Da Roberto Cherubini riceviamo:
Macerata è sempre stata una città tranquilla nella quale i cittadini hanno spesso “subito” le decisioni degli amministratori.
La delega ai soliti partiti politici ha miseramente fallito mettendo a nudo una realtà incontestabile: i nostri amministratori hanno rincorso gli interessi personali e molto meno il bene comune.
Una città armoniosa, immersa nel verde, che scorge da una parte il mare e dall’altro i Monti Sibillini, corre il serio rischio di perdere la sua migliore peculiarità: il paesaggio.
Varie zone della città, dalle quali era bellissimo scorgere il paesaggio, sono pesantemente compromesse a causa di un’urbanizzazione senza regole, senza un piano generale armonioso.
E’ una desolante realtà il fatto che se una forza politica maceratese (MaceraTiAmo) non avesse chiesto più volte ai candidati sindaci una “promessa programmatica” sulla variante urbanistica Giorgini (SUAP) probabilmente la stessa sarebbe passata in Comune all’oscuro dei più.
Nel caso specifico la mobilitazione cittadina ha raggiunto un risultato straordinario, trasformando coloro che avevano fatto promesse ai costruttori da “faccendieri” a convinti naturalisti!
Da bambino giocavo con “Ercolino sempre in piedi” che, riempito alla base con acqua, restava in piedi seppur sollecitato in ogni modo…ecco….i nostri rappresentanti “partitici” hanno questa grande capacità, che deve allarmarci, restano sempre in piedi cavalcando l’onda.
E’ evidente e forse superfluo dire che all’interno dei partiti ci sono tantissime persone in gamba, ma è altrettanto superfluo dire che spesso non hanno spazio o magari presentano progetti che nessuno legge.
Il ruolo della “cittadinanza attiva” è quindi fondamentale per orientare le scelte e non deve fermarsi ad un caso eclatante come quello della Giorgini, ma deve essere costante nel tempo.
Invito i cittadini a dare un segno importante della loro voglia di partecipare: il 12 ottobre sarà discussa in Comune la variante Giorgini ed una partecipazione di massa al consiglio comunale (tra le 16 e le 21) sarebbe un ottimo messaggio in tal senso.
Chi non dedica una piccola parte del suo tempo agli interessi di tutti, non ha, secondo me, il diritto di protestare se le cose vanno male.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Bravo Roberto, sono d’accordo con te: la partecipazione della cittadinanza è elemento indispensabile affinchè tutti abbiano a cuore, volenti o nolenti, il bene comune. Vorrei solo aggiungere che la giusta mobilitazione delle associazioni ha trovato subito, per fortuna, anche in diversi nostri rappresentanti in Comune una buona udienza cosicchè in questo caso possiamo ben dire che: “l’unione ha fatto la forza”. E’ certamente necessario che la partecipazione sia sempre effettiva e vigile
Senza nulla togliere a MaceraTiAmo gli indiscussi meriti per aver fatto conoscere alla cittadinanza la “faccenda Giorgini” va precisato che il Comitato per la Tutela di San Claudio-Piediripa-Valle è quello che per primo si è mosso per aver fatto prendere coscienza alla la Città circa le manovre non proprio chiarissime che stavano interessando quel che resta di Valleverde dopo lo scempio della lottizzazione industriale. Al Comitato poi si sono aggregati quanti (singoli, partiti, associazioni) hanno a cuore la salvaguardia del nostro magnifico territorio. E’ anche vero che i partiti “tradizionali” sono saliti sul carro quando si sono resi conto che i cittadini contrari all’ulteriore cementificazione della nostra campagna erano tanti. Si sono così viste giravolte a 360° rispetto agli orientamenti iniziali. Dopo questa doverosa precisazione va detto che la questione Giorgini ha inaugurato, almeno a Macerata, una nuova forma di partecipazione attiva della cittadinanza alle scelte dell’amministrazione. Mi auguro che sia superata la tradizionale apatia dei Maceratesi e che sempre più spesso