Mercoledì 21 ottobre alle ore 18,30 nella sede di Cgil si riunirà il comitato referendario sul lavoro che spiega i suoi obiettivi in una nota:
«Il tentativo di cancellare le tutele del mondo del lavoro è in corso da anni. Già nel 2002 tre milioni di donne e di uomini scesero in piazza per ostacolare – con successo – un progetto del secondo governo Berlusconi volto a smantellare le conquiste dello Statuto dei Lavoratori, per aggiungere alla precarietà e alla disoccupazione, che colpiscono soprattutto i giovani, il ricatto dei licenziamenti facili. A distanza di dieci anni, in un quadro politico assai mutato nel quale la minaccia della crisi e del debito appare funzionale al ridimensionamento del welfare e alla messa sotto tutela dei diritti e della democrazia sostanziale, il liberismo ha ottenuto una vittoria ideologica sferrando un colpo mortale alla libertà dei lavoratori e alla loro protezione. Nell’agosto del 2011, con l’art. 8 della manovra economica, il moribondo governo di Silvio Berlusconi ha limitato drasticamente la centralità del contratto nazionale di lavoro, rimandando agli accordi aziendali materie quali la disciplina dell’orario e i contratti a termine. Qualche mese dopo la riforma messa in atto dal governo Monti e dal ministro Fornero ha fortemente limitato la possibilità per un lavoratore ingiustamente licenziato di essere reintegrato nel posto di lavoro, svuotando così l’art. 18 dello Statuto e rendendo ricattabili tutti i lavoratori dipendenti: oggi quelli del settore privato, domani quelli del pubblico impiego. L’esecutivo sedicente tecnico è intervenuto in questo modo sul tema cruciale del mercato del lavoro, scegliendo di aggredire i diritti, le conquiste storiche del Novecento e il sistema di protezione pubblica e facendo passare l’idea che un risarcimento in denaro equivalga alla difesa della dignità del lavoratore ingiustamente licenziato. Colpire lo Statuto e svuotare il contratto nazionale di lavoro sono atti gravissimi che attaccano la rappresentanza sindacale, rompono la solidarietà tra i dipendenti del paese e li lasciano indifesi davanti al ricatto dell’impresa o dei superiori. Dire poi che provvedimenti come questi aiuteranno l’occupazione a crescere e l’Italia a modernizzarsi (perché «ce lo chiedono i mercati e l’Europa») è una bugia colossale di cui sono consapevoli per primi i cantori delle ‘riforme’. Disoccupazione e soggezione sono due facce della stessa medaglia; e se l’economia è in crisi e gli investimenti si riducono, non è certo colpa dei diritti, ma di una mancata politica economica sostenibile.
Per questa ragione un vasto fronte di forze politiche, sindacali e civili intende promuovere l’abrogazione delle leggi che uccidono il lavoro e le sue tutele e invitano a firmare i referendum elaborati per abolire le norme varate da Berlusconi e Monti con il consenso di un parlamento screditato. I sottoscritti si impegnano pertanto a firmare i quesiti e a sostenere questa battaglia e invitano i precari, i lavoratori e i cittadini a sottoscriverli e a difendere i diritti sociali. Il lavoro, prima di tutto».
