Tra il luglio e l’ottobre di quest’anno, la produzione manifatturiera delle aziende delle Marche è crollata del 9,1%, gli ordinativi dell’8,4% e il fatturato del 7,4%. Lo rivela l”indagine trimestrale “Giuria della Congiuntura” di Unioncamere Marche. Solo il fatturato estero registra nei tre mesi considerati una lieve crescita dello o,5%. “Soltanto le imprese esportatrici del settore manifatturiero marchigiano” afferma il presidente di Unioncamere regionale e presidente dell’ ente camerale di Ascoli Piceno, Adriano Federici “riescono a limitare i danni, grazie alle loro strategie di internazionalizzazione ed al supporto di Regione e sistema camerale sui mercati esteri.
In particolare sono le industrie metalmeccaniche a trainare le esportazioni marchigiane con un incremento del fatturato estero nel terzo trimestre 2012 del 5,7 per cento mentre le aziende artigiane mostrano un evidente affanno anche sui mercati esteri, dove perdono il 5,2 per cento. E’ proprio verso l’ artigianato e le piccole e medie imprese che vanno diretti gli sforzi per favorirne l’internazionalizzazione. L’Unioncamere, con la presenza alle fiere e le missioni all’estero, sta moltiplicando gli sforzi in questa direzione ed anche per sostenere la ricerca e l’innovazione del sistema produttivo regionale”.
Secondo i dati forniti dal Centro Studi Unioncamere Marche, i numeri più negativi riguardano l’ artigianato (-13,5 %) e in genere le piccole aziende fino a 9 dipendenti (-14,7). Tra i settori il calo produttivo supera le due cifre per il tessile abbigliamento e per le calzature (-12,1) mentre si mantiene sotto il 9 per cento per gli altri comparti, con il dato migliore che e’ quello degli alimentari (-3,5). Dati che pesano sul sistema produttivo della provincia di Fermo (-12,8) mentre nelle altre province il calo produttivo supera di poco l’8 per cent
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Queste sono notizie tragiche per i nostri Fratelli Lavoratori.
Come è possibile essere sereni quando tante persone vivono nell’indigenza, terrorizzate dal domani?
Quando si inizierà a capire che gli investimenti finanziari (creazione di moneta elettronica, aria fritta) hanno di gran lunga superato gli investimenti produttivi (cioè gli investimenti che producono ricchezza reale), allora si capirà anche che l’economia cosiddetta “dei Banchieri” non è casuale.
Date un’occhiata.
Sin dagli anni settanta è iniziata negli Stati Uniti una sorta di programma di ripresa al potere delle “elite” (vedasi Powell Memorandum del 1971 qui o dove volete, e guarda caso Lewis Powell 6 mesi dopo sarà nominato presidente della Corte Suprema Americana!!!
http://www.greenpeace.org/usa/en/campaigns/global-warming-and-energy/polluterwatch/The-Lewis-Powell-Memo/)
A questo seguì nel 1975 un ancora più PREOCCUPANTE documento in america intitolato The Crisis of democracy (M. Crozier, S. Huntington, J. Watanabi ) cercatelo e date un’occhiata come considera il “popolo”… il titolo dice tutto!
La commissione Trilaterale, che incaricò i tre autori a redigere questo rapporto, non è fantasia, si riunisce periodicamente, esiste ed ha anche un sito internet.
QUINDI NON PENSATE CHE C’HO CHE STA SUCCEDENDO SIA CASUALE….
Questa è un’epoca che non sarà ricordata come la più grande crisi economica… c’è qualcosa di più importante in ballo.
Hitler ci insegna! Solo che oggi non si parla più di ARIANI ed EBREI, no oggi si parla di ELITE’ mondiale e massa popolare mondiale.
Bhè noi siamo i secondi!.
In bocca al lupo.