di Matteo Zallocco
II “day after” è un mix di delusione e voglia di ripartire nel centro destra che, dopo la batosta arrivata da Roma, è costretto a tornare a lavorare per le prossime elezioni provinciali. C’era molta speranza nel ricorso che invece è stato respinto dal Consiglio di Stato. Il più deluso è sicuramente Franco Capponi la cui presidenza è durata solo un anno e contava di tornare vittorioso da Roma dopo quel brutto colpo ricevuto a giugno a Pechino, dove fu svegliato da una telefonata che comunicò l’annullamento delle elezioni: il Consiglio di Stato aveva accolto all’ultimo grado d’appello il ricorso della Lam.
Sarà ancora Franco Capponi il candidato del centro destra? Lui risponde con un perentorio <<i comizi elettorali si fanno 45 giorni prima del voto>>.
Ma l’ex presidente sembra avere ancora la fiducia dei suoi, come sottolinea Mario Lattanzi, coordinatore provinciale del Pdl: <<Io rispetto sempre le sentenze, anche se la base di tutto questo non è accettabile, certe situazioni vanno definite prima che si vada a votare. Mi dispiace per Capponi che ha subito più di tutti il contracccolpo ed esce ummanamente provato da questa vicenda. In questo momento gli siamo tutti vicini e lo aiuteremo. Non abbiamo ancora parlato delle nuove elezioni, neanche con l’Udc, perchè avevamo tutti riposto fiducia su questo ricorso. Da oggi inizieranno gli incontri e personalmente ho molta fiducia nelle persone e, indipendentemente da quello che succederà a livello nazionale o che è successo a livello regionale, il progetto che ha portato al nostro successo elettorale credo possa essere riproposto. Iniziamo a prepararci alle elezioni che presumo si terranno in primavera e ci presenteremo con lo stesso candidato perchè Franco ha la fiducia di tutti noi>>.
Di sicuro tutto o quasi ruoterà attorno alle decisioni dell’Udc. L’ex vice presidente della Giunta Capponi, Antonio Pettinari, dice di non voler rilasciare dichiarazioni.
Augusto Ciampechini, segretario provinciale del partito di Casini, risponde con un <<no comment, bisogna valutare tante cose prima delle elezioni>>, ma poi aggiunge: <<La prima cosa che faremo sarà parlare con Capponi>>. E ancora: <<Noi attendevamo il giudizio della Magistratura e a questo ci rimettiamo, ma speriamo che si trovino anche i responsabili del danno perchè qualcuno evidentemente ha sbagliato nell’escludere la Lam dalla competizione elettorale>>.
L’ex consigliere provinciale dell’Udc Massimo Pizzichini che, insieme a Erminio Marinelli, ha presentato questo ricorso al Consiglio di Stato per non aver ricevuto la notifica dalla Lam commenta così: <<Ora si apre una nuova stagione ma è ancora presto per decidere il da farsi. Molto dipende dall’evoluzione nella politica nazionale come anche dalle questioni locali. La situazione è ingarbugliata e le variabili sono ancora troppe. Alle scorse elezioni ci siamo schierati col centro destra ma soprattutto personalmente con Capponi. Certo è che la vicenda nazionale avrà il peso più rilevante>>.
ll Pd – forse ancor più del Pdl – è legato agli sviluppi della politica nazionale e alle decisioni dell’Udc. Si è parlato di primarie, qualcuno ha avanzato il nome del parlamentare Mario Cavallaro e quello dell’ex sindaco di Potenza Picena Mario Morgoni come possibili candidati e non è ancora del tutto chiusa – seppur lontana – la pista che porta a una nuova candidatura di Silenzi (che potrebbe presentarsi alle eventuali primarie). Ma il nodo cruciale è legato all’Udc: per questa alleanza il partito di Casini chiederà la presidenza, questo appare scontato. E in tal caso i nomi più caldi resterebbero quelli di Antonio Pettinari e del senatore Luca Marconi che in un primo momento avrebbe rifiutato questa eventualità per restare assessore della Giunta Spacca. Ma anche in questo caso qualcosa sembra essere cambiato e se si farà l’alleanza con il Pd Marconi potrebbe essere il candidato presidente con Pettinari che prenderebbe il suo posto in Regione.
