di Alessandra Pierini
Il cantautore Lucio Dalla è morto stroncato per un infarto a Montreaux, in Svizzera, dove si trovava per una serie di concerti. Il 4 marzo avrebbe compiuto 69 anni. Era tornato al Festival di Sanremo a quarant’anni dall’ultima partecipazione, accompagnando dal giovane cantautore Pierdavide Carone con il brano Nanì, del quale era anche co-autore.
Lucio Dalla, oltre ad essersi esibito più volte sui palchi della nostra provincia, è stato una figura fondamentale per Musicultura festival. Lo ricorda Ezio Nannipieri, vice presidente di Musicultura: «Lucio è stato fin dall’inizio membro del Comitato di garanzia di Musicultura. E’ stato tantissime volte nostro ospite e sempre in forma originale. In questo momento prevalgono il dolore e la tristezza ma ciò che mi ha sempre colpito di lui è stata la sua capacità prodigiosa di interessarsi alle cose e agli altri, sia dal punto di vista professionale che soprattutto da quello umano».
Dalla si è esibito il 16 e il 17 dicembre 2010 al teatro Rossini di Civitanova ed è proprio con le immagini di quel concerto, nei suoi momenti musicali che lo ricordiamo attraverso le foto di Roberto Vives. E’ salito e ha cantato più volte anche sul palco dello Sferisterio di Macerata per concerti e partecipazioni a Musicultura: nel 1994 ha partecipato a Recanati a quello che era allora il Premio Città di Recanati, poi nel 2004 in qualità di ospite del festival della musica d’autore e l’ultima volta nel 2006 a fianco dei Quintorigo.
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Il suo debutto nella canzone avviene nel 1964 grazie soprattutto all’interessamento di Gino Paoli. Nel 1970 scrive per Gianni Morandi “Occhi di ragazza” e sale in vetta alle classifiche di vendita, Nel 1971 partecipa al Festival di Sanremo con “4/3/1943”, e sempre nello stesso anno seguono altri importanti successi come “Piazza Grande”, “Il gigante e la bambina” e “Itaca”. Nel 1977, con l’album “Come è profondo il mare”, Dalla inaugura la sua “stagione cantautorale”. Susseguono numerosi successi, primo fra tutti “Caruso”, la cui interpretazione ad opera di Luciano Pavarotti ne suggella la grandezza. Tra gli altri trionfi: nel 1990 “Attenti al Lupo” detiene il record di vendite in Italia con quasi 1.400.000 copie, nel 1996 l’album “Canzoni” supera 1.300.000 copie classificandosi come l’album più venduto del decennio in Italia, nel 1999 esce il nuovo album “Ciao” seguito, nel 2000, da un tour che registra ovunque il tutto esaurito. Il 2001 è l’anno di nuovi capolavori come “Kamikaze” e “Siciliano”. L’esperienza più recente vede Dalla eseguire in chiave sinfonico cameristica molti dei suoi brani più noti e il Sesto Concerto per violino di A. Vivaldi, per il quale ha immaginato e scritto addirittura un testo inedito originale.
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Vorrei ricordare anche un suo bellissimo concerto al Campo dei Pini nel 1980 (o 1981). Era alla fine dell’estate, nell’ambito dell’allora Festa dell’Unità.
Il pubblico era tutto a sedere per terra (non c’era l’attuale sintetico ma il mitico campo in terra).
Dalla era in stato di grazia. Il suo momento artistico era ai massimi livelli.
Fu davvero un grande evento di musica.
La notizia di oggi penso abbia scioccato chiunque – Non so-se dicendo che veniamo
privati di una persona e di un godimento artistico molto elevati –
interpreto il sentimento di tutti – mi voglio sbilanciare –
Sono sicuro di si
Forse scriverlo qui potrà essere pure retorico-ma mi sento di farlo e non me ne frega nulla —
Ciao Lucio,
tu non mi stanchi mai………
Nel 1979 ero responsabile delle feste de l’Unità e ricordo con piacere e con orgoglio di aver ospitato nell’ambito del festa provinciale Dalla e De Gregori per l’anteprima del tour ” Banana Republic” allo stadio di Civitanova M. Fu un successo enorme. 15.000 presenti, 3.000 lire il biglietto per un incasso di 45 milioni. Già in precedenza Dalla era stato ospite della festa allo Sferisterio insieme al pianista Gaslini e in quella occasione non si limitò a cantare ma fece un vero e proprio show smontando e rimontando il suo inseparabile clarino con un linguaggio particolare da cartoni animati. Performance che ripropose poi in Televisione. Poi allo stadio dei Pini , altro successo. In queste tre occasioni ho avuto modo di conoscere da vicino un artista poliedrico ma sopratutto una persona gentile, disponibile e ironico. Si riposava dove capitava ma quasi sempre nel fodero del contrabbasso.
Un ricordo purtroppo triste.