L’amarezza di Eraldo Isidori:
“Basta ridere di me”

Il deputato maceratese, diventato famoso suo malgrado, svela anche il mistero del foglietto letto in aula: "L'ho scritto io velocemente perchè ho preso il posto di un collega ma poi l'emozione mi ha giocato un brutto scherzo"

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di Alessandra Pierini

Dopo due anni in Parlamento (leggi l’articolo) per Eraldo Isidori, deputato maceratese della Lega Nord, la celebrità, inattesa e indesiderata, è arrivata dopo un intervento di appena 20 secondi fatto mercoledì 28 novembre 2012 alla Camera. Celebrità  non legata ad un particolare merito ma piuttosto alle regole che governano internet e il sistema mediatico che non solo sono eccezionali casse di risonanza capace di far viaggiare l’informazione a ritmi velocissimi, ma che soprattutto si caratterizzano per una particolare tendenza degli utenti alla critica e alla satira.

L’opinione, quella che fino a 10 anni fa era confinata al bancone del bar o nei saloni per signore, viene ora affidata a social network e ad internet ai quali anche i media si affidano per cogliere le tendenze e scegliere ciò che può fare audience. Le parole di Eraldo Isidori sulle carceri, rimbalzate da un sito all’altro e da lì ai giornali,  prima online e poi anche cartacei, in men che non si dica hanno raggiunto tutta Italia e il parlamentare si è ritrovato nelle trasmissioni nazionali di grido, da “Il paese delle meraviglie” di Maurizio Crozza a “Che tempo che fa” dove a prenderlo di mira è stata Luciana Littizzetto e per finire ieri sera “Striscia la notizia” che ha riproposto ancora una volta il suo messaggio nella rubrica “I nuovi mostri”. Eraldo Isidori, non avvezzo alla notorietà e per niente smanioso di essere sulla bocca di tutti, molto più umano di certi politici disposti a tutto, dopo una settimana, non riesce più a tollerare tanta attenzione e, amareggiato soprattutto dall’atteggiamento dei suoi concittadini che non ne hanno prese le parti,  ha deciso di affidare il suo sfogo a Cronache Maceratesi.
«Non riesco a capire tanto accanimento verso una persona onesta che ha lavorato tutta la vita e che ha dovuto anche affrontare un enorme dispiacere» ci dice facendo riferimento alla scomparsa, 33 anni fa del figlio Sergio che allora aveva 5 anni e mezzo. «Questo continuo ridere di me  mi ha dato un grande dispiacere che sto affrontando con difficoltà».
Eraldo Isidori spiega anche il mistero dell’intervento fatto in Parlamento e il motivo delle parole sgangherate che hanno provocato tanto scompiglio: «E’ andata così: un collega deputato aveva prenotato l’intervento ma all’ultimo momento si è dovuto assentare dall’aula. Mi ha quindi chiesto di parlare al suo posto. Ho scritto in fretta su un foglio quelle poche parole che erano scritte bene, poi però mi sono emozionato e ho pronunciato male il testo. Comunque quello che volevo dire era che il carcere non è un luogo di vacanza, che i detenuti che pretendono condizioni migliori dovevano pensarci prima di commettere il reato che li ha portati all’arresto». Così il deputato maceratese svela come  il suo lato umano ed emotivo abbia  prevalso sull’aspetto politico. «Ho fatto tanto, grazie al mio ruolo di deputato per il territorio maceratese, senza mai vantarmene, e mi sarei aspettato un po’ più di solidarietà e vicinanza in questa occasione, soprattutto dai maceratesi».
Fatto sta che Isidori non avrebbe mai pensato che poche parole del suo primo intervento da deputato avrebbero avuto un seguito mediatico pari, se non superiore, a quello che altri protagonisti della scena politica si sono guadagnati negli ultimi anni per azioni e fatti molto gravi e persino dannosi per l’Italia e per gli italiani. «Non ci sto – insiste – ad essere trattato al pari di persone che hanno davvero fatto cose gravi e non è neanche facile sopportare quello che mi sta accadendo».

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Gli articoli precedenti e i commenti dei lettori:

29 novembre – L’onorevole Isidori spopola sul web (leggi l’articolo)

1 dicembre – L’onorevole Isidori e lo sgarbo alla lingua italiana (leggi l’articolo)



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