Nella serata di ieri, a Villa Potenza, i Carabinieri del Reparto Operativo di Macerata, diretto dal Tenente Colonnello Leonardo Bertini, hanno tratto in arresto Emanuela Ciabanu, cittadina rumena di 22 anni, ritenuta responsabile del reato di favoreggiamento della prostituzione.
Le indagini erano partite nei primi giorni del mese di ottobre, quando era stato accertato che un appartamento di Villa Potenza era frequentato assiduamente da alcuni uomini per avere rapporti sessuali a pagamento.
Dai servizi di osservazione è emerso che due donne esercitavano la prostituzione ed in particolare la cittadina rumena tratta in arresto favoriva la prostituzione di M.F.N. 32enne di origini brasiliane, che alloggiava nella stessa abitazione.
Nel corso dell’operazione è stato sequestrato denaro in contanti pari a circa 400 euro, ritenuto provento dell’attività di sfruttamento, nonchè diversi profilattici comprovanti l’attività di meretricio.
E’ stato inoltre deferito all’Autorità giudiziaria per il medesimo reato un 48enne di origine siciliana, di cui vengono rese note solo le iniziali (A.C.), domiciliato in provincia di Macerata, pregiudicato noto alle forze dell’ordine per reati specifici e contro il patrimonio.
L’arrestata, espletate le formalità di rito, è stata accompagnata nella casa Circondariale di Camerino, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Macerata.
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le solite povere vittime…
UNA DI 22 ANNI CHE FA PROSTITUIRE UNA DI 32?! NON PORTA!
e sono in forte crescita chissa come mai a civitanova la settimana scorsa arrestati italiani
Meglio per strada o meglio in casa?
penso sia “PEGGIO” e basta !!!!!!
Lavoro qui a Villa Potenza eppure non mi ero accorto che c’era un attività commerciale di questo tipo.
Nessun manifesto, nessuna insegna, nessun volantinaggio, nessun passaparola, nessuna locandina: non è così che si sta nel commercio…
la soluzione ideale sarebbe la riapertura delle “case chiuse”! le strade sarebbero più pulite e negli appartamenti di periferia non ci sarebbero queste situazioni… e tra l’altro le finanze pubbliche ne avrebbero un netto migliorament. Purtroppo in Italia c’è uno stato nello stato che ha molta voce in capitolo e non rende possibile tutto ciò…
Secondo me queste donne andrebbero inserite adeguatamente in un contesto sociale più dignitoso e fare in modo di fargli capire che ancora esiste un vero mondo del lavoro.Cosa ci stanno a fare le varie caritas,associazioni cattoliche umanitarie, l’amministrazione comunale ecc.. Macerata è la Città di Maria e non vedo nessuna associazione cattolica o Ente pubblico che alza un dito per aiutare queste povere disgraziate. Perchè di questo si tratta. Se poi dovessero continuare a sbagliare, ci sono leggi che, se ben applicate,potrebbero porre fine a questo ignobile spettacolo. (fogli di via,legge bossi fini ecc..).
ma che “povere disgraziate” … gran parte di quelle che lavorano in appartmanto lo fanno per scelta… perchè non indagare sui proprietari degli appartamenti … siamo sicuri che siano tutti ignari di cosa si fa nelle loro proprietà … quanti “onorati” padri di famiglia arrotondano affittando gli appartamenti alle prostitute ?