Enzo Marangoni è stato espulso dalla Lega Nord. Giunge così al capolinea la vicenda che da giorni agita la Lega Nord Marche e che vede protagonista l’ex capogruppo in consiglio regionale Enzo Marangoni, autore di una proposta di legge che autorizza l’accesso agli asili nido dei figli di immigrati solo nel caso in cui i genitori risiedano da almeno 15 anni nelle Marche, o vi abbiano lavorato per lo stesso arco di tempo ininterrottamente. Il consiglio nazionale del Carroccio, preso atto ”delle reiterate violazioni statutarie del socio e consigliere regionale Marangoni”, nella giornata di oggi lo ha espulso dal partito.
Lungo il cahier de doleances che la Lega sventola in faccia al capogruppo ‘anti-immigrati’: ”mancato rispetto delle regole deontologiche del movimento Lega Nord in materia di assunzione di collaboratori al gruppo, apertura sedi, ricerca di personale, presentazione di proposte di legge, ottemperanza alle delibere del consiglio nazionale; pubblica e reiterata dichiarazione di non voler tenere in alcun conto le indicazioni politiche della segreteria e del consiglio nazionale; totale indifferenza ai ripetuti bonari inviti, scritti e orali, a mutare atteggiamento e a rispettare le regole statutarie”. L’espulsione – riferisce il segretario regionale e deputato Luca Rodolfo Paolini – è stata deliberata all’unanimità. A
Marangoni è stato quindi vietato di ”utilizzare, in ogni sede, simboli, nome e materiale propagandistico comunque riferibile alla Lega Nord, di accedere alle sedi di partito, parlare a nome del movimento e partecipare a riunioni interne”.
Marangoni, residente a Recanati, è stato indiscutibilmente il protagonista della crescita esponenziale della Lega Nord in provincia di Macerata, percorrendo tutte le tappe istituzionali. E’ stato eletto prima consigliere comunale a Recanati, poi (appoggiando la candidatura di Franco Capponi) è stato il primo consigliere provinciale della Lega Nord eletto in provincia di Macerata e, infine, aveva conquistato anche il seggio in consiglio regionale insieme a Roberto Zaffini.
A causa della proposta di legge sugli asili nido, il consiglio nazionale della Lega, all’unanimità, lo aveva revocato da capogruppo regionale, nominando Roberto Zaffini. Il segretario regionale Luca Rodolfo Paolini aveva anche spiegato che ”d’ora in avanti proposte di legge, delibere, atti ispettivi, mozioni, iniziative pubbliche di particolare rilevanza politica per Lega Nord dovranno essere comunicate con congruo anticipo alla segreteria nazionale”.
Sabato era stata paventata l’ipotesi dell’espulsione dal partito che si è concretizzata nel primo pomeriggio di oggi.
Nessun commento da parte di Marangoni che si è affidato a un brevissimo comunicato in cui si legge “Non commento quanto detto, fatto e scritto, dall’On. Luca Rodolfo Paolini. Mi riservo, dopo un doveroso incontro con i miei legali, di procedere con le azioni più opportune a tutelare me stesso, il mio operato ed in primis il mio partito, la Lega Nord”.
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Sarebbe più dignitoso chiedersi quali errori si sono fatti, invece che continuare a dare la colpa agli altri e minacciare querele improponibili e infondate.
A volte il potere che si conquista genera eccessi di autostima tali da far sì che ci si convinca di fare e disfare ciò che si vuole, fino a quando poi la realtà, fa tornare con i piedi per terra e (dovrebbe) far riflettere sugli eventi. In questo caso sembra non sia così…
ma è per la proposta di legge sugli asili nido che è stato cacciato?
“…statutarie del socio…”
“…d’ora in avanti proposte di legge, delibere, atti ispettivi, mozioni, iniziative pubbliche di particolare rilevanza politica per Lega Nord dovranno essere comunicate con congruo anticipo alla segreteria nazionale…”
Quindi la Lega Nord, come dicevo, dovrebbe essere una specie di associazione, club, comitato dove ci sono i soci che pesano per statuto (Boss & Company) e gli altri, che sono semplici esecutori senza peso.
Quindi è “qualcosa”, ma sicuramente NON un organismo democratico…
Nei fatti Marangoni ha portato acqua (voti) alla Lega ed ora non serve più poichè, qui da noi, la Lega ancora finge di vestire i panni dell’agnello e quindi le “sparate” di Marangoni qui non servivano.
Non condivido per nulla le proposte, il programma politico, le idee, il retroterra culturale, le iniziative del Consigliere Marangoni e, politicamente, mi è così lontano che nemmeno con il canocchiale più potente della terra riuscirei a vederlo.
Detto questo aggiungo però che l’enucleazione di Marangoni è qualcosa che, politicamente, fa ribrezzo poichè lascia trasparire chiaramente la pericolosità di votare per certi partiti che intendono le aggregazioni e la democrazia solo al suono dei tamburi e al passo dell’oca
Gianfranco, forse è come dici tu, ma non è nemmeno possibile che esponenti di un qualsiasi partito si allarghino quanto e come vogliono, creando problemi non indifferenti, no?
una prece…
Più che per la proposta (intesa come contenuto) sugli asili nido, pare sia stato cacciato perché non ha avvisato ed ha, di sua iniziativa, formulato la proposta. Come scritto nell’articolo, questa è stata l’ultima di una serie di azioni che non sono piaciute al suo (ex) partito.
IO CREDO INVECE CHE A PRESCINDERE DALLE IDEOLOGIE POLITICHE,DISCUTIBILI, CRITICABILI,OPINABILI,IL DOTTOR ENZO MARANGONI SIA PER LA PRIMA VOLTA UNA PERSONA CHE DA NOI, NELLE MARCHE ED IN PARTICOLARE IN PROVINCIA, ABBIA FATTO CAPIRE A TANTI, MA NON A TUTTI, CHE OCCORRE STARE DALLA PARTE DELLA GENTE, A PRESCINDERE DA TUTTO E DA TUTTI.CHE POI ALLE PERSONE NON PIACCIANO LE SPARATE, LE FRASI AD EFFETTO, LE CROSTATE IN CONSIGLIO REGIONALE,TUTTO COMPRENSIBILE.MA IL DISTACCO FRA IL POLITICO E LA VITA DI OGNI GIORNO AUMENTA, SENZA CROSTATE, O SENZA UNA COSCENZA COLLETTIVA PARTECIPATIVA, SE NON VENGONO FUORI, GRAZIE ALLE TESTE DI DESTRA E SINISTRA,LE TANTE “GIORGINI”, LE TANTE “VALLEVERDE”, LE “MINITEMATICHE”, IL “PIANO CASA”.OCCOREREBBE CORRERE TUTTI A PRESCINDRE DAGLI INTERESSI DI POCHI, PER STAR MEGLIO.UN AUGURIO AL DOTTOR ENZO MARANGONI DI RISOLVERE AL PIU’ PRESTO LE SPIACEVOLI VICENDE CHE ULTIMAMENTE LO INTERESSANO DA VICINO
@axel
Non entro nel merito del contendere.
Non so se Marangoni si è mosso in solitaria non rispettando le direttive della “associazione/circolo/club” Lega.
Non so se non ha concordato nulla.
Però come è stato richiamato all’ordine, il “socio” non l’iscritto, e come è stato buttato fuori lascia un sapore amaro.
Di certo sembrerebbe che, per Statuto, nella Lega ci sono i soci con diritto di voto e quelli che non cotano nulla…