Dopo la notizia della scoperta da parte della Guardia di Finanza di Macerata di un presunto falso cieco, il secondo caso in provincia interviene, Mirko Montecchiani, (leggi l’articolo), Presidente Provinciale della Sezione di Macerata dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti:
“Desidero intervenire in merito alla questione dei due presunti “falsi ciechi” scoperti dalla Guardia di Finanza nel territorio della Provincia di Macerata, precisando che i due non risultano iscritti all’organizzazione che presiedo, alla quale, come ovvio, le persone cieche o ipovedenti si recano per chiedere servizi specifici, seguire corsi di formazione in merito all’utilizzo degli strumenti informatici assistivi, richiedere audiolibri, svolgere attività di orientamento, mobilità ecc… tutte cose di cui un falso cieco non ha certo bisogno!
Dunque, a nome di tutti i soci UIC di Macerata, desidero ringraziare la Guardia di Finanza per il lavoro svolto, (atteso da anni da parte della nostra categoria), ma nel contempo invito caldamente i mezzi stampa a prestare molta attenzione nel trattare un tema così delicato e che richiede competenze specifiche. Secondo la legge 138/2001 (la quale disciplina la classificazione delle varie tipologie di minorazione visiva, recependo direttive dell’Organizzazione Mondiale della Salute), stabilisce che lo status di “cecità assoluta” non è determinato unicamente da una condizione clinica di “cecità totale”. Secondo la legge, infatti, anche coloro che, indipendentemente dall’acuità visiva, possiedono un residuo perimetrico binoculare inferiore al 3% sono considerati ciechi assoluti: in parole semplici, è come vivere una vita guardando il mondo dal buco di una serratura.
Tale condizione consente comunque una certa autonomia in alcuni contesti della vita quotidiana, mentre – come ovvio – è notevolmente limitante in moltissimi altri. Inoltre, occorre aggiungere che anche i soggetti affetti da ipovisione grave percepiscono la pensione di invalidità civile e nel caso degli ipovedenti gravi anche un’indennità speciale. Insomma, solo ad iter giudiziario concluso si potrà stabilire o meno l’eventuale colpevolezza di questi soggetti; non di rado infatti, presunti falsi ciechi condannati dalla “piazza giornalistica” sono poi risultati rispondenti ai criteri stabiliti dalla sopra citata legge, dopo essere stati pubblicamente messi in ridicolo.”
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Quindi un cieco può vivere con “una certa autonomia”.
E’ chi non ha né pensione né lavoro che tale autonomia non può avere.
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non essendo iscritto allora …è da vedere ke tipo di trattamento pensionistico percepiva ……e valutare se ha i requsiti x percepire la pensione e da chi gli è stata asseggnata
Caro Alberto, il mio intervento volava soltanto fare chiarezza sulla questione: il tema del lavoro è tutt’altra cosa. Come ho già scritto, non conosco i casi in oggetto, quindi non posso esprimermi in merito.
Per “autonomia” non intendevo quella economica, ma la possibilità di svolgere o meno in maniera indipendente le attività più elementari della vita quotidiana.
Non ricordo se è possibile o meno postare link su questo spazio, ma per chi volesse approfondire un po’ la questione, vi invito a consultare le seguenti risorse:
1. Trattamenti pensionistici a favore dei minorati della vista (da fonte INPS): http://www.inps.it/portale/default.aspx?sID=0%3B5773%3B5902%3B6004%3B6021%3B6022%3B&lastMenu=6022&iMenu=1
2. Utilizzo delle tecnologie informatiche da parte di persone con disabilità visiva:(sito gestito completamente da persone non vedenti)
http://www.spazioausili.net
3. Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Macerata:
http://www.uicmc.it
“i due non risultano iscritti all’organizzazione che presiedo”, e allora? io sono cieca e non sono iscritta all’unione ciechi, come me migliaia di altri! l’essere ciechi non si dimostra con una tessera da 50 euro circa dell’uic, non confondete i vedenti per favore, giò abbastanza confusi e all’oscuro sulle disabilità sensoriali.
se tutti ignorano i metodi di lettura di un cieco, la legge del cane guida, il bastone bianco, ecc., se tutti ignorano la realtà dei disabili visivi, di certo non è colpa della Blindsight Project, onlus per disabili sensoriali che ho fodnato e presiedo proprio perché quando ho perso la vista per un incidente di moto non mi sono sentita rappresentata da nessuno in questa nazione.
