Verificare che ditte riconducibili alla criminalità organizzata, celandosi dietro società non sospette, non stiano svolgendo lavori nell’ambito della costruzione della terza corsia dell’A14. E’ il fine di un’operazione interforze svoltasi stamane nel tratto di Porto Sant’elpidio del cantiere in corrispondenza della galleria della Corva.
Durante i controlli, un agente del commissariato è rimasto vittima di un incidente sul lavoro cadendo da un’impalcatura. L’operazione – voluta dal prefetto di Fermo Emilia Zarrilli – è stata attuata da specialisti della Direzione investigativa antimafia di Roma, polizia, carabinieri, Guardia di finanza, Corpo forestale, e Direzione provinciale del lavoro, per un totale di una cinquantina di unità.
Una squadra di esperti delle forze di polizia analizzerà i dati raccolti, confrontandoli con i libri contabili delle ditte appaltatrici e le varie banche dati, il tutto allo scopo di escludere infiltrazioni di organizzazioni di tipo mafioso attraverso subappalti non autorizzati, noleggi di macchinari, utilizzo di manodopera proveniente da regioni a rischio. “I controlli sono partiti da segnalazioni specifiche e tengono conto dell’indicazione del ministero dell’Interno di prevenire possibili infiltrazioni di mafia o camorra in questo tipo di appalti”, ha precisato il prefetto.
Le attività di ispezione e controllo hanno riguardato la documentazione relativa ai contratti posti in essere per l’affidamento dei lavori, custodita presso la sede amministrativa della stazione appaltante. Durante le operazioni sono stati chiusi i varchi di ingresso al cantiere, così che nessuno potesse uscirne.
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