Sarebbe da scervellarsi per capire cosa debba fare il centro-destra per consentire al centro-sinistra di vincere le elezioni oltre mandare quasi fallito il paese.
Una simile domanda se la staranno ponendo (forse) tutti i dirigenti e gli intellettuali di partito, anche se è difficile sperare che le risposte abbiano molto a che fare con la realtà se solo qualche giorno fa Eugenio Scalfari, il nume tutelare di Repubblica, ha giustificato in un suo editoriale l’ascesa del Movimento 5stelle pensando bene di impartire ai malcapitati lettori una lezioncina di storia patria culminata grosso modo con la battaglia di Curtatona e Montanara e l’impresa dei Mille. Lasciando da parte Scalfari, rimane una certa curiosità nel sapere oggi, con il Movimento 5 stelle arrivato al 30% nella nostra Regione, quale spiegazione oltre le ridicole minimizzazioni ufficiali si staranno dando il segretario regionale del PD Palmiro Ucchielli, i dirigenti dei circoli cittadini di ogni partito e i consiglieri di ogni ordine e grado. Perché non confondiamoci: la politica parte dal basso, non viene calata dall’alto. Parte dai circoli cittadini che scelgono i rappresentanti provinciali che a loro volta scelgono quelli regionali in una scala infinita che conduce al parlamento e ai governi. E molte colpe si trovano proprio qui dove si organizzano i voti, dove si rimpolpano le correnti, dove la gente vive e (ovviamente) vota.
Domandone dunque: per quali motivi gli elettori di centro-sinistra si sono improvvisamente trasformati in qualunquisti, sfascisti ed in certi casi addirittura fascisti, gettandosi così a cuor leggero nelle mani di Grillo senza aver probabilmente mai letto neppure una riga del suo programma?
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Palmiro Ucchielli potrebbe magri riflettere su uno dei primi atti che ha compiuto come Segretario Regionale del Partito Democratico quando, con agile moto d’orgoglio, chiuse in cassaforte i gioielli di famiglia cancellando le primarie come modalità di scelta dei dirigenti cittadini. Tra gli applausi unanimi della vecchia dirigenza, decrepita o meno che sia, vennero così ripristinate le care tessere di correntizia attualità, congelando sul nascere ogni reale tentativo di apertura e di rinnovamento del principale partito della sinistra italiana. O chissà se sempre Ucchielli, nel suo candido lettino, starà riflettendo sulla geniale proposta politica e sociale denominata pomposamente modello Marche, quell’alleanza tra PD e UDC incomprensibile agli elettori del Partito Democratico e figuriamoci agli altri. Alleanza che, riproposta in Provincia di Macerata, oltre a un certo turbamento ha portato anche a una delle amministrazioni più paralizzate del centro Italia. Per carità, l’astuta mossa non va attribuita alla singola testa di Ucchielli se è vero come è vero che fu l’occhio lungo di D’Alema a posarsi (iattorio) sul partito di Casini, con gli ex-popolari entusiasti di questo abbraccio foriero di sicuri successi. Oggi di quel modello resta solo una domanda: ma in quale società e in quale tempo immaginavano di vivere i dirigenti del PD se adesso per trovare traccia di Casini è necessario far ricorso al microscopio elettronico e se, stando ai dati elettorali, l’UDC non viene più votato neppure nelle campagne di Santa Maria in Selva?
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Sugli stessi quesiti si staranno arrovellando (forse) i nostri Consiglieri Regionali a cui deve suonare davvero strano la disfatta elettorale se loro, proprio loro, avevano avuto del coraggio da vendere nel ridurre i costi della politica. Eh sì, perché ce ne vuole di coraggio nell’abbassarsi lo stipendio di circa 2000 euro facendo poi rientrare praticamente l’intera somma in rimborsi spese (le loro spese), con il rischio (ovvio) che qualcuno vada lì e li prenda a sassate. Però – qui qualcuno alzerà la mano per porre l’obiezione – i nostri Consiglieri hanno abolito il vitalizio regionale. Vero, verissimo. Ma dal 2015, però. E già, sono talmente previdenti (loro) da garantirsi ancora la pensione dopo 5 anni di mandato ma così ciechi da rimanere poi preda di oscuri arcani quando i cittadini inorridiscono e i loro partiti non li votano più. Sarebbe anche curioso sapere come pensano di rimanere credibili quando parlano poi di risparmi sulla sanità, ma affrontare l’aspetto della credibilità è chiedere troppo. Riescono ancora a parlarci di ambiente e di paesaggio dopo aver lasciato devastare le colline dai pannelli fotovoltaici finché anche la speculazione non ne ha avuto abbastanza. La domanda resta comunque irrisolta tra i banchi di Ancona: perché mai la gente avrà votato Beppe Grillo?