Anche l’ex presidente Giulio Silenzi dice che <<è ancora presto per avere un quadro sulle elezioni, tutto dipenderà dalle alleanze e dalle decisioni che prenderà l’Udc a livello nazionale. E’ brutto però vedere che Capponi non rispetta le decisioni della Magistratura, dovrebbe essere il primo dovere istituzionale. Non può usare espressioni come ‘sporca giustizia di sinistra’, non può pensare che le sentenze sono buone quando vanno a suo favore e cattive quando gli vanno contro.
Capponi poi comunica una realtà tutta sua, non ci potevano essere speranze per un risultato a lui favorevole in questa sentenza, si sono aggrappati a un cavillo che non poteva reggere. Le elezioni che ci sono state non sono state regolari perchè una lista civica è stata esclusa e non doveva essere esclusa, e siccome Capponi ha vinto per poche migliaglia di voti la presenza della Lam avrebbe potuto portarci al ballottaggio, anche perchè la lista di Gentilucci è forte in montagna dove noi abbiamo perso le elezioni. Ed io sono convinto che al ballottaggio avremmo visto un’altra storia, potevo vincere.
In questa storia non c’è la vittima Capponi, c’è un errore che ha creato danni a diverse persone e io mi sento più vittima degli altri. Ma non è una tragedia, anche perchè non si è accorto nessuno che Capponi non è più presidente della Provincia visto che il commissario Calvosa e la Tombesi stanno amministrando meglio di quello che aveva fatto il centro destra. Si rispetti la Magistratura – conclude Silenzi – e si vada alla competizione elettorale senza drammi e senza vittimismi>>.
L’unica certezza per ora è che la Lam correrà alle prossime elezioni provinciali con Luigi Gentilucci candidato presidente perchè in questo senso si è espressa la Magistratura. Altrimenti ricorsi, sentenze, appelli, veleni, sospetti e polemiche saranno stati tempo (e denaro) perso.
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Silenzi personalmente non mi piace granché, ma devo dire che, nel merito, le sue dichiarazioni sono pienamente condivisibili.
Se dipende tutto da Casini mi sembra che le dichiarazioni fatte oggi con Fini e Rutelli siano chiare.
Che Capponi sia “umanamente provato” mi stupisce: ha forse perso il posto di lavoro? un inondazione gli ha tolto la us unica casa e non ha più un tetto? non sa come fare per pagare il mutuo?…ma mi faccia il piacere!
Non dobbiamo certo meravigliarci sel il 40% della popolazione non si reca al voto! Quando la scelta è tra il peggio ed il meno peggio c’è chi preferisce starsene a casa.
Sta a noi cittadini, alle associazioni, ai movimenti creare delle alternative credibili, come sta succedendo a Torino con personaggi straordinari del mondo dell’associazionismo.
Allego 2 notizie utili a conoscere meglio PD e PDL:
sul PD: ieri Bruno Tabacci e Marco Calgaro di Alleanza per l’Italia hanno proposto di dirottare all’università una parte delle risorse destinate al finanziamento pubblico ai partiti.
25 deputati del PD hanno votato contro e altri
17 si sono astenuti. Capito? Il principale partito della sinistra (?) italiana, che non manca di criticare -giustamente- gli altri quando penalizzano l’istruzione e la ricerca scientifica, si spacca al momento di sostenere le medesime finalità attraverso una parte dei quattrini pubblici che si accaparra -insieme agli altri partiti- ogni anno, tra l’altro in barba ai risultati del referendum del 1993, con cui i cittadini avevano detto chiaro e tondo che non volevano più darglieli.
Sul PDL, articolo estero:
Uno degli amici più intimi di Silvio Berlusconi fece da tramite tra la mafia e il giro di affari di Berlusconi negli anni ’70 ed ’80. Lo mostrano nuovi documenti, che difficilmente miglioreranno la già sgualcita reputazione del premier.
