di Alessandra Pierini
Il destino della Provincia di Macerata si deciderà il prossimo 30 novembre. E’ quanto ha stabilito il Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso presentato da Franco Capponi, rinviando la discussione alla fine del prossimo mese quando si pronuncerà sia sulla sospensiva che entrando nel merito della questione.
Da qui al 30 novembre non cambierà nulla e il Prefetto Sandro Calvosa manterrà la sua carica di commissario straordinario della Provincia di Macerata. Dal 1 dicembre invece la situazione potrebbe essere ribaltata dalla pronuncia del Consiglio di Stato.
Intanto c’è grande soddisfazione nel centro destra per aver accorciato notevolmente i tempi. Era infatti questo il primo obiettivo perseguito dai legali dell’ex presidente della Provincia Franco Capponi, i quali avevano chiesto una pronuncia nel minor tempo possibile.
«Bicchiere mezzo pieno – ci dice Franco Capponi -c’è l’ammissione al ricorso ed è una buona cosa. La data scelta per l’udienza è ottima in quanto se dovessimo rientrare avremmo ancora la possibilità di mettere mano al bilancio e potremmo contenere i danni.»
Il ricorso è stato presentato da Capponi in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato che, accogliendo la richiesta della Lam, lista elettorale guidata da Luigi Gentilucci, esclusa dalle elezioni provinciali del 2009, ha annullato il risultato elettorale. Gli avvocati hanno fatto leva su un vizio di forma e in particolare sulla mancata comunicazione ad alcuni consiglieri che non hanno ricevuto l’atto di appello e hanno chiesto che la questione fosse discussa nel minor tempo possibile.
Senz’altro il fatto di aver ottenuto un’udienza nel termine di 45 giorni è un risultato non da poco, basta pensare che solo per la pubblicazione delle motivazioni della sentenza dello scorso 4 giugno è stato necessario attendere fino al 20 agosto. In questo modo è stata evitata anche la paradossale ma possibile situazione di una pronuncia del Consiglio di Stato solo in seguito a nuove elezioni.
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“….Gli avvocati hanno fatto leva su un vizio di forma e in particolare sulla mancata comunicazione ad alcuni consiglieri che non hanno ricevuto l’atto di appello e hanno chiesto che la questione fosse discussa nel minor tempo possibile…”
Anni fa alcuni boss mafiosi vennerio scarcerati poichè su alcuni documenti, un ufficio giudiziario invece di un timbro in ferro (tipo quello che si appone sulla scheda elettorale, per validarla), aveva apposto un timbro in gomma (come quelli che comunemente si usano in tutti gli uffici).
Signori l’Italia è questa, la Patria degli Azzeccagarbugli, dei vizi di forma assolutamente non sostanziali, ma formali quanto basta per azzerare tutto.
Non so in quale altro Paese civile una mancata notifica (notifica/notizia/comunicazione che comunque sarebbe stata appresa da tutti i giornali, quindi di ampio dominio pubblico) avrebbe cancellato una sentenza…
Ma l’Italia è questa, il Paese più ironico del Mondo.
Perché Cerasi scoprire dopo un anno che una lista non doveva essere esclusa per un banale errore è normale?!?
Questa è l’Italia e noi siamo tutte vittime…. Pure Capponi
OTTIMO!
L’ironia non è il contrario della serietà…. e le regole, in un paese serio, devono valere sempre…anche quando fanno storcere il naso. Perciò, aspettiamo la decisione che, comunque, andrà presa per quella giusta…..altrimenti, in questa vicenda, se si cercassero gli aspetti ironici, non ci si dovrebbe fermare alla fase attuale né a guardare da una parte sola…..anche se potrebbe farci piacere.
@Bellucci
Infatti io ho cominciato a ridere fin dall’inizio di questa surreale storia, tutta italica….
“- Vorrei cambiare il mondo! …Impossibile!!!
– Vorrei…cambiare l’Italia!
– Vorrei cambiare….la mia città!
– Vorrei cambiare il mio territorio!
—- Sì, ho capito: voglio cambiare,…
cominciando da me stesso!
*** Siamo in gioco tutti! – Rimbocchiamoci le maniche! d. p.
ricorso ammesso…non concesso…
Don Peppe, (sono stato tuo alunno all’ITC di Macerata diversi annifa) mi appello a te persona sempre piena di lucidità e di equilibrio, affinche alcuni tuoi concittadini facciano per una buona volta una scelta definitiva, mettendo fine a questo imbarazzante disegno politico. Mi appello a Te anche quale uomo di Chiesa affinchè scelgano definitivamente (mi riferisco agli esponenti dell’UDC) dove stare, certi che qualunque decisione venga presa sarà rispettata,purchè mettano fine a questa situazione francamente incomprensibile.
Grazie e ciao
Un appello ad un sacerdote per conoscere la posizione dell’UDC mi sembra quanto meno improprio.
Comunque l’UDC starà a sinistra (se si vota): è ormai sotto gli occhi di tutti.
E Capponi sa che se il ricorso non verrà accolto è finita…
E vaiiiiiii…!!!!! Forza Franco… siamo con te! Sempre!
x Pio Angeletti:
Non è un appello x sapere dove sta l’UDC.. questo non lo sanno neanche loro.. Era un appello affinchè sensibilizzi i responsabili regionali di un partito che nel comune di Macerata è all’opposizione, in provincia era nel PDL, ma ora non si sa più, in regione ha deciso di schierarsi con il PD, a Roma sta un po’ di qua e un po di la. L’ultima strada percorribile affinchè ci sia un po’ di chiarezza… poi sarà come al solito l’elettorato che deciderà con il voto se premiare o no questo modo di fare politica.
Mi unisco al coro!!!
Si, ma non capisco che c’entra un sacerdote con le posizioni politiche di un partito.
E’ amico di Pettinari, e se lo fossi stato io gli avrei dato un consiglio tutto qui (quello de fa chiarezza). Non è che c’è da giracce tanto intorno.E poi mi permetto di correggere la tua frase ” che c’entra un sacerdote con le posizioni politiche di un partito” con la seguente
“che c’entra un sacerdote con le NON posizioni politiche di un partito”…
sPERO DI AVER CHIARITO
Sarà anche amico ma spero proprio che abbia capito che avrebbe cose ben più importanti da fare.