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A Macerata, invece, quali astrusi discorsi si faranno in Consiglio Comunale e nei direttivi di partito per interpretare il risultato elettorale? Dalle prime considerazioni rilasciate sulla stampa c’è da dubitare che qualcuno stia seriamente riflettendo sulla famigerata minitematica (i cui effetti stanno diventando evidenti in questi giorni: dove c’è una collina sbancata c’è lei), l’insignificante delibera per cui resta difficile stabilire se ci siano dentro più parenti o più clienti di Consiglieri Comunali (qualcuno ha tentato il conto ma ne è uscito pazzo). Di questo ne sono a conoscenza tutti all’interno delle strutture ma in certe circostanze si corre sempre il rischio di cadere nella sfera del qualunquismo se non del vero e proprio disfattismo antipatriottico, dunque si tace che è meglio. La gente però non è del tutto scema e certe cosa le sa. Come sa che ai tempi del SUAP Giorgini la srl intorno a cui girava la baracca era intestata a un’arzilla ottantenne in evidente vena di imprenditoria. E chissà quante altre cose la gente non sa ma che, dal basso del suo populismo, si permette addirittura di immaginare nonostante nei partiti nessuno abbia quasi niente da ridire su certe condotte e anzi spesso le difende gettando anche uno sguardo sprezzante su chi tenta di osservare la realtà senza troppi paraocchi. Conflitti di interesse? Questioni da centri sociali, da emarginati di periferia con i cani e le pulci, da vecchiette che non arrivano alla fine del mese e che non giocano a burraco, non discorsi da alta intellighenzia maceratese. Altro livello qui, tutta un’altra nobiltà d’animo, cosa volete. Avete fatto il ’68 voi? O fate mai discorsi sul fallocentrismo del linguaggio dominate, sull’attualità del pensiero di don Sturzo e sul militarismo imperialista del Patto Atlantico? No? Allora, mi spiace. E’ la prova provata che siete ignoranti e che di conflitti di interesse e di politica non ci capite un bel nulla di nulla.
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Ma le idee? Perché la politica dovrebbe essere fatta principalmente di idee, di progetti, e allora è pazzesco pensare che Grillo abbia sfondato (sacrilegio!) proprio nella città dell’eccellenza, quella del Buonaccorsi e dei pupi della Torre Civica, un luogo dove le idee crescono meglio che i tulipani nelle piane olandesi. Ferma l’edilizia non solo non sanno più che pesci pigliare ma non hanno neppure l’intenzione di provare a prendere i pesci in qualche altro modo. Fermi al 1960 o giù di lì per quanto riguarda la mobilità, l’assistenza, l’imprenditoria, il modo di offrire servizi, si stanno accanendo senza pietà su un modello di centro storico che non esiste più dai tempi di Aldo Moro quando le auto erano un terzo di quelle attuali e chi viveva in Piazza Pizzarello si considerava di periferia. Che nel frattempo sia sorta Collevario, che la gente sia andata a vivere a Piedirpa, a Sforzacosta, a Villa Potenza, che le famiglie preferiscano il verde ai negozi, beh, questo poco importa. L’imperativo è tornare indietro di quarant’anni. Che poi si viva altrove, che ci sarebbe bisogno di biblioteche altrove, di iniziative altrove, di trasporto pubblico, che il centro possa diventare un bel luogo per lavorare piuttosto che per vivere non importa. Tutti esperti urbanisti, anche quegli ex-amministratori che con grande solerzia hanno contribuito al fiorire di centri direzionali ovunque e che oggi vengono pure a darci lezioncine di urbanistica e a propinarci soluzioni che soluzioni non sono. Ma costoro, aimé, neppure i grillini riescono una buona volta a farli tacere. (Qui ho tralasciato per carità di patria di parlare di SMEA, differenziata, COSMARI e CEMACO: pozzi senza fondo su cui nessuno avrà mai seria intenzione di indagare per il semplice fatto di correre il rischio di finirci dentro in qualsiasi schieramento stai.)
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Partecipazione, concorsi di idee, filiera corta, ottimizzazione della spesa, risparmio energetico, e-government, sicurezza, piano anziani, del programma comunale del 2010 sono rimaste in piedi (si fa per dire) Rampa Zara, Palazzetto dello Sport, piscine più qualche altra amenità varia ed eventuale. Ovvio, si risponderà. Da allora i tempi sono cambiati e il programma è stato doverosamente rivisto. Peccato però che la stessa percezione della gravità non si abbia quando si parla (in modo strumentale o meno) della riduzione del numero degli assessori. Qui la risposta è sempre la stessa, ferma ed inequivocabile: esisteva un patto di maggioranza tra i partiti, ogni partito almeno un assessore e i patti (tranne quelli con gli elettori) si rispettano sempre. Il resto è populismo. La crisi insomma vale per la bretella di Sforzacosta, per il sottopasso di Piazza Garibaldi e per tutto quello che ci pare e piace ma non per i partiti che noi maceratesi abbiamo l’onore di preservare anche in faccia alla crisi. E questo nonostante con 60.000 euro di risparmi ci potresti pagare per un anno l’affitto a dieci famiglie in difficoltà. Poi però la gente si incazza e loro non capiscono neppure il perché.