Il senatore Marcello Dell’Utri è uno dei più vecchi amici di Silvio Berlusconi. Fu cofondatore del partito di Berlusconi Forza Italia e lavorò per oltre vent’anni per la Fininvest, la holding dello stesso, a partire dagli anni ’70.
In giugno è stato condannato a sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Venerdì è stata pubblicata la sentenza intera, di seicentoquarantuno pagine, che difficilmente semplificherà lo sforzo di Berlusconi di rimanere al potere.
Stando alla sentenza, Dell’Utri ha agito da “tramite tra Cosa Nostra… e l’affarista Silvio Berlusconi”. In cambio la mafia avrebbe offerto protezione a Berlusconi, in cambio di estorsioni che sarebbero state pagate dalla Fininvest.
La sentenza stabilisce che Dell’Utri “scelse consapevolmente di mediare tra gli interessi della mafia e quelli imprenditoriali di Berlusconi dai quali i movimenti criminali traevano guadagno, nello stesso momento in cui Cosa Nostra veniva consolidata e rinforzata.”
Anche la mafia avrebbe dato un forte sostegno a Berlusconi al momento della fondazione di Forza Italia nel 1994.
Dell’Utri ha impugnato la sentenza ed afferma in un commento alle informazioni che “non c’è nulla di nuovo”.
[Articolo originale “Berlusconis vän länk till maffian”]
Per Matteo Zallocco: Caro Matteo vorrei proporre una analisi politica relativa al tuo bel titolo. Sono convinto che ogni battaglia politica ( anche nazionale) abbia a che fare con la grande Letteratura, più in particolare con quella epica o con il genere eroicomico. Tuttavia per non dilungarmi ipotizzo che il clima che si verrà a disporre entro Marzo sarà molto vicino a questo verso del (nostro) Leopardi: ” Passata è la tempesta, odo augelli far festa, e la gallina, tornata in su la via, che ripete il suo gesto”.Che ne pensi? Salutoni da Guido
Che Gentilucci abbia tutta la montagna a sua favore lo vedremo!!
Abito in montagna e non mi sembra proprio che sia così… anzi, chi lo conosce di persona o ha avuto a che fare con lui per qualsiasi motivo, lo evita e soprattutto hanno festeggiato lo scorso anno quando hanno saputo della sua esclusione dalle elezioni provinciali!!
Mi chiedo se Silenzi in tutti gli anni da presidente della Provincia l’ha mai veramente conosciuta, sapendo che della provincia ne fa parte anche la montagna… con certe affermazioni evidentemente no!!
Scusate… dimenticavo… di una cosa bisogna dare atto a Gentilucci… è riuscito a dimostrare che le date non contano nulla e che gli errori non si pagano!! Se alle prossime elezioni dovrà diventare presidente della Provincia di Macerata mi congratulerò con lui perché così la provincia, visto il grado elevato di attenzione del neo presidente, non farà nessun errore per almeno 5 anni, quindi possiamo stare tranquilli!!
Rimane il fatto che mi viene da chiedere… se lui e la sua squadra non hanno saputo verificare e correggere i dati per una cosa importante come le elezioni… cosa saranno in grado di fare dopo??
Vedo che il mio commento non è piaciuto, ma le affermazioni di Silenzi restano condivisibili; in particolare due.
1) Un uomo politico che ambisca a responsabilità istituzionali “non può pensare che le sentenze sono buone quando vanno a suo favore e cattive quando gli vanno contro”. Dovrebbe essere ovvio, nell’Italia di oggi non lo è più; ciò non toglie che Silenzi abbia ragione.
2) “Si sono aggrappati a un cavillo che non poteva reggere”. Anche questo mi pare impossibile da contestare. Sostenere che l’annullamento di un’elezione possa essere impugnato perché non notificato a due consiglieri provinciali mi sembra veramente un’argomentazione molto esile. Non sono un giurista, ma la sentenza definitiva del Consiglio di Stato, a questo punto, non mi sorprende.
Sarebbe interessante sapere a spese di chi è stato fatto un ricorso di questo tipo. Spero non dell’amministrazione provinciale.