di Filippo Davoli
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Fanno bene a chiuderli tutti. In effetti i cinema non servono più, ormai lo spettacolo è ovunque. Ho provato per mesi a disfarmi – a malincuorissimo… – della mia collezione video di Luis De Funes (grazie, Monti!), ma giustamente non li ha comprati nessuno: adesso, le rapine in banca sbucando dal pavimento le fanno anche qui a Macerata, non si capisce perché affidarsi alle maestrie mimiche di un genio della comicità francese. Per di più a pagamento (ancorché minimo), quando basta trovarsi al posto giusto al momento giusto e lo show è gratis!) – poropopò, si salvi chi può…
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Dopodiché arriva la chiamata del console rumeno: sacrosanto interessamento, sia chiaro (capitasse a noi italiani quando siamo all’estero, non lo crederemmo possibile – e infatti è pressoché impossibile…); ma mi domandavo perché non chiama tutte quelle altre volte che i rumeni sono dall’altra parte del coltello. Mi dicono alcuni amici che vivono a Bucarest che là non c’è traccia di delinquenza, né macro né soprattutto micro (e per forza, penso sconsolato…: ce li hanno mandati tutti qui da noi…). Poi – sia ben chiaro – conosco anche molti rumeni che vivono qui e che sono onesti, bravissimi e lavoratori indefessi (come se fosse un problema di nazionalità e non di educazione; come se gli italiani fossero tutti biancanevi e cenerentole…). – poropopò, si salvi chi può…
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Non c’è più quartiere che sia immune da tentativi di scasso e furto. Non va nemmeno più di moda l’etere spruzzato sul viso dei proprietari di casa (che alcuni, dopo aver provato non so più quanti tipi di sonniferi dal ticket spropositato, rispetto ai benefici effettivi del farmaco, magari avrebbero pure ringraziato i ladri e chiesto il nome del prodotto, se Morfeo non li avesse rapiti inesorabilmente…); la città della pace è ormai nel colmo della guerriglia, tra imbavagliamenti, pistolettate, roghi, scassi, botte da orbi, coltellate, risse: si prega cortesemente l’assessoressa Curzi di modificare il titolo del proprio incarico pubblico riguadagnando quello della guerra al posto della pace, o meglio ancora eliminando la voce che, si direbbe…, in due anni ha scatenato – per una disdicevole coincidenza – gli istinti peggiori… poropopò, si salvi chi può…
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Possibile spiegazione, invece, per la raffica di furti al quartiere delle Vergini. Non trovandone, riprovavano negli appartamenti successivi… poropopò, si salvi chi può…
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Per chi non lo sapesse, torna il mercatino francese. Senza il patrocinio operativo di Tamara Moroni (si tratta di un modo “efficace” di far lavorare le forze locali: a qualcos’altro). poropopò, si salvi chi può…
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Variopinte proteste per l’alienazione del castello di Loro Piceno a privati. Il Comune l’avrebbe volentieri ripreso indietro gratis per poterlo, a sua volta, alienare a privati. poropopò, si salvi chi può…
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Razzismo urbanistico a Porto Potenza? Dicono infatti che realizzeranno due fognature: una per le acque nere e l’altra per le acque bianche. Nel 2012 non l’avremmo mai creduto possibile! – poropopò, si salvi chi può…
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Imprenditori nullatenenti, industriali costretti a chiudere (perché in bolletta causa crisi) che riaprono all’estero (dove la bolletta non approda, forse perché non aveva il passaporto rinnovato). È dato sospettare, tuttavia, che ripianeranno il vuoto affettivo incolmabile (della bolletta rimasta in Italia) sottopagando anche gli operai stranieri nelle loro patrie. Del resto, in quei Paesi funziona meglio: qui si chiama sfruttamento, là aiuto! – poropopò, si salvi chi può…
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Droga nella lavatrice a Porto Sant’Elpidio. Evidentemente il proprietario aveva studiato i proverbi nostrani: lavava i panni sporchi in casa… poropopò, si salvi chi può…
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Improvviso rilancio della devozione alla Madonna della Salute: il santuario, molto caro ai maceratesi, sta diventando meta di tutta la popolazione provinciale, alle prese con lo sfascio della Sanità pubblica. Con pertinente sfoggio di filologia, i maceratesi tutti hanno accolto il termine “Salute” nella sua accezione latina, ossia “Salvezza”. La salute, infatti, chi ce l’ha se la tiene; ma per la cura delle malattie nei nostri nosocomi, una volta di più poropopò, si salvi chi può…