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Comunque, ad essere un poco generosi, certe questioni si potrebbero anche perdonare se ci fosse stata una seria intenzione di aprire alla partecipazione reale e alle proposte dei cittadini. Anni fa, ad esempio, proposi di aprire dei tavoli di lavori aperti per raccogliere e organizzare questo desiderio che era evidente nei giovani che, estranei ma ancora non del tutto avversi alla struttura “partito”, desideravano portare il loro contributo e le loro professionalità. Non so se allora esistevano già i meet-up ma in ogni modo, nella mia ingenuità, non mi sembrava una pessima idea. Venni immediatamente bollato come ‘frazionista’. Avete capito bene: nel 2007 qualcuno usava ancora il termine ‘frazionista’, termine scomparso anche dalla stampa leninista dal 1950 in quanto considerato eccessivamente reazionario. Simili proposte di partecipazione reale oggi come oggi sono sempre destinate a cadere. Per la semplice evidenza che vive la logica del meno siamo a decidere è meglio è. Già, ma poi come si fa a capire quali siano le reali esigenze dei cittadini? Come si fa a comprendere che una città non è solo fatta di Piazza Cesare Battisti, di femminismo, di musica jazz, di statue, di sagre della porchetta, di nomi di partiti e di simboli? Che la gente poi vada ai meet-up e provi lì ad esporre i proprio problemi e loro soluzioni è il meno che possa accadere. Perché al limite, ultima consolazione, c’è almeno il parroco che un orecchio generoso lo offre sempre a chiunque.
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Questi immagino siano alcuni dei motivi per cui il Movimento5Stelle nella nostra provincia è arrivato oggi al 30% e i partiti (tutti) sono rimasti spolpati. Gli elettori tipicamente di centro-sinistra hanno votato Grillo non tanto per il suo programma che (a mio parere) spesso è intelligente ma spesso anche poco attuabile e non sempre incisivo perché le soluzioni non sono sempre le piste ciclabili e la permacoltura. In molti tratti Grillo è anche delirante, nel bene e nel male. Né hanno votato M5S perché Bersani fosse una cattiva persona e neppure perché passando da un partito a un movimento si diventa improvvisamente tutti più belli, più buoni, più intelligenti e più giusti. L’hanno fatto perché è vergognoso vedere lottizzati anche gli scrutatori elettorali e capire oltretutto che nessuno farà saltare le teste di chi si è prestato a questa immondizia come a tante altre immondizie che si accettano come inevitabili compromessi del mondo reale. Poi le spiegazioni che si daranno i dirigenti dei partiti saranno altre. Saranno più concilianti, più soffuse, sicuramente di maggiore spessore della mia. E alla fine, buon’ultima, rimarrà sempre quella di Scalfari sulla battaglia di Curtatona e Montanara che, nella nostra provincia, potrà agilmente essere sostituita con l’eroica battaglia di Tolentino del 1815 tra Gioacchino Murat e il generale Bianchi.
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Interessante articolo che meriterebbe sicuramente un approfondimento (e magari anche una grande discussione pubblica)
150 righe di piombo per un delirio incomprensibile mi sembrano troppe!
Per fortuna che per il momento Grillo si è limitato a fornire agli italiani solo un “bastone elettorale” per sfogare la loro rabbia contro la mala politica. Fra sei mesi potrebbe anche non bastare più.
Bellissimo, cattivo il giusto ed, al solito, coglie alla perfezione il problema.
Un tuo fan.
Il forsennato esame del risultato elettorale rischia di concentrare l’attenzione sulle ispezioni cadaveriche, laddove gli analisti politici indossano i camici di improbabili medicipoliticolegali. Oggi il voto c’è e conta solo il governo del Paese.L’Italia non e’ una Repubblica fondata sulla campagna elettorale ma sul “lavoro” ed il lavoro di chi e’ stato eletto e’ di governare.
Onore a Marco Ricci e alla sua analisi (coraggiosa) sulla sinistra maceratese.
(anche se un tempo lei non era di sinistra??? :))
La tragedia è che lo sono ancora… 🙂
Nessuno è perfetto! 🙂
articolo interessante fatto da un classico intellettuale di sinistra che si ritiene superiore al popolo ed anche un po arrogante.
Il M5S non è un movimento populista, è un movimento popolare che ha colto le necessità del popolo.
Quelli che hanno votato il M5S non sono degli ignorantelli ma è gente che si è stufata dei MAMMUT della classe politica italiana.
Oggi bisogna essere pragmatici e considerare lo stato attuale dell’Italia.
Io penso che un accordo con il PD (non più PD-L), sui contenuti indispensabili per invertire il declino dell’Italia, sia possibile.
Ho scritto con il PD e non con Bersani ed i relativi MAMMUT.
