Compensi Gas Marca, Mobili:
“Non credo alla buona fede del sindaco”

Il consigliere di minoranza torna a parlare delle partecipate e stigmatizza il doppio incarico dato a Rogani. La Cecchetti (No al cavalcavia) interviene sull'incontro fra amministrazione e Quadrilatero

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Massimo Mobili

Massimo Mobili

“Non penso però sia stata una scelta coraggiosa e responsabile aver deliberato l’aumento del compenso del presidente di Gas Marca, quando poi a tante famiglie, vengono distaccati i contatori di acqua e metano, perché non in grado di pagare le utenze”. Così l’ex sindaco Massimo Mobili commenta a distanza di giorni la notizia dei compensi dei vertici di Atac e Gas marca. Dopo che sabato scorso il presidente dell’Atac Cognigni aveva spiegato e motivato la scelta del doppio incarico e dopo aver ricevuto la “strigliata” da parte del sindaco che richiamava Rogani e Cognigni al proprio ruolo politico e non solo manageriale, il consigliere d’opposizione ora rincalza la dose: “ Non posso credere alla buona fede del sindaco, in quanto il suo intervento è arrivato in ritardo e solo dopo l’indignazione dei cittadini e dei partiti che lo sostengono. Non posso pensare che Corvatta oggi dichiari di essere all’oscuro di quanto succede in casa Atac. Riguardo poi al risparmio degli emolumenti nei vari Cda, occorre essere chiari ed onesti: il taglio è un preciso obbligo di legge, al quale l’amministrazione si è dovuta attenere e non una scelta dell’attuale maggioranza, che ha invece creato nuove poltrone, per saziare gli appetiti della vecchia politica, in pieno contrasto con quanto promesso in campagna elettorale”.

Commenta invece l’incontro fra Quadrilatero e amministrazione Cristina Cecchetti dell’associazione No al Cavalcavia: “Siamo felici di vedere mantenuti gli impegni presi in campagna elettorale per quanto riguarda il cavalcavia – dice la Cecchetti – il percorso tecnico concordato con la Quadrilatero prevede un’approvazione del progetto nel quale il viadotto e la rotonda sono ancora legati. Capiamo perfettamente che, bocciando l’intero progetto, non avremmo la rotatoria, tuttavia ci troveremo, ad un certo punto, con un vuoto, un buco durante il quale se la giunta attuale dovesse cadere avremmo un progetto approvato in toto. Questo ci crea una certa ansia e preghiamo gli addetti ai lavori di prodigarsi al massimo perché una situazione di incertezza di questo tipo possa essere tamponata da un atto legislativo forte che ci tuteli da eventuali sorprese”.

(l. b.)



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