad un albero fino a che la tua vita ,la tua coscienza non se ne’andranno e con loro la sofferenza che nessuno vuole vedere ma che c’è.E’ lì, appesa ad un albero a gridare che non sei una foglia,una cosa ,che sei e resterai un uomo.Ma non ci vorrà molto per far sparire le tracce,per dimenticare:non aveva problemi ,tutto filava liscio Così la giostra di tutti i gironi continuerà a girare e tutti insieme a lei ,pensando allegramente che va tutto bene,non c’è nessun problema e se c’è fingiamo che non ci sia ma soprattutto assicuriamoci che non sia nostro che lo possa diventare.
Arrivederci in Paradiso ,caro Andrea.
Eliana Leoni Marcelletti
Un caro saluto ad un amico dell’infanzia.
Ciao Andrea,
io sinceramente non trovo parole che non possano apparire banali e ripetitive. Preferisco ricordarTi ai tempi andati della gloriosa Edera Basket prima del campo all’aperto e poi del palazzetto. Oggi in chiesa eravamo tanti, Alberto, Lauro, Peppe, Patrizio, Giampiero, Franco e certamente tanti ne avrò dimenticati (mi scuso con loro). Quanti ricordi, quante sensazioni struggenti.
Un abbraccio caro amico.
Paolo
Avvolte il sole si offusca con le nuvole, ma è sempre li sempre, al suo posto. Se non si vede, si immagina con l’anima. Ed è sempre reale nel nostro spirito, senza fine, cosi ricordo te!