Tutti questi mammut, di qualsiasi appartenenza politica siano, sono quelli che hanno ridotto in questo stato l’Italia e che devono semplicemente sparire dalla politica italiana.
Ora il grullosantone non parla più di uscita dall’euro e di non pagare il debito, ma dice di rispettare Napolitano, che prima delle elezioni definiva una “salma”, e afferma di essere disposto a fare un governo (5 stalle?) appoggiato dal morto che parla e anche da testa d’asfalto.
Ma vaff…lì.
Sì, proprio lì e con l’avanzo.
In questo momento, oltre alla verginità, il ‘centrosinistra’ cura molto anche la mortificazione della carne, lo si vede dal fatto che le trasmissioni televisive si passano freneticamente di mano in mano il cilicio, rappresentato dal solito ‘filosofo’ Massimo Cacciari, con la sua solita faccia sofferta da crocifisso medievale, così adatta (una volta) a colpire l’immaginario collettivo di un popolo (una volta) credulone. Ma c’è da scommettere che anche questa quaresima passerà, e che il ‘centrosinistra si darà anche abbastanza alla svelta (considerati i tempi lunghi delle liturgie istituzionali che c’aspettano) alla ‘pazza gioia’ del Governissimo Finale.
L’analisi di Marco Ricci è senz’altro condivisibile.
Purtroppo a Macerata città, in provincia e in Regione il PD, oltre a non differenziarsi in alcun modo, se non in peggio, dai comportamenti da “casta” della classe politica (nel centro sinistra, da sempre infarcito da professionisti della politica, che vanno per grazia divina a tutti i costi “sistemati” nelle istituzioni, negli enti collegati, nei consigli di amministrazione, e tutelati oltre l’inverosimile, come insegna, tra le tante, anche l’ultimissima vicenda dell’ERSU di Macerata), ha gestito le istituzioni in maniera assolutamente funzionale ai veri gruppi di potere, facendo addirittura rimpiangere la vecchia Democrazia Cristiana.
In Regione, ad esempio, la gestione della “green economy” (fotovoltaico e biogas) è stata pienamente asservita ai voleri del potentato economico di Fabriano, con gli assessori piddini Giannini e Petrini in prima fila e con i poveri cristi impotenti e costretti a subire solo i danni di tanto scempio.
A Macerata città il partito è stato da oltre un decennio consegnato passivamente nelle mani di una banda di spregiudicati speculatori travestiti da dirigenti e uomini delle istituzioni e di riferimento del PD, una banda composta da qualche avvocato, qualche architetto, alcuni imprenditori ben selezionati e i loro rappresentanti in Consiglio Comunale e tra poco anche in Giunta.
Ben venga, quindi, un profondo rinnovamento con uomini nuovi, soprattutto con giovani animati da buona volontà e da una sincera intenzione di spazzare queste odiose forme di clientelismo, di lottizzazione, di arricchimenti fatti con la politica. Certo, saranno inesperti, non conosceranno a menadito le regole per far funzionare un consiglio comunale o provinciale o regionale, o lo stesso Parlamento. Ma sicuramente non riusciranno a fare peggio di questi signori che ci hanno malgovernato sino ad oggi, per di più con spocchia ed arroganza, distruggendo quasi del tutto il futuro delle giovani generazioni.
Largo ai giovani che mostrano di volersi impegnare in politica e nelle istituzioni!
Sicuramente non riusciranno a fare peggio?
Perché porre limiti alle potenzialità autodistruttive dell’umanità?
E’ veramente strabiliante come alcuni non riescano a capire il cambiamento epocale in atto, quello che è accaduto il 24-25 Febbraio è esattamente la fotografia di quello che le menti libere del paese vogliono, il mondo sta cambiando alla velocità della luce e loro non vogliono restare fuori per colpa dei poteri cosiddetti forti, che forti non sono, visto che fuori dall’Italia non rappresentano nulla e nel loro non rappresentare nulla distruggono questo paese che ha tutte le carte in regola per essere fuori dalla crisi in tempi molto più ristretti di quello che si possa pensare, basta che non si sorreggano più le congreghe succhiatrici che per succhiare soffocano qualsiasi altra iniziativa, concludo, ma vi siete accorti che in Italia ci può essere un futuro basato su turismo cultura ricerca, destiniamo a queste 3 cose le risorse disperse nelle lobby attuali e saremo un paese in crescita un nuovo rinascimento!!!!
La differenza tra M5S e il PD è che M5S caccia via chi sbaglia o si mette idee distruttive o egemoni in testa (infatti, anche gli attivisti di Macerata hanno gli occhi bene aperti per evitare che gli altri Italiani corrano in soccosrso del vincitore M5S), mentre il PD si tiene tutta la nomenklatura dentro.
Ormai i “compagni” sono scappati dalla stalla e rientreranno quando verra cacciato Ucchielli, Silenzi, la Giannini – e continuate voi a mettere i nomi dei “fucilandi” – e al loro posto entreranno le persone della base… Direte: ma come si fa a cacciare via un Silenzi, o una Mariani, o una Giannini? Che ci mettiamo al loro posto? Senz’altro, persone normali, che almeno saranno giustificate per i danni che faranno.