se tutti ignorano e fanno confusione è proprio grazie ad associazioni ricchissime quali l’uic ed anche l’ens (dove sono i 3 milioni di euro presi senza destinazione d’uso proprio pochi mesi fa? l’uic ha un ufficio legale? e perché ho dovuto muovermi io con la mia piccola onlus, senza un euro, per dire a profumo che solo il 10% dei ciechi italiani usa e conosce il braille, che servono ebook nelle scuole, idem per l’accessibilità allo spettacolo e alla cultura realizzando i primi festival del cinema accessibili, che esiste una legge da rispettare riguardo il cane guida, infatti facciamo noi e non voi dell’uic l’unica campagna informativa in italia, ecc. ecc.?).
sig. mirko montecchiani, la invito a diffondere informazioni giuste: se una persona è cieca lo è anche se non è vostra socia, che sia chiaro a tutti i lettori.
Laura Raffaeli (presidente Blindsight Project http://www.blindsight.eu)
Cara Laura,
mi dispiace che le mie parole siano state fraintese: non mi pare di aver affermato che l’essere non vedenti si dimostri con l’iscrizione all’Unione Ciechi. In provincia di Macerata, infatti, vi sono circa 950 persone certificate (non vedenti e ipovedenti, secondo quanto stabilito dalla legge 138/2001), ma al momento solo 304 sono iscritte alla nostra sezione provinciale. Dunque, lungi da me affermare che i soggetti con disabilità visiva sono o debbano essere gli iscritti all’Unione Ciechi.
Ritengo molto importante poter usufruire di questo spazio, messo a disposizione da Cronache Maceratesi, per aprire confronti sulle nostre esperienze in contesti che non siano riservati unicamente alla categoria – come avviene di solito – ma fruibili dall’opinione pubblica. Per esempio – cara Paola – la mia disabilità visiva non è stata provocata da un incidente, ma da un errore del personale sanitario nei giorni successivi alla mia nascita e di questo nessuno mi ha mai ripagato. I miei genitori hanno fatto tanti sacrifici e speso tanto denaro per assistenza, interventi chirurgici, terapie, viaggi ecc. e alla fine il problema non si è risolto. Ho affrontato il percorso scolastico in un contesto ove gli insegnanti erano completamente impreparati: la Scuola in generale mi ha fatto sentire uno stupido, solo perché non riuscivo a leggere e a scrivere. I miei genitori hanno trovato “porte chiuse” ovunque e l’unico ente che mi ha veramente supportato è stata proprio l’Unione Italiana Ciechi alla quale sono iscritto dal 1989.
Grazie all’Unione ho conseguito il mio riscatto perché è stata in grado di dialogare con le istituzioni e risolvere concretamente e in tempi rapidi i problemi derivanti dalla mia disabilità. dall’Unione non mi sono mai sentito lasciato solo e adesso, a 32 anni, in qualità di dirigente, cerco di operare con lo stesso impegno e la stessa tenacia delle persone che mi sono state vicine per supportare gli altri, soprattutto alunni e studenti (il settore di mia competenza). Il tutto, ovviamente, a titolo volontario e gratuito e ciò vale anche per gli altri dirigenti. Dall’Unione non ricevo neppure il rimborso spese per l’abbonamento dell’Autobus che utilizzo per recarmi da Cingoli a Macerata e a volte (per fortuna non spesso) mi capita di comprare materiale a mie spese. Quindi, non so di quale associazione ricca stai parlando! (sorriso) In Provincia di Macerata, tutti gli alunni con disabilità visiva dispongono di testi scolastici in formato digitale o trascritti in formato cartaceo (solo per gli ipovedenti e per determinate discipline). Partecipiamo attivamente a tutti i GLH nelle scuole chiedendo ferie dal posto di lavoro e formiamo direttamente noi gli assistenti scolastici e domiciliari. A Macerata i cani guida sono accettati in tutte le strutture sanitarie, grazie all’interazione che abbiamo avuto con i dirigenti. Quanto all’accessibilità alla cultura, la nostra Sezione è stata la prima a promuovere l’opera lirica accessibile, ormai dal 2009 e proprio in collaborazione con la nostra Sezione, l’Università di Macerata ha attivato un master in accessibilità alla cultura e alle opere multimediali.
Io presiedo un’associazione che ha competenze territoriali ben specifiche e insieme a tutti i membri del consiglio sto facendo tutto il possibile per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità visiva, ma è ovvio che essere presenti su tutti i campi è cosa alquanto difficile. Per questo – cara Laura – ti invito a non avere un atteggiamento aggressivo verso chi lavora per perseguire i tuoi stessi obiettivi. Tra di noi dovrebbe esserci collaborazione e non rivalità. Non credi?
