di Laura Barbato
La settimana di intenso mercato della Civitanovese che ha visto la partenza di due pedine importanti come Spagna e capitan Mandorino (leggi l’articolo), che è approdato a Termoli, e con l’arrivo in casa rossoblu del centrocampista classe ’80 Digno e l’arrivo dell’ultimo minuto dell’attaccante Covelli, è il preludio al match di domenica. Al Polisportivo arriva il fanalino di coda San Nicolò e per la Civitanovese si presenta la ghiotta occasione di allungare la striscia positiva di tre vittorie consecutive. Anche con la partenza di un elemento importante come Mandorino che in due stagioni e mezzo, ha collezionato 75 presenze e conquistato il cuore dei tifosi, il morale della squadra, in questa stagione, non è mai stato così alto. Il gruppo finalmente sembra essersi sbloccato e con la recente vittoria in terra molisana e con l’arrivo di un giocatore di spessore come Digno, grande esperto della categoria, la Civitanovese ha tutte le carte in regola per portare a casa i tre punti anche questa volta ed incrementare così la classifica. Civitanovese che dovrà approcciare bene alla gara e non sottovalutare il San Nicolò, squadra ostica che l’Ancona è riuscita a superare solo grazie ad un’autorete. In questa prima settimana di dicembre la squadra rossoblu non è stata l’unica a muoversi sul mercato, anche gli abruzzesi stanno facendo acquisti interessanti, Chicco, Gabrieli e Zebi, sono gli ultimi che si sono aggregati alla rosa e l’arrivo in panchina, solo poche settimane fa, del nuovo tecnico, se sottovalutato potrebbero essere fatale a Galli e compagni, perciò domenica la squadra è chiamata a dare una grande prova e dimostrare di aver cambianto totalmente ruolino di marcia, vincendo contro un avversario sulla carta, più che abbordabile.
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Cara sig.ra Laura, non so Mandorino quanti cuori degli sportivi civitanovesi abbia conquistato; il mio è per la mia famiglia e per la squadra, dei giocatori che in questi ultimi anni sono passati da queste parti non vale neanche la pena aprirlo il cuore, dato che il presidente vuole soltanto meteore che vengono e vanno. Due anni soltanto in una squadra, ti lasciano la fascia di capitano, non sei neanche un fenomeno, e poi te ne vai perchè rischi la panchina, non è certo un giocatore attaccato alla maglia rossoblu. La sua mi sembra soltanto una battuta giornalistica, di quelle che piace usare a molti suoi colleghi. Diciamo che un giocatore di queste fattispecie può entusiasmare il pubblico , non certo conquistare il cuore. E di tali specie, io l’ultimo che ricordo al Polisportivo è stato Mignini, grande calciatore ed autentico professionista. Il resto è quasi il nulla.