La differenza tra il M5S e tutte le altre forze politiche è che fino ad ora il popolo grillino non si è mai misurato con la dura realtà dei fatti.
Solo chiacchiere e distintivo (debitamente registrato a nome del demiurgo parolaio).
Fino ad ora, appunto. Perché oramai non si potrà più bluffare e le chiacchiere staranno presto a zero.
Analisi corretta, ma mi viene da dire, questa analisi la si può applicare di sana pianta allo schieramento dei partiti di centro destra non cambierebbe una virgola anzi ci potremmo mettere anche il punto esclamativo. Poi nel periodo in cui lei dichiara del suo tentativo del 1997 di fare entrare i giovani e aprire alla partecipazione dei cittadini per poi ritirarsi in buon ordine perchè tacciato di fazionismo, è lì che è iniziato il declino della partitocrazia, chi aveva intuito doveva lottare, sbattere le porte, incatenarsi al portone della sede di partito, iniziare il rinnovamento dall’interno, gridare ai cittadini cosa stava accadendo, metterli in guardia e se non ci riuscivate dovevate uscire, ora è troppo tardi, invece abbiamo visto sfilate di consiglieri eletti e compatti, che avevano il solo compito di alzare la mano a comando, poi che avvenne, avvenne che il sonno dei cittadini fu destato di colpo, le fabbriche chiudevano, i figli studiavano avevano addirittura due lauree, master e specializzazioni e a 35 anni stavano a lavorare ancora gratis, mantenuti da genitori che oramai erano al salasso, ecco che gli occhi si sono spalancati, ma che cach… abbiamo fatto, dov’eravamo andati a sbattere? Le tette e i culi della TV, i weekend ai super-mega-iper mercato non bastavano per pagare le bollette, l’aria che ora avevamo il tempo di respirare era diventata nauseabonda per gli inceneritori, le mega-discariche, il traffico irrazionale, nelle campagne lungo i fiumi notoriamente più fertili erano cresciuti enormi capannoni pieni di merce che nessuno poteva più comprare, ora che si fa! Dopo un’iniziale senso di impotenza e di colpa, andiamo a protestare a chiedere aiuto, ma da chi; Il centro per l’impiego ti dice (letteralmente): eh! a cinquant’anni anche se ha tutte queste specializzazioni e ha fatto tutti questi corsi per riqualificarsi e stare al passo coi tempi non è facile, chi vuole che l’assuma di questi tempi senza incentivi, intanto prenda la disoccupazione poi si vedrà; I partiti avevano le porte chiuse se non avevi fatto preventivamente la tessera, i sindacati ti avevano istigato a fare istanza di fallimento così il 70% delle tue spettanze erano garantite, però l’importante è che facessi la tessera, il prete ti consolava però dovevi far parte del gruppo di catechesi. Ma possibile che dopo aver lavorato duramente e onestamente per trent’anni, senza vacanze, senza sprechi, pensando solo al benessere della famiglia e soprattutto dei figli non contavi niente per nessuno? Il nostro apporto alla società valeva zero. Ti sbatti comunque, ti informi, ora hai tempo per approfondire, leggi, studi, navighi, intanto badi al congiunto con l’alzheimer che con la sua modesta pensione non avrebbe chance di avere qualcuno che lo aiuti e senti tanta gente nelle tue condizioni, chi anche peggio, il tuo cervello comincia a ricordare a collegare a ragionare, è ora di dire basta, prima di esalare l’ultimo respiro almeno diciamo la nostra, guarda c’è uno che dice quello che pensa e la pensa proprio come te, ha detto che ho il diritto di essere rispettato, ho il diritto di non essere lasciato indietro, che anche io posso essere protagonista del cambiamento, che mio figlio plurilaureato deve poter applicare il suo sapere ed essere pagato per questo, ha detto che ho diritto ad avere un nipote da spupazzarmi, pensavo di essere solo invece siamo tanti con tante idee da mettere nero su bianco e proporle, ci sono finalmente i giovani determinati che rivogliono il loro futuro, avete capito partiti? ma che glielo dici a fare quelli stanno chiusi li nelle loro sezioni in un’eterna campagna elettorale svolta dai loro impiegati statali messi lì in maggioranza dagli stessi partiti, mica ti sentono, allora faremo da soli. I primi pionieri del moVimento 5* entrando nei consigli comunali e regionali hanno dimostrato che la politica può e deve essere al servizio dei cittadini e lo stanno facendo con abnegazione e serietà, sempre presenti e attivi con proposte e proteste, portando avanti idee e non persone, e sono il primo tassello della diffusione delle valide ragioni di questo moVimento, noi cittadini elettori convinti dalla prima ora, abbiamo spiegato ai nostri pari che avevamo questa possibiltà di salvarci da soli, la famosa pubblicità del passa-parola e siccome il passa parola è stato fatto dalla gente onesta e seria e non dai politici di mestiere, siamo riusciti a portare il moVimento dove è arrivato, ora il rischio è che con questa botta i partiti si sono svegliati e non molleranno facilmente per quanto siano indeboliti, è questo il momento di non mollare e farci valere come cittadini e non come numeri o percentuali. Noi cittadini ci dobbiamo impegnare perchè siamo i primi colpevoli, perchè abbiamo permesso la partitocrazia, il clientelismo, la corruzione, lo sfacelo ambientale e culturale, ma ora possiamo anche provare a rimediare. Sarà populismo? Forse sarà opportunismo? Meglio che privilegi di casta!
