Festa grande per la Maceratese
E Di Fabio diventò “crapa-pelata”

Serve un estintore per placare il "caloroso tifo" del pubblico biancorosso. Il mister circondato dai suoi ragazzi si arrende ad un rasoio elettrico
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La presidentessa Tardella portata in trionfo


Di-Fabio

Mister Di Fabio rasato a zero dai giocatori

 

di Filippo Ciccarelli

(fotoservizio di Guido Picchio e Lucrezia Benfatto)

 

GranDi. Recitano così le magliette indossate dai giocatori, dalla società e da tanti tifosi che fanno festa sotto il cielo brontolone di Cagli (LEGGI L’ARTICOLO). E grande questa Maceratese lo è davvero, tanto nel cuore quanto nell’organizzazione che ha portato un gruppo completamente nuovo a trionfare nel massimo campionato regionale. E’ difficile arrivare agli spogliatoi del piccolo Comunale di Cagli, perché c’è l’affetto e la presenza di una città intera che vuole abbracciare gli eroi della rinascita, quelli che, pur senza partire coi favori del pronostico, hanno raggiunto la Serie D. Alessandro Troli sorride quando gli viene ricordato che il suo futuro poteva essere lontano dalla Maceratese già a Dicembre: una fortuna per lui e per la squadra che le reciproche strade non si siano separate. “Sono contento per me e per la squadra, a livello personale ho giocato praticamente tutto il girone di ritorno ed è stata una gran bella soddisfazione. L’obiettivo all’inizio? Visto che eravamo una squadra nuova volevamo fare bene, puntavano sicuramente ai playoff”. Fuori dal terreno di gioco Valerio Carboni è un ragazzo sorridente, disponibile e quasi timido, soprattutto dopo gli elogi che i tifosi gli hanno giustamente tributato e che lo rendono forse il giocatore più amato dal pubblico maceratese. “Io il Di-Fabio-2-300x241migliore? No, assolutamente. Se la gente lo dice è grazie alla squadra e al lavoro fatto da tutti i miei compagni”. Gli facciamo notare che nel girone di ritorno, non essendo quasi mai stato ammonito, è diventato San Valerio. Lui risponde così: “Negli ultimi anni ho giocato in una posizione offensiva, e avevo perso un po’ il passo del centrocampista. Ho fatto un sacco di lavoro col mister e per questo ho preso meno cartellini”.
Intanto la festa prosegue “accendendosi” anche troppo: un fumogeno lanciato vicino gli spogliatoi viene spento con l’estintore e una nuvola bianca avvolge i presenti. Cristian Cacciatore con la solita modestia descrive il suo gol e la stagione trionfale della squadra. Si scioglie poi in una risata quando un tifoso molto caloroso lo abbraccia e lancia invettive contro il Tolentino e la Fermana di mister Scarafoni, per poi elogiare i biancorossi che “non hanno mollato mai”.

Guido di Fabio è certamente uno dei pochissimi a mantenere un aplomb inglese, ma il suo destino è segnato. Tutta la squadra lo vuole seduto su uno sgabello per festeggiarlo, o, più correttamente, per “fargli la festa”: è il bomber Cacciatore a passare alle vie di fatto rasandogli quasi completamente la zazzera, lasciando al mister una sparuta pattuglia di capelli che lo fanno assomigliare ad un incrocio tra Gargamella e Lino Banfi. Una soluzione che non piace molto a Di Fabio, vittoria-maceratese-5-300x200rasato a zero nel giro di pochi istanti. Poco prima il mister ci aveva confidato che doveva pagare dazio: “Avevo promesso ai ragazzi che, nel caso di vittoria del campionato, avrebbero potuto fare dei miei capelli quel che volevano”.
vittoria-maceratese-2-4-300x200Il campionato è stato vinto nel 2 a 1 contro il Tolentino?
“No, è stato vinto in inverno nei giorni dell’emergenza neve: abbiamo fatto un sacco di sacrifici per allenarci tutti insieme a Grottammare, devo ringraziare il vice presidente Mirco Sirolesi perché ha scarrozzato i ragazzi ogni giorno per farli allenare, anche con le strade bloccate”.
La festa dagli spogliatoi di Cagli si sposta in centro a Macerata con il sottofondo dei tifosi che lanciano sfottò contro Tolentino e già pregustano il derby con la storica rivale Civitanovese.

 

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