Quanto all’ENS (Ente Nazinale Sordi), non posso esprimermi poiché sono completamente estraneo a tale contesto.
gent.le mirko, l’unione italiana ciechi risulta essere la più ricca tra tutte le altre associaizoni italiane, non è “aggressività” dirlo. Il fatto che persone come te lavorino gratis non mi stupisce, ma puoi informarti e sapere quali sono le somme che l’uic riceve ogni anno, somme così alte che in molti, soprattutto tra ciechi, abbiamo cominciato a chiederci dove finiscano. La cosa più assurda è l’ultima: 3 milioni di euro senza destinazione d’uso all’uic che a roma è anche commissariata. Condivido lo spirito di collaborazione e lungi da me essere “aggressiva” ma le tue parole erano fuorvianti ed è mio dovere informare nel giusto. Chi mi conosce sa bene che è proprio l’uic che non vuole collaborazione e che ad ogni evento che si realizza (che sia io o un’altra associazione non conta, ma lo fa sempre), boicotta tutto e queste non sono cose inventate ma ci sono migliaia di testimoni. Capisco mirko che difendi un’associazione che per te, dall’infanzia, e soprattutto per i tuoi genitori, ha rappresentato l’unico lido a cui approdare, ma questo succede anche perché i soldi per i disbaili visivi li prende solo lei! In pochi riusciamo a sopravvivere di fronte a tale potenza qual’è l’uic, puoi informarti e dovrai darmi ragione. Non parlo quindi per “aggredire” ma per informare i vedenti, perché sono loro che devono sapere per avere noi una migliore qualità della vita, non basta l’ausilio parlante. L’uic purtroppo non è solo la piccola realtà di macerata, di persone come te ce ne sono poi anche in altre piccole province, ma sempre uic siete, avete un presidente e una sede nazionale e i milioni di euro che arrivano ogni anno dal denaro pubblico, oltre ai lasciti e alle donazioni di privati, sono somme enormi che nessuno sa dove finiscano, considerando il ritorno che ogni socio ha in cambio di ben 50 euro di tessera. Non è aggressività dire ai vedenti che finora i ciechi sono stati discriminati anche grazie al fatto che l’uic, l’unica che pernde i soldi stanziati per i disabili visivi, non ha manco un ufficio legale, non garantisce più il servizio d’accompagno, fa pagare jaws migliaia di euro senza segnalare né l’aiuto della asl né nvda che è gratis! riguardo il cane guida è grazie al vostro germano santoni e alla campagna cane guida di blindsight project che a macerata lo conoscono, l’unica volta che qualcuno dell’uic ha deciso di collaborare con noi, il più coraggioso e l’unico che non mi ha trovata così “aggressiva”, anzi, direi il contrario se penso che l’uic di fronte al primo festival europeo accessibile a tutti, realizzato da blindsight project, non pubblicò manco un comunicato, non disse a nessun socio che c’era questa cosa enorme, idem per il teatro accessibile ecc. ecc., insomma boicotta gli eventi degli altri forse per paura che si sappia che i ciechi possono essere autonomi! questo se solo si informano tutti nel modo giusto, ed anche quando non si scrivono frasi fuorvianti come quella che mi ha spinto a risponderti.
Blindsight Project è nata proprio per informare giustamente, pensa che finora manco questo è stato fatto: l’uic potrebbe pagarti un ricco stipendio oppure potrebbe non boicottare almeno gli eventi degli altri, peccato che non succeda e la stampa rimanga sempre all’oscuro di tante verità.
per ultimo: mi dispiace per quanto ti è successo, rimani comunque tra i rari ciechi che possono affermare di essere stati aiutati dall’uic, sinceramente ascolto migliaia di lamentele al giorno nei vostri confronti, finalmente anche da parte dei genitori, forse stanchi di pagarvi 50 euro per sperare un giorno di vedere il figlio in un centralino e dire pure grazie.
sono a disposizione mirko anche in privato se vuoi che ti illumini su una realtà che forse ti sfugge, ma che di recente è stata anche su tanti giornali.
riguardo i finti ciechi: se l’uic continua a parlare di braille nessuno saprà mai che leggiamo soprattutto con una sintesi vocale, che siamo autonomi con un cane guida, che possiamo sviluppare un sito web autonomamente grazie ai nostri screen reader, così sconosciuti dagli anziani ciechi di “guerra” che governano la tua associazione.
di finti ciechi è piana l’italia, e quelli veri sono stanchi di aver paura di essere autonomi per passare per finti, soprattutto in tanti siamo a dire basta a questa politica da feudatari che vuole assistenzialismo e non autonomia.
scusa se sono stata lunga, ma non fa male ai vedenti sapere un po’ di cose, ed io i vedenti li conosco bene datosi che ho visto benissimo fino a 42 anni, un po’ diverso che non vedere da bambini, un po’ più tragico visto che l’uic non mi ha mai dato altro se non ostacoli, e intorno a me nessuno sapeva niente, nonostante abbia contribuito anch’io a dare quei milioni di euro che ogni anno riceve l’uic insieme all’ens.