Sarà populismo? Sarà opportunismo?
Quello della iena ridens l’uno e l’altro senza alcun dubbio.
Quello degli ingenui suoi accoliti, invece, no di certo.
Il popolo grillino è animato soltanto da buone intenzioni.
Quelle classiche buone intenzioni di cui, purtroppo, è lastricata la strada per l’inferno.
Riflessione personale ed invito pubblico
Sono stato sempre un elettore di centro sinistra (più sinistra che centro) . Non ho mai fatto politica attiva. Da tempo sono arrivato anche io alla considerazione che il PD ha bisogno di un profondo e generale rinnovamento. Ho votato Renzi alle primarie pur non condividendo al 100% le sue idee e pur considerando Bersani una brava persona ed un politico serio. La sconfitta di Renzi , in un processo sostanziamente democratico (anche se è stato un errore la mancata “apertura” specie del secondo turno ed i risultati finali lo hanno confermato) ha dimostrato che l’anima del PD ancora non era pronta al salto generazionale e “strategico” . Sono convinto che con Renzi si sarebbe vinto e comunque certamente la storia sarebbe stata completamente diversa (avremmo chiuso con Berlusconi e dici poco …) Ma tant’e; le primarie e le successive parlamentarie mi hanno convinto che comunque ci si fosse messi sulla strada giusta. Forse, ma certamente non a sufficenza visto come sono andate le cose. Insomma mi sono accontentato anche perchè sono un fermo assertore del valore dei partiti nel gioco democratico. Devono essere molto diversi da quelli che sono ora, vanno cambiati e rinnovati ma non distrutti. Ed il Pd è comunque di gran lunga quello che più si avvicina ad una forma accettabile di partito. Quindi non ho fatto il salto che molti invece hanno fatto (sono convinto che l’avanzata del M5S degli ultimi giorni sia dipeso proprio da ex votanti del centro sinistra che hanno voluto dare un forte segnale di cambiamento). Ho sbagliato ? certo i numeri mi danno torto (accidenti a ben vedere ho perso due volte in pochi mesi , mica male!) Ma considero Grillo una persona “disgustosa” e potenzialmente pericolosa che ha saputo vendere un prodotto per rispondere ad esigenze sacrosante. Comunque il segnale è stato forte e bello chiaro, non ci possono essere dubbi. Quindi il PD o cambia ora o non avrà un ‘altrà possibilità (credo che non l’avrà l’italia in realtà). Sembra che per gli eletti in parlamento un certo rinnovamento ci sia stato, vedremo. Ma credo che molto ci sia da fare sopratutto a livello locale . Ho letto con un pò d’incredulità alcuni interventi “minimizzatori” dei politici locali. Come si fa? Da noi il segnale, la scoppola, è stata ancora più evidente perchè l’identificazione fra PD e potere tradizionale è certamente più fondato che a livello nazionale. Vogliamo fare finta di niente? Ho letto che si pensa di sostituire chi va al parlamento con personaggi che sono tutti dentro all’immagine che gli elettori hanno del partito , quell’immagine che ora va completamente ribaltata. Come si fà? Adesso l’operazione deve essere completamente opposta . Bisogna cambiare programmi e persone , bisogna dare un fortissimo segnale di rinnovamento, senza perdere tempo. Per questo probabilmente saremmo pronti in molti a dare una mano, altrimenti invece anche quelli più “pazienti” come me , ne avranno finalmente abbastanza!
Ho letto con molta attenzione l’ articolo di Ricci e trovo che molti punti della Sua analisi, rapportandola ai fatti nostri, è senza dubbio esatta. Mi piace molto quanto scritto dal Sig. Iesari dove intravedo una sorta di “mea culpa” che dovrebbe essere sentimento condiviso da chi ha votato…Bersani.Al Sig. Ricci però vorrei solo suggerire di non misurarsi con una delle “eccellenze” della nostra Stampa, Eugenio Scalfari, perché rischia di apparire saccente, che non è proprio un complimento e spesso si accompagna all’ignoranza e se si legge per ben due volte “Curtatona” (la battaglia fu…Curtatone e Montanara), il dubbio può anche venire!! Se non riusciamo a comprendere e/o condividere…..almeno rispettiamo Maestri come Scalfari.