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La redazione di CM si candida al prossimo Sanremo: interpreterà la versione modificata di un noto brano di Rita Pavone, “Il ballo del massone”. Distinguo da parte dell’Amministrazione comunale che, fedele alle vecchie storie, difenderà invece con tutte le sue forze la versione originale del titolo. – poropopò, si salvi chi può…
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Caro Davoli l’argomento e lungo e tortuoso anzi sarebbe facile ma sembra sia più comodo farla difficile dove se rubi non vai in carcere e dove se sei onesto devi stare attento perché viene qualcuno e ti deruba e non solo chi ha il coltello ma anche chi ha il potere.. e tutto cosi strano e cosi inverosimile tanto da vivere in un film senza fine. Ma dove ci porterà tutto questo? Ma e possibile che non ci sia mai fine.. in una nazione dove le non c’è legge e non si fanno rispettare e dura che ci siano le altre cose buone e di aiuto al popolo e dove gli unici tagli li fanno alla cultura alla sanità e a tutti servizi ai cittadini cosa vorremo che succeda minimo si aumentano lo stipendio e non si tolgono mai nulla a discapito di noi. Ora non e a caso il tutto o e voluto? Non capisco perché per vivere meglio abbiamo bisogno di più telecamere e più forza pubblica ma non sarebbe meglio insegnare fin da piccoli a vivere e rispettare le leggi, invece di dare droga alcol e psicofarmaci ai giovanissimi? Chiudo qua perché ce ne sarebbero molte altre e altre ancora. poi tutti facciamo finta di non sapere ma la verità anche se siamo tutti un poco sporchi..
LETTERA A BABBO NATALE:
Caro Babbo Natale per questo Natale vorrei sotto l’albero:
– sistema elettorale maggioritario uninominale a turno unico come in America o Gran Bretagna;
– riforma del mercato del lavoro rendendolo più flessibile sia in entrata che in uscita, se è possibile abolizione dello Statuto dei Lavoratori;
– abolizione degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione, mobilità ecc…), rimarrebbe solamente il sussidio di disoccupazione (max 6 mesi);
– liberalizzazione dell’economia italiana tutta, dalle professioni ai servizi pubblici quali acqua, luce, gas, tlc, trasporti pubblici ecc…
– privatizzazione della RAI;
– sburocratizzazione vera di tutta l’attività economica, per aprire un’impresa dovrà bastare un ora invece che 6 mesi;
– abolizione di tutte le province e dei comuni sotto i mille abitanti e delle comunità montane, naturalmente;
– abolizione di vitalizi e privilegi vari alla classe politica nazionale, regionale e locale;
– fusione di polizia, carabinieri, finanza e guardia forestale in un’unica entità;
– abolizione di tutti i contributi a fondo perduto, incentivi ecc… sia alle imprese che agli individui;
– riduzione della spesa pubblica improduttiva;
– riduzione significativa della pressione fiscale sia sulle imprese sia sugli individui;
– vendita degli immobili pubblici quali caserme, stadi, palazzetti, ecc…;
– approvazione della legge sugli stadi, che possa favorire la costruzione di stadi e palazzetti da parte dei privati senza soldi pubblici;
– pesanti investimenti nelle infrastrutture: scuole, strade, TAV, ponte sullo stretto, collegamenti navali, ecc…
– riforma giudiziaria seria, sia penale che civile che permetta di ridurre la durata dei processi;
– aumento delle ore lavorative agli impiegati pubblici da 36 a 40 ore, a parità di stipendio naturalmente;
– tetto massimo alle pensioni;
– possibilità di costruire, per gli hotel 5 stelle, casinò con standard elevati;
– rimozione delle slot machine dai locali pubblici (bar, tabaccherie, ecc…) permettendo l’installazione solamente in locali appositi;
– abolizione dell’insegnamento di religione alle scuole di ogni livello;
– possibilità di matrimonio tra persone dello stesso sesso;
– abolizione di ogni tipo di privilegio a qualunque confessione religiosa, lo Stato deve essere laico veramente e non a parole;
– favorire la ricerca scientifica, specilamente nelle biotecnologie, oggi ingabbiata da veti confessionali;
Ps: la lettera fino a Natale sarà soggetta a integrazioni.
@ Pigi78
Piuttosto che “aggiornare” a ripetizione la letterina (e postarla in dieci discussioni diverse) sono scuro che Babbo Natale sarà più contento se ci rifletti, ne scrivi solo una, la ricopi in bella scrittura e gliela invii in Lapponia…