Per il capogruppo del Popolo della Libertà di Caldarola, Tiziana Rosa Riccardi, “il dato politico più rilevante dell’ultimo consiglio comunale di Caldarola sono state le dimissioni da capogruppo della maggioranza dell’ex sindaco Fabio Lambertucci, in palese polemica con l’Amministrazione Capenti. Lambertucci ha fatto presente l’inutilità del proprio ruolo e il suo disagio rispetto a certe decisioni prese dal Sindaco e dalla giunta. Tale dissenso si è poi concretizzato nell’astensione in ben due ordini del giorno: il regolamento sul commercio e, soprattutto, il bilancio previsionale, dove non sono mancate esplicite critiche alla giunta comunale. D’altra parte il modo di intendere l’amministrazione di Capenti sta risultando antitetica rispetto alle due passate amministrazioni a firma Lambertucci, che hanno visto peraltro l’attuale Sindaco una volta sugli scanni della minoranza e la seconda nel ruolo di Vicesindaco. Si è così passati dai “grandi eventi” delle Mostre alla politica delle “piccole cose” e non è solo una scelta dettata dalla contingenza economica. Alle rimostranze di Lambertucci il resto della maggioranza ha risposto con un silenzio ed un’indifferenza talmente ostentate da risultare offensive. Una tale situazione è la dimostrazione di quanto sia in sofferenza questa maggioranza dove alcuni iniziano, sia pur tardivamente, ad accorgersi dell’ inerzia e impotenza di un’ amministrazione che purtroppo non riesce a dare al paese la scossa di cui ha tanto bisogno, che pure in campagna elettorale era stata promessa e a cui il 55% degli elettori aveva creduto.
Per quanto riguarda il bilancio” conclude la Riccardi “è ora di farla finita con residenze vere solo “sulla carta” che hanno garantito negli anni passati i benefici del post terremoto e servono ora ad evitare il pagamento dell’ICI, che continuano ad essere ignorate semplicemente perchè in fin dei conti si tratta di un ottimo “serbatoio” di voti per le amministrative. Questo non significa non voler pagare le tasse, ma pretendere che lo facciano tutti… o è davvero chiedere troppo? In quanto all’aumento più significativo, quello della TARSU, si era parlato lo scorso anno di passare dalla tassa alla tariffa, derivante per un terzo dai locali e per due terzi dal numero delle persone (sistema forse un po’ più equo visto che le case di per sé non producono rifiuti), ma ora pare se ne metta in dubbio l’applicazione. Si tratta di una scelta politica o semplicemente dettata dalla difficoltà dei conteggi? Quello che invece ancora manca è un controllo più attento: non credo di essere l’unica a vedere nei cassonetti dell’umido sacchetti di plastica o elementi di altra natura…”.
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