Cordialmente,
Antonio Oro.
Gentile Antonio, ha perfettamente ragione. Credo che fin dalle elementari abbia sempre letto “Curtatona” piuttosto che “Curtatone”. L’errore è rimasto, come ha giustamente osservato lei.
Riguardo Scalfari, non è questione di misurarsi con personalità di tale fattura – figuriamoci – quanto sottolineare che una o più generazioni non riescono neppure a sfiorare la comprensione delle dinamiche odierne. Non credo certo di aver fatto un’analisi esaustiva della realtà, ma come si fa ad ignorare certi problemi? Lo stesso vale per d’Alema e tanti altri uomini politici oggettivamente di enorme spessore che però non comprendono come l’elettorato, i partiti, la società sia cambiata rispetto a trent’anni fa. Questo poi ingenera errori enormi, strategie che i cittadini non capiscono e non seguono più. Fanno un po’ come lord Kelvin, il grande fisico dell’ottocento, che passò la prima metà della sua vita ad avere sempre ragione e la seconda metà ad avere sempre torto…
Cordialmente,
M. Ricci.
Scalfari una eccellenza del giornalismo ma non sicuramente della politica….fascistello in braghe corte e poi adulatore del socialismo craxista nel suo periodo di massimo splendore tangentista. Detrattore del magnate cavaliere solo dopo che costui si è dovuto sottomettere alle richieste di giustizia del primo tesserato del PD. Un amante dei poteri forti ma che questa volta ha scelto il leader meno forte di tutti…lo smacchiatore di giaguari indelebili. Per cortesia….
Comunque in tutti questi giorni non ho ancora sentito le scuse di nessun esponente della segreteria del PD ai loro elettori ed in particolare di quelli maceratesi. Comi, Giannini, Sciapichetti, tutti occupati a salvaguardare i loro scranni piuttosto che confrontarsi con i cittadini (il biogas insegna).
Ma verrà un giorno in cui i dirigenti del PD saranno migliori dei loro elettori…verrà….sperando che non sia troppo tardi.
Concludo con una provocazione: BOMMARITO presidente del consiglio. Ogni volta che lei parla le mie orecchie innamorate della parola democrazia e impegno civile , gioiscono. Questo lei lo sa…spero che siano in tanti altri ad accorgersene…
@Moby Dick
non essere onnipresente e calmati.
Il M5S non è un movimento populista, è un movimento popolare.
Hai ragione a dire che “La differenza tra il M5S e tutte le altre forze politiche è che fino ad ora il popolo grillino non si è mai misurato con la dura realtà dei fatti.”
Come bisognerà vedere il M5S alla prova dei fatti, non bisogna nemmeno fare il processo alle intenzioni come avete sempre fatto voi oppositori del M5S.
Il popolo Grillino o meglio Grulloni come li chiami tu è gente “normale” normalmente più istruita di chi vota PD e PDL, non appartiene alla casta come chi vota Monti.
Per cui prima di giudicare come fai tu da un piedistallo piccolo piccolo aspetta e vediamo.
ma tutti i pollici versi per Sparapani solo perche’ ha osato criticare Scalfari? Alla fine ha detto le stesse cose di Iesari, che e’ stato subissato da manine verdi. Riguardo all’articolo di Marco Ricci, al di la’ dei contenuti che possono essere condivisi o meno, si legge molto bene, anche perche’ non e’ infarcito di spocchiosa supponenza come potrebbe esserlo un “compitino” del Nostro!
Molti nemici molto onore….premetto che sono un lettore di Repubblica da quando avevo 12 anni…quindi me lo posso permettere..
@Luca
mi sembra evidente, la repubblica ti ha fatto il lavaggio del cervello, prova a smettere di leggere i giornali ed a ragionare con la tua testa.
@cavecanem
non mi fiderei molto dei pollici versi o meno. Mi sembra che la stessa persona possa cliccare più volte sullo stesso pollice.
@Indi
Giudicare il mio piedistallo piccolo piccolo è da arrogantello, non credi?
Il mio piedistallo, qui sul blog, è, almeno, uguale a quello di qualunque altro.
O sei già un eretico e non credi fino in fondo all’ispirato verbo del Grande Grullone: tutti sono uguali a uno.
O vale solo per gli aderenti alla setta? O tu, lui, voi siete, vi sentite, quindi, più uguali degli altri come nella fattoria orwelliana?
Quanto dici sull’esigenza di mettervi alla prova, è vero. Bisogna dare tempo al tempo e il tempo è galantuomo. Come si dice, si può ingannare tutti una volta, qualcuno più volte, ma mai tutti per sempre.
Il guaio, però, è che l’ingovernabilità determinata dalla speranza grillina e un po’ grullina di salvare il mondo con un vaff… , unito al rifiuto vile ed opportunistico del Grande Grullo di sporcarsi le mani assumendosi le responsabilità politiche che l’esito elettorale gli ha attribuito, determinerranno danni gravissimi all’Italia, che noi tutti dovremo pagare.