La stampa dovrebbe anche seguire questi argomenti, non solo il finto cieco e chi ce lo ha fatto diventare.
Laura Raffaeli (presidente Blindsight Project http://www.blindsight.eu)
Cara Laura,
in effetti, leggendo che secondo l’opinione pubblica un cieco non può neppure
prelevare dal bancomat o inviare sms, si ha veramente paura di essere autonomi! Se
non vedi, la gente di prende in giro e ride di te, se conquinsti una “certa autonomia”
insinua che sei un falso cieco. A Macerata, sto pensando di organizzare un open day
presso la nostra associazione per far si che la gente possa venire a vedere di
persona quali sono i limiti e le potenzialità dei soggetti ciechi o ipovedenti.
Parlando invece dell’Unione, mi preme chiarire alcune affermazioni relative al tuo
post:
1. L’Unione Ciechi non mai stata commissariata: né la Sede Centrale, né le sue
strutture territoriali. Non so come ti sia venuto in mente di scrivere una cosa del
genere.
2. Riceviamo finanziamenti pubblici perché abbiamo degli obbligi di legge ben precisi
in merito alle attività che svolgiamo (DPR 23/12/1978 in GU 62 del 3/3/1979) e per le
quali dobbiamo rendere conto allo Stato e alla Corte dei Conti (DPR 17/2/1990 in GU
134 del 11/6/1990).
3. Conosco a memoria il bilancio della Sede Centrale. Per capire come l’Unione
utilziza i soldi pubblici, nulla di più semplice che consultare il bilancio, scaricabile a
questo link: http://www.uiciechi.it/documentazione/Consuntivo2011.zip
4. L’indennità del Presidente Nazionale è inferiore a 1.000 euro mensili. Ti sei mai
chiesta quanto guadagna un semplice consigliere di qualsiasi regione d’italia? Inoltre, l’indennità del Presidente Nazionale e dei membri della Direzione Nazionale sono state sospese in situazioni di difficoltà economica, cosa che – come vedi – sta avvenendo anche ora tra i parlamentari e altre categorie di politici eletti. (sorriso). Noi di Macerata, siccome viviamo in permanente ristrettezza economica, lavoriamo tutti gratis!
5. Jaws (per i profani, un lettore di schermo) è un software finanziato dal Servizio
Sanitario Nazionale, quindi non vedo cosa c’entri l’Unione Ciechi che tra l’altro non è
certo un’azienda che commercializza prodotti.
6. In Italia, non esiste – come hai detto tu – una legge sui cani guida, ma una serie di
articoli inseriti in altre leggi, voluti e promossi dall’Unione Ciechi.
7. Facciamo degli esempi: se un alunno non vedente ha necessità di avere assistenza
scolastica domiciliare, oppure testi digitali, a chi si rivolge secondo te? Se una
persona non vedente ha necessità di avere un servizio di accompagnamento
strutturato, seguire corsi di formazione in merito alla tecnologia informatica
assistiva, svolgere attività di orientamento e mobilità presso il posto in cui viva,
ottenere i propri diritti nel posto di lavoro, a chi può rivolgersi? Inoltre, molti tra i soci di Macerata non si limitano a versare la quota associativa di 49,75, ma contribuiscono spontaneamente con somme aggiuntive. Secondo te perché?
8. L’Unione Italiana dei Ciechi è un’ssociazione democratica e chiunque può candidarsi per amministrarla. Essere iscritti all’UIC non significa – come ho scritto nel mio blog personale – pagare la tessera e chiedere aiuto quando se ne ha bisogno; significa prima di tutto offrirsi agli altri, proprio come quelle persone hanno fatto con me; significa condividere obiettivi e problematiche, progettare insieme ed avere la consapevolezza di essere una squadra!
Cara Laura, permettimi di dire che raccontare falsità su un’organizzazione che probabilmente conosci solo in modo superficiale e che comunque lavora in modo trasparante per ottenere i tuoi stessi obiettivi non ti fa certo onore.
Anche a me è capitato di formulare proteste nei confronti dell’Unione, ma poi ho sempre cercato di lavorare per apportare il mio contributo e penso che sia questo lo spirito giusto!