In tempi di crisi bisogna arrangiarsi. Soprattutto, bisogna avere la forza e l’umiltà di accettare quello che in determinate situazioni la vita ti mette sul piatto. Così, con una laurea appesa dietro la scrivania e una cattedra in un istituto superiore, può capitare che ti ritrovi a fare il vigile urbano a più di cinquecento chilometri da casa. È la storia di Alvise Manni, professore di fatto (laurea in lettere classiche, docente alle scuole superiori) e di nome (così viene soprannominato dagli amici), che si è momentaneamente trasferito a Taranto proprio per fare il vigile urbano.
43 anni, sposato con un figlio di 6 anni, il professor Manni è un personaggio molto noto a Civitanova: storico locale di livello, è il presidente del Centro Studi Civitanovesi. “Resterò a Taranto fino a metà settembre: ho accettato questo incarico, temporaneo ma ben pagato, seppur non in linea con la mia professionalità, per ragioni economiche. Taranto è una città di notevole valore storico, ma è inquinatissima a causa dello stabilimento ILVA. Una vicenda arcinota e gravissima, che però mi permette di vivere la cronaca nel momento in cui diventa storia.”
E “il prof” Manni riceve un sincero in bocca al lupo, con tanto di complimenti, da parte del primo cittadino di Civitanova, Tommaso Claudio Corvatta: “il professor Manni sia un esempio di umiltà per tutti i giovani che sono alla ricerca del lavoro. Il periodo è difficilissimo, occorre rimboccarsi le maniche. In bocca al lupo per l’importante lavoro che sta svolgendo a Taranto. E a presto”.
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il burattino Corvatta, nonchè incarnazione dell’ovvietà, ha perso un’ulteriore occasione per tacere.
Scusate ma dove sarebbe la notizia?
Che il prof. Manni va per un mese a fare un altro lavoro? La maggioranza dei professori fa un’altra attività, e questo (indipendentemente dal fatto che sia giusto o meno) a differenza di quasi tutti gli altri dipendenti pubblici cui invece è proibito dalla legge.
Che va lontano a fare un lavoro diverso dal suo? Quando serve si fa quel che si trova. Ne sanno qualcosa i tanti emigrati, che però non finiscono sui giornali.
Che va a fare un lavoro per il quale (parole sue) non ha la professionalità? E’ vero che in Italia sempre meno persone hanno la professionalità richiesta dal proprio lavoro, ma non mi sembra una cosa di cui vantarsi.
Che è ben pagato? Buon per lui, ma questo significa che a Taranto i vigili sono pagati di più che in altre città?
Che ha bisogno di soldi? C’è un mucchio (crescente) di persone che ha bisogno di soldi, che spesso non ha neanche un misero stipendio da professore. Però vanno sui giornali solo se si sparano o vanno a minacciare il sindaco.
D’accordo che è ferragosto ma non mi pare ci sia bisogno di inventarsi le notizie.
il Sig.Dantini credo abbia commentato con chiarezza che il Prof.Manni non ha fatto niente di eccezzionale.Il Prof.Manni diversamente dalla stragrande maggioranza dei giovani è stato fortunato.Meraviglia che il Sindaco di Civitanova citi questo fatto come un esempio di umiltà come se tutti quelli che non trovanmo lavoro siano degli scansafatiche.Se un in bocca al lupo serva doveva essere riservato come augurio ai tantissimi giovani disoccupati.PS il prof.Manni docente di ruolo ha già uno stipendio i precari,i disoccupati niente.
In bocca al lupo Professore. Spero che ritorni al piu’ presto a fare il Professore, perche’ accettare un lavoro cosi’ difficile solo per esigenze economiche non e’ un buon presupposto per svolgere in maniera professionale questo delicato lavoro.
Dopo questo articolo, perche’ non ci fa anche sapere come si e’ trovato a Taranto.
Saluti
Se è un insegnante di, ruolo come fa a rimanere a Taranto fino a metà settembre? Gli ins di ruolo e non prendono servizio il primo settembre!!!
Ma gli insegnanti di ruolo possono fare il doppio lavoro?
