Il turismo patisce i morsi della crisi, ma affiorano dei segnali incoraggianti. Lo dimostra l’eccellente risultato conseguito dall’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, una delle mete più apprezzate del turismo culturale e religioso delle Marche, nei 4 giorni del ponte festivo appena trascorso. Il complesso monastico cistercense è stato visitato infatti da 585 turisti, un numero che è quasi doppio rispetto al totale (320) dei visitatori dell’intero novembre 2011. Un risultato cui contribuisce in misura determinante la felice collocazione della festa di Ognissanti, ma che va oltre ogni aspettativa. La provenienza dei visitatori vede primeggiare Emilia Romagna e Lombardia (rispettivamente con 107 e 105 turisti), seguite da Puglia (78), Lazio (75), Veneto (43) e Toscana (29). Dall’estero sono arrivati 47 visitatori, di cui 29 dalla Germania, 10 dall’Inghilterra, seguite da Francia e Belgio. Solo 28 i visitatori provenienti dalle Marche. Dopo molto parlare di “destagionalizzazione”, cioè di un turismo che non si esaurisca in una sempre più concentrata stagione estiva, forse queste giornate di inizio autunno dimostrano che gli auspici cominciano a trasformarsi nei frutti concreti di un consistente flusso turistico composto da persone curiose di conoscere le tante cose belle della nostra terra.
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sarebbero stati 587 se, come al solito, una coppia un po’ sprovveduta non fosse venuta in comune di Fiastra a cercare l’Abbadia… 😀
…invece a me, alcuni anni fa all’Abbadia è capitata una famigliola di olandesi che voleva vedere il lago … ed io gli ho indicato i Sibillini …
forse la segnaletica ha bisogno di un aggiornamento?
Per quanto riguarda l’Abbadia di Fiastra la segnaletica, a mio parere, è più che sufficiente. Il problema sono i “navigatori”: se impostiamo semplicemente “Fiastra” di Macerata il navigatore ci porta a Fiastra. Se impostiamo “Abbadia di Fiastra” di Tolentino il navigatore ci porta all’Abbadia di Fiastra. Semplice.
francesco ricucci: hai ragione, acendiamo i navigatori e spegniamo il cervello. Quando i avigatori non c’erano questi problemi non esistevano. Si seguivano le indicazioni stradali o, al massimo, si chiedeva ai passanti.-