Nuovo blitz della Finanza dopo quello recentissimo messo a segno a Macerata nei giorni scorsi (leggi l’articolo). Stavolta le Fiamme Gialle di Camerino hanno posto sotto sequestro quasi 60 mila prodotti rinvenuti in un esercizio commerciale di Matelica.
Nel corso dell’intervento sono stati trovati articoli privi del marchio di certificazione di qualità “CE” oppure con lo stesso marchio falsificato o, ancora, mancanti della dichiarazione di conformità “CE”, nonché delle indicazioni obbligatorie, quali, ad esempio, la denominazione merceologica dei prodotti o le relative precauzioni e destinazioni d’uso, o ancora sprovvisti di indicazioni o istruzioni nella lingua italiana, così come previsto specificamente dal Codice del Consumo, che disciplina la vendita dei beni in condizioni di sicurezza per la salute dei consumatori e l’incolumità pubblica.
Il materiale trovato è piuttosto eterogeneo: prodotti di bigiotteria, bellezza, giocattoli, casalinghi, articoli di cancelleria, nonché svariate confezioni scadute di cibo per animali.
Sono stati sequestrati anche alcuni giocattoli che sono risultati potenzialmente pericolosi per i bambini, perché contenenti spigoli appuntiti e bordi taglienti e piccole componenti non perfettamente saldate e quindi staccabili, con conseguente rischio di poter essere accidentalmente ingerite.
L’operazione rientra nei controlli che la Guardia di Finanza di Macerata ha intensificato per evitare la proliferazione illecita di attività commerciali che mettono in vendita prodotti che possono nuocere alla sicurezza del consumatore. Per gran parte dei prodotti sequestrati, infatti, non sono state osservate le prescrizioni internazionali sugli standard di sicurezza, costituendo quindi un potenziale e concreto pericolo per la salute umana, con particolare riferimento ai cosmetici nei quali, contrariamente a quanto previsto dalla legge, l’etichettatura non è in lingua italiana, non riporta l’elenco degli ingredienti e comunque non indica l’eventuale presenza di sostanze odoranti o profumanti potenzialmente “allergizzanti”.
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bene,bisogna stroncare queste attività che danneggiano la salute ,la nostra finanza e la nostra forza lavoro.
Questo non è commercio, è delinquenza organizzata , un traffico di sostanze pericolose sotto forma di giocattoli, belletti e magliettine, questo è.
E che caspita. E uno e due e tre, ancora si consente di scaricare container di merci cinesi in Italia? Per me non dovrebbero proprio partire e qui in Italia, ,produrre in regola. o tornano in Cina a fare ginnastica mattutina in squadra nei loro parchi, prima di mettersi a lavorare.
Interi reparti della GdF ogni giorno appresso a loro. E per fortuna loro, che li bloccano. Interi settori in importanti aree produttive italiane messe in ginocchio dalla concorrenza cinese e ancora sequestriamo…….
Non mi ricordo se l’ho già raccontato. E’ successo 4 o 5 estati fa nella nostra zona, che una signora mentre era a ballare con suo marito in una balera all’aperto, appena iniziato a sudare un po’ , la camicetta rossa made in China le comincia a scolorire addosso, finchè inizia a manifestare un pallore, una sudorazione, un senso di soffocamento e di mancamento. Sarà l’affaticamento, pensa il marito e la fa sedere, ma la situazione non migliora e la porta al pronto soccorso, dove è stata salvata per le penne da un’avvelenamento causato da metalli pesanti contenuti nel colorante rosso.