di Filippo Ciccarelli
C’è un consenso generale e trasversale tra donne e uomini, giovani e meno giovani, sul Presidente americano Barack Obama: non solo tra gli oltre 59 milioni di elettori che lo hanno scelto, ma anche tra i maceratesi che hanno accolto con favore la sua rielezione. Negli States Obama ha spopolato soprattutto tra le donne, tra gli under 30 e nei grandi centri urbani, oltre che nella comunità dei latinos, dove si stima che il 79% degli elettori abbia votato per rinnovargli l fiducia. La popolarità di Obama è, se possibile, più grande all’estero che non in America: l’Europa ha accolto con un coro unanime di soddisfazione il secondo mandato dell’ex Senatore dell’Illinois, al quale nel 2009 venne consegnato – più per una simpatia ed un auspicio sulla sua linea politica, che per risultati effettivamente raggiunti – il premio Nobel per la Pace.
In Italia solamente il 9% della popolazione avrebbe votato per Romney, mentre il 73% avrebbe indicato Obama come inquilino alla Casa Bianca: le percentuali sono maggiori in Francia e Germania, dove il numero degli indecisi è più basso, secondo quanto riferito da una ricerca condotta da Euronews. Obama piace anche agli avversari di prima – i russi – ed agli antagonisti di oggi, i cinesi, chiamati a rinnovare domani (giovedì 8 novembre) la leadership del Partito Comunista: Macerata non fa eccezione ed è “vittima” del fascino esercitato dal Presidente appena confermato. Tuttavia i cittadini maceratesi tornano rapidamente con i piedi per terra quando gli viene chiesto un giudizio sulla situazione politica nazionale. Non ce n’è uno che non la consideri disastrosa, e la richiesta compatta che arriva dalla piazza riguarda la rifondazione della politica stessa, per poterla costruire su basi nuove. E’ soprattutto la domanda di onestà della classe dirigente quella che viene dalla gente comune; gli italiani, mostrando un certo pragmatismo, non pretendono un Obama
autoctono. Basterebbe un politico che non persegua interessi particolari, ma quelli della collettività, anche se a giudicare dai sospiri e dalla rassegnazione degli intervistati quando si tocca l’argomento della politica nazionale, un’eventualità del genere sembra una chimera.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Bisogna urgentemente fare una riforma elettorale in senso maggioritario come nei paesi anglosassoni. Chi vince governa chi perde va all’opposizione o va a lavorare. Si formerebbe un sistema bipartitico come in America, l’America che in questi giorni abbiamo ammirato per la campagna presidenziale. Con il sistema proporzionale nel 2013 ci troveremmo in Parlamento 30 partiti pronti a scannarsi per racimolare qualche sordo per loro, per i loro parenti, amici e amanti. Se si vuole una nuova politica e quindi un nuovo paese si faccia il sistema maggioritario uninominale.
BASTA MAGNA MAGNA! SI FACCIA IL BIPARTITISMO!
Obama è un avanzamento della Civiltà perchè permetterà i matrimoni gay, l’affiliazione alle famiglie gay, una liberalizzazione dell’aborto, magari fini all’ottavo mese di gravidanza, come faceva un medico abortista che fu spedito da un retrogrado antiabortista con una revolverata a godere della pace eterna mentre usciva dalla sua chiesa.
Meglio Obama di Romney? Oddio, sono le due facce della stessa medaglia: faranno gli interessi dei grossi potentati economici e finanziari. Il bello della democrazia americana è che i cittadini sono schiavi che credono di essere liberi perchè possono votare democraticamente ogni tanto… Tutto cambiano, perchè nulla cambi.
Mi piace ricordare quando Kerry sfidò Bush junior. Voleva cambiare politica, così diceva. Sogno impossibile, in quanto ambedue facevano parte di “Skull and Bones” (Teschio e Ossa) un’associazione “oscura” che non si può tradire, riservata ai rampolli dell’alta Finanza, come era Bush per via del padre George e del nonno Prescott e Kerry per via della moglie, vedova del padrone del “Ketchup”, che era stato in “Skull and Bones”. Un po’ come in Italia, dove – gira che ti rigira – i partiti sono a libro paga dei soliti potentati.
Non credo che Obama si occuperà di matrimoni Gay, affiliazioni e liberalizzazioni. Quelli sono problemi superati, come in tante altre parti del mondo occidentale, come la Spagna, la Francia, la Germania ecc ecc. Credo che si dovrà occupare di prolemi veri, come la disoccupazione, il lavoro, l’economia …. la salute dei cittadini.