Sono già 49 i firmatari
Masturah Alatas Lettore Madrelingua Università degli studi di Macerata
Giuseppe Alessandri Professore associato Università degli studi di Macerata
Mathilde Anquetil Ricercatore Università degli studi di Macerata
Alessandro Belardinelli RSU-Fiom Indesit Company – consigliere comune di Matelica
Giorgio Cacchiarelli Segretario SLC CGIL di Macerata
Alessandro Campetella Consigliere comune di Gualdo
Giuseppe Capriotti Ricercatore Università degli studi di Macerata
Ronald Car Ricercatore Università degli studi di Macerata
Lina Caraceni Ricercatore Università degli studi di Macerata
Claudia Cesari Professore ordinario Università degli studi di Macerata
Alberto Cicarè RSU Università degli studi di Macerata
Giampaolo Cingolani Segretario FLC CGIL di Macerata
Fabio Clementi Ricercatore Università degli studi di Macerata
Vincenzo D’Alessandro Segreteria FILCTEM CGIL di Macerata
Francesca De Vittor Ricercatore Università degli studi di Macerata
Livia Di Cola Ricercatore Università degli studi di Macerata
Giovanni Di Cosimo Professore ordinario Università degli studi di Macerata
Uoldelul Chelati Dirar Professore associato Università degli studi di Macerata
Nedo Fanelli Professore associato Università degli studi di Macerata
Paola Giorgi Vice Presidente assemblea Legislativa delle Marche
Paolo Giovannini Professore ordinario Università degli studi di Camerino
Roberto Gunnella Professore associato Università degli studi di Camerino
Francesco Interlenghi Consiglio degli studenti Università degli studi di Macerata
Sergio Labate Ricercatore Università degli studi di Macerata
Luca Lanzalaco Professore ordinario Università degli studi di Macerata
Vincenzo La venia Ricercatore Università degli studi di Macerata
Danielle Lévy Professore ordinario Università degli studi di Macerata
Roberto Mancini Professore ordinario Università degli studi di Macerata
Monica Marchianni Segreteria FLC CGIL di Ancona
Rossella Marinucci Segretaria FIOM CGIL di Macerata
Vittorio Massimi RSU Università degli studi di Camerino
Francesco Migliorelli Segretario FISAC CGIL di Macerata
Rita Ortenzi Università degli studi di Camerino
Letizia Perri Professore associato Università degli studi di Macerata
Stefano Perri Professore ordinario Università degli studi di Macerata
Paola Persano Ricercatore Università degli studi di Macerata
Barbara Pojaghi Professore ordinario Università degli studi di Macerata
Sebastiano Porcu Professore ordinario Università degli studi di Macerata
Paolo Ramazzotti Professore associato Università degli studi di Macerata
Antonio Renga RSU Università degli studi di Macerata
Mauro Romoli consigliere comune di Pollenza
Marco Sabbatici Ricercatore Università degli studi di Macerata
Marco Severini Ricercatore Università degli studi di Macerata
Mauro Severini musicista gruppo Gang
Sauro Tartari RSU operai Sferisterio Macerata
Antonio Tricomi Professore a contratto Università degli studi di Macerata
Domenica Tropeano Professore associato Università degli studi di Macerata
Gianluca Vagnarelli Professore a contratto Università degli studi di Macerata
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LETTERA A BABBO NATALE:
Caro Babbo Natale per questo Natale vorrei sotto l’albero:
– sistema elettorale maggioritario uninominale a turno unico come in America o Gran Bretagna;
– riforma del mercato del lavoro rendendolo più flessibile sia in entrata che in uscita, se è possibile abolizione dello Statuto dei Lavoratori;
– liberalizzazione dell’economia italiana tutta, dalle professioni ai servizi pubblici quali acqua, luce, gas, tlc, trasporti pubblici ecc…
– privatizzazione della RAI;
– sburocratizzazione vera di tutta l’attività economica, per aprire un’impresa dovrà bastare un ora invece che 6 mesi;
– abolizione di tutte le province e dei comuni sotto i mille abitanti e delle comunità montane, naturalmente;
– abolizione di vitalizi e privilegi vari alla classe politica nazionale, regionale e locale;
– fusione di polizia, carabinieri, finanza e guardia forestale in un’unica entità;
– abolizione di tutti i contributi a fondo perduto, incentivi ecc… sia alle imprese che agli individui;
– riduzione della spesa pubblica improduttiva;
– riduzione significativa della pressione fiscale sia sulle imprese sia sugli individui;
– vendita degli immobili pubblici quali caserme, stadi, palazzetti, ecc…;
– approvazione della legge sugli stadi, che possa favorire la costruzione di stadi e palazzetti da parte dei privati senza soldi pubblici;
– pesanti investimenti nelle infrastrutture: scuole, strade, TAV, ponte sullo stretto, collegamenti navali, ecc…
– riforma giudiziaria seria, sia penale che civile che permetta di ridurre la durata dei processi;
– aumento delle ore lavorative agli impiegati pubblici da 36 a 40 ore, a parità di stipendio naturalmente;
– tetto massimo alle pensioni;
– possibilità di costruire, per gli hotel 5 stelle, casinò con standard elevati;
– rimozione delle slot machine dai locali pubblici (bar, tabaccherie, ecc…) permettendo l’installazione solamente in locali appositi;
Ps: la lettera fino a Natale sarà soggetta a integrazioni.