Per il resto, non ti preoccupare: sono calmissimo.
Imperversare sui blog di CM mi distende e mi diverte. Avrei, certo, preferito cimentarmi con il blog del Grande Grullone, ma, come sai, lui non ama molto la democrazia e così l’accesso al suo blog è rigorosamente filtrato dal suo staff.
Comunque, per chi come te è irritato da quello che dico, c’è un rimedio banale quanto efficace: non leggere quello che scrivo.
a Moby con rispetto
Tutti noi dovremmo scrivere per esprimere le nostre opinioni sulle cose concrete che ci circondano.
Ergersi a giudice significa mettersi su un piedistallo che può essere più o meno grande a seconda della propria credibilità.
Non mi sento arrogante, semplicemente sei tu che dovresti essere un po’ più umile.
L’uno vale uno non deve essere inteso come “ognuno fa quello che gli pare”, almeno secondo me si deve intendere che ognuno di noi possa esprimere la propria opinione cercando di convincere gli altri così da giungere ad una proposta condivisa.
……..Convincere non significa imporre ma “con vincere” cioè vincere insieme …………….
A presto vedremo se questo nuovo modo di fare politica sia efficace o meno, positivo o meno. Di certo sappiamo che il vecchio modo di fare politica alla Bersani, alla Monti ed alla Berlusconi ci ha portati a questa catastrofe economica e morale dell’Italia.
Condivido al 100% quello che hai scritto “si può ingannare tutti una volta, qualcuno più volte, ma mai tutti per sempre” ed è quello che hanno fatto gli italiani che hanno votato il M5S.
L’errore di molti è la fretta di esprimersi e di giudicare, i giochi si sono spalancati, Bersani e Berlusconi giocano a carte coperte sperando di vincere bluffando. Grillo invece gioca a carte scoperte, è pronto a dare la fiducia ad un governo che si proponga di cambiare la legge elettorale, eliminare il finanziamento pubblico dei partiti e limitare a due legislature la rielezioni dei candidati. Coerentissimo con quello che ha sempre detto.
I danni gravissimi li hanno creati i partiti che oggi vorrebbero risolverli con un volemoci tutti bene, per continuare l’abbuffata.
Tu pensi che lo staff di Grillo possa filtrare tutti i commenti che vengono pubblicati sul blog? Semplicemente bisogna confermare dalla propria e-mail quanto si scrive.
Quanto hai scrito qui di seguito vale anche per te o no? “Comunque, per chi come te è irritato da quello che dico, c’è un rimedio banale quanto efficace: non leggere quello che scrivo”
Esprimere le proprie opinioni su un movimento politico significa inevitabilmente giudicarlo, in positivo o in negativo a seconda dei casi.
Io mi ero espresso prima delle elezioni sul rischio di ingovernabilità che un successo di Grillo avrebbe determinato.
I fatti mi hanno dato ampiamente ragione.
Bersani e Berlusconi giocano a carte coperte?
Bersani, mi pare, ha chiesto a Grillo di dire che cosa vuole fare per il Paese.
Qual è stata la risposta?
Nessuna: non ha nemmeno il coraggio di dire che per lui si deve tornare a votare subito.
Il blog di Grillo è filtrato. Non è un’opinione, è un fatto.
Invito tutti gli interessati a provare a lasciare un post critico sul blog di Grillo per verificare.
Non leggere quello che uno scrive non equivale ad impedire che siano espressi giudizi non graditi: la prima è una scelta di libertà, la seconda è una forma di censura.
@Indi pendente….ma ci fa o lo è veramente…perchè aprire bocca e parlare a vanvera è da stolti. Dall’alto della mia immensa cultura sono un essere pensante a differenza di lei che semina odio, astio e vittimismo da bastiancontrario. Ho votato M5S e sono un’attivista da lungo tempo quindi si informi prima di parlare. Purtroppo il nostro movimento è pieno di infiltrati che pensano di poter parlare a nome di tutti in nome di non si sa cosa… I giornali si leggono per avere una informazione a 360 gradi, anche quelli a noi scomodi.
Lo so, è difficile mettersi in discussione e valutare quali siano state le proprie positività e le proprie negatività, ancor più difficile è porvi rimedio.
Tutto sommato sono soddisfatto di aver creato un po di movimento in tutte le direzioni a prescindere dal mio voto, voto dato per poter migliorare quest’Italia in disfacimento grazie ai partiti che ci hanno governato in questi ultimi decenni, partiti che io stesso (mea culpa) ho votato.
Non intendevo più recarmi alle urne, ci sono ritornato semplicemente perché nuovi candidati si sono presentati e sui quali ho riposto le mie ultime speranze.
Ora stacco, ci rivedremo al termine delle consultazioni del capo dello stato.
PS
Molti nemici molto onore, scusatemi ma è una stronzata.