Ed a settembre, anche se non hanno lezione, non devono comunque “essere a disposizione”?
anch’io mi unisco al coro di dubbi. che un prof. di ruolo possa lavorare presso altra amministrazione come distaccato temporaneo. le poche centinaia di euro in più, in un periodo in cui i prof. di ruolo non lavorano MA SONO PAGATI, servono a lui, ma credo molto più a chi lavoro non ne ha neanche uno!
se i giovani si devono rimboccare le maniche, i meno giovani, forse, dovrebbero avere l’umiltà di lasciar loro spazio!
E’ evidente che qualcuno ogni tanto parla un minuto prima di pensare, tanto è vero che i docenti a tempo indeterminato NON possono fare altri mestieri (fatta eccezione per ingegneri, architetti e avvocati ai quali è concesso di esercitare la libera professione solo dai Dirigenti scolastici e dai propri albi o ordini) a meno che non abbia un contratto Part-time. I docenti con contratto a tempo DETERMINATO normalmente terminano di effettuare il proprio servizio per contratto il 30 giugno di ogni anno. Pare evidente che il Prof. Manni non è a tempo indeterminato ma supplente in quanto le disposizioni di Legge vietano a qualsiasi pubblico dipendente di fornire servizi a diversi enti pubblici contemporaneamente. Si deduce inoltre che tale docente non percepisce stipendio sin dal 1° di luglio. Forse dal 1/07 al 12/09 (giorno d’inizio del prossimo anno scolastico) non dovrebbe mangiare, forse c’è qualcuno di voi che si è offerto di pagargli i conti? Se ne ha avuto l’occasione ha fatto bene ad accettare l’incarico. E’ bene informarsi prima, ragionare e poi parlare o scrivere, non a vanvera come spesso succede di vedere. Prima meditate poi criticate, commentate o fate quallo che vi pare. Spesso la demagogia impera senza i limiti del buon gusto.
@kaimano
L’articolo parla chiaramente di “una cattedra in un istituto superiore“. Se questa espressione ha ancora un senso significa che è di ruolo, ragion per cui è pagato anche d’estate.
In ogni caso le mie critiche, al di là di alcune sottolineature sulla differenza tra il prof. Manni e altre migliaia di persone meno fortunate, erano rivolte a CM, che riporta una non-notizia e a quelli, vedi Corvatta, che ne fanno un simbolo.
se non alto….merita il plauso per l’onestà di aver ammesso che lo fà solo per il DENARO e non per la GLORIA…..per il resto MISTERI DELLA VITA…..evidentemente ha ricevuto il NULLA OSTA DAL PROVVEDITORE.,…DI RIENTRARE ALLA BASE più tardi del dovuto ed ha fatto richiesta di ASSUNZIONE a tempo determinato in situazioni particolari TEMPO ADDIETRO….alla fine è arrivata la chiamata ED E’ PARTITO…..oppure E’ ENTRATO IN GRADUATORIA partecipando ad un concorso quando era ancora PRECARIO…..VI SONO DEI SETTORI in cui è consentito l’assunzione in determinati periodi dell’anno….quando vi è più necessità……
Non so quant’è lo stipendio da vigile urbano a Taranto, ma non c’è da meravigliarsi se la città sia uno di quei comuni in bancarotta….
Ma di che cosa parliamo? Niente di eccezzionale se il Prof.Manni va a lavorare d’estate lo fanno in tanti e sono meno fortunati di lui.Questa non è una notizia e non vedo perchè un Sindaco debba plaudire mentre nella sua città ci sono decine e decine dib ragazzi che per lavorare sono andati in giro per l’europa.
x kaimano. vedi che quello che non riflette e non legge sei tu. nei post precedenti era stato dato per assodato che il prof era di ruolo e quindi, non potendo percepire 2° stipendio, desumevo distacco presso altra amministrazione, sempre questo istituto giuridico sia valido per il ministero dell’istruzione.
se invece il prof non è di ruolo, ritiro il commento. punto.
Non ho commentato l’articolo alla sua pubblicazione ma ho scritto al prof. Manni per dirgli l’amarezza e l’angoscia procuratemi dalla sua scelta e dalle dichiarazioni contenute nell’articolo. Vista la piega presa dai commenti, voglio rendere pubbliche alcune delle considerazioni che gli ho espresso. Questa nostra società può davvero permettere e permettersi che Alvise Manni vada a fare il vigile urbano a Taranto? Questo è l’interrogativo di fondo, che va molto aldilà della vicenda personale e locale essendo un indice estremamente preoccupante delle condizioni culturali ed etiche in cui è sprofondata la nostra organizzazione sociale, politica ed economica.
Alvise Manni non è un “titolare di cattedra”, dunque non ne ha né i doveri né i diritti; ma è più che professore: è uno studioso apprezzato, appassionato, competente; è un attivissimo animatore culturale, presidente del Centro Studi Civitanovesi; è autore di saggi, articoli, guide; è promotore di convegni, mostre, manifestazioni culturali… Tanto per fare un esempio, so che da Taranto sta preparando un importante convegno che si svolgerà a Civitanova a settembre. Che società è quella che a 43 anni lo mette nelle condizioni di dover andare a fare il vigile urbano a Taranto? Che sistema scolastico è quello che, dopo essersene servito per anni, lo mette nelle condizioni di accettare un altro lavoro purchessia? La vigilanza urbana di Taranto ha davvero bisogno di una persona del suo profilo? Certamente no. Per il nostro territorio è indifferente avere o non avere una presenza come la sua? Altrettanto certamente no. E allora? Che razza di “criteri” ci dominano e ci condizionano? Che la scelta del prof. Manni dimostri “forza ed umiltà” è ovvio e gliene va dato atto: ma quale “forza” hanno una società, una politica ed una economia che incrociano domanda e offerta di lavoro fregandosene delle competenze, dei talenti e anche delle potenzialità di interesse generale? Quale “forza” esse dimostrano mortificando, scoraggiando, costringendo al ribasso, fatta eccezione per pochi e ben noti rampolli? E quale futuro ci assicurano, quale possibilità di sviluppo, quale dignità e qualità?
Questi sono gli interrogativi posti dalla scelta del prof. Manni; scelta “al ribasso” certamente non unica né nuova, ma per questo ancora più allarmante, altro che “normale”! Non è normale né accettabile che il prof. Manni faccia il vigile urbano a Taranto come non lo è che tanti nostri giovani siano sfruttati o respinti dal mercato del lavoro o costretti ad espatriare. Scelte del genere dovrebbero essere sentite come pugni nello stomaco da chiunque abbia responsabilità istituzionali, politiche, amministrative a qualsiasi livello; e dovrebbero suggerire l’urgenza di un pubblico esame di coscienza e di una decisa sterzata all’andazzo politico e amministrativo: questo sì da buttare lontano.
X Pantos
io sarei quello che non riflette e non sa leggere i post? Ho semplicemente spiegato cosa prevede la normativa sui pubblici dipendenti (tutti a prescindere dal Ministero di dipendenza). Appare evidente che chi ha postato prima e dopo di me NON è al corrente e quindi ignora le disposizioni di legge altrimenti non avrebbe dare per ASSODATO che un docente (o qualisiasi altro pubblico “servitore dele Stato” ) a tempo INDETEMINATO potesse essere stato assunto da 2 amministrazioni CONTEMPORAMENTE. I docenti di ruolo sono dipendenti anche dal 1° luglio e fino al 12 settembre. Per quanto sopra è chiaro che tutto quello che si “sente dire” non è SEMPRE VERO. Da qui si deduce che la DEMAGOGIA è un bel modo per poter sparare a destra o a manca su tutto e tutti cercando di screditare le persone. Lo scandalo vero è nella vicenda dei cosiddeti “precari”. Ci sono persone che hanno questo stato giuridico anche da venti anni. Non è una vergogna. Quando tempo deve passare per diventare un dipendente di ruolo. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una drastica riduzione del docenti (anche del personale non docente) al solo scopo di ridurre la spesa pubbica senza pensare che l’istruzione è da valorizzare e incentivare. La riforma Gelmini è la peggiore riforma che si poteva fare in Italia. Il ministro ha diminuito in tutti i gradi d’istruzione le ore di lezione. Non doveva portare la scuola al livello dell’Europa? Se analizziamo i quadri orari degli Istituti superiori industriali e professionali notiano che sono praticamente uguali (ad eccezione di qualche ora). Forse solo i Licei sono rimasti quasi invariati. Gli Istituti Tecnici e Professionali avevavo la prerogrativa di indirizzare i ragazzi verso un mestriere o una professione (il che serviva alle aziende per inserire nel mondo del lavoro personale specializzato!!!) non esistono più. Pur lavorando in ambito scolastico ho avuto grandi difficoltà a consigliare a mia figlia 14enne una scelta per l’istruzione superiore. Questa sarebbe la riforma che doveva migliorare l’ISTRUZIONE in Italia. Questa è solo un VERGOGNA digerita dagli italiani in nome della politica anti statalista. Un Governo serio dovrebbe salvaguardare principalmente 4 cose senza se e senza ma: SANITA’ PUBBLICA, ISTRUZIONE PUBBLICA, ENERGIA e ACQUA. Gli interessi privati sono troppo forti (vedi la scuola privata della famiglia Bossi) perchè ciò avvenga. Se va bene saremo comunque rovinati.
Meditate signori, meditate!!
Ho letto con grande interesse l’articolo ed i commenti seguenti. Penso che il prof.Alvise Manni abbia fatto benissimo ad accettare l’incarico di vigile urbano, se ciò serve a contribuire al suo bilancio familiare. Magari potessi farlo io. La sua scelta la ritengo adatta alla sfera personale e forse meno ad un articolo di giornale. Non la ritengo foriera di umiltà, ma se mai di voglia di lavorare e conseguente ad un comportamento attivo, da parte di una persona che a soli 43 anni vista l’età è dinamica ed attenta alle nuove opportunità. A pensarci prima lo avrei imitato volentieri. Di sicuro per me non uscirebbe l’articolo, dal titolo possibile “Corrispondente locale di quotidiani cartacei ed on line, va a fare il vigile urbano”. Sono laureata ed ho persino conseguito un dottorato di ricerca all’università di Macerata, ma fare il vigile urbano per avere uno stipendio degno di tale nome, non la considererei una scelta non in linea con il mio profilo professionale. Se c’è un vantaggio che mi consente di avere la mia preparazione culturale, ampliata anche dagli studi fatti al liceo classico, è la capacità di apertura mentale ed una grandissima adattabilità, utili quando si fa il giornalista, ancora più necessarie in un mondo in cui il ritmo del divenire ha assunto la scorrevolezza fluidificante dell’acqua. C’è anche un altro valore che emerge dalla bella scelta fatta dal prof.Manni, la capacità di prendersi del tempo dalla propria vita, per vivere altre esperienze che arricchiscono. Seguendo l’intuizione di Bergson, secondo cui il tempo non è il semplice ticchettìo di un orologio, ma lo spazio vissuto nell’attualità della propria dimensione dimensione spirituale, Alvise Manni va controcorrente in quest’epoca in cui difficilmente si riesce a brillare per originalità. Un vigile urbano con una certa preparazione culturale non guasta, non è un insulto alle ore passate sui libri, il fare un lavoro diverso da quello per cui ci si è preparati. E’ un’esperienza, che va vissuta cogliendone i punti di forza e le opportunità. Ci “metterei la firma”, a poter fare per diverso tempo questa vita, sia per i vantaggi economici, perchè di gloria e consensi non si vive, tantomeno di cultura, se manca una retribuzione degna di tale nome. Il problema non è dunque se una persona preparata e colta d’estate sceglie di fare il vigile urbano, in un luogo splendido come Taranto per altro, ma il fatto che in Italia certe professioni, la mia compresa, sono retribuite non secondo un certo valore di mercato che consentirebbe un vita dignitosa, ma secondo parametri degni di un’economia schiavista di fine Ottocento. Onore dunque al professor Manni, stima ed ammirazione per la sua scelta controcorrente. E’ un monito a tanti di questa nostra generazione di mezzo (anche nel decennio di noi trentenni ce ne sono molti), di gente dalle vite precarie e sospese, che all’incertezza economica, aggiunge quella esistenziale della non scelta, come se lo stare in balia delle onde, consentisse una soluzione automatica dei problemi. Così non è, vale ancora l’antico adagio “olio di gomito”.
…..con “laurea in lettere classiche, docente alle scuole superiori” a vigile urbano il passo e’ breve!!!! ……
…ecco la classica laurea che non occorre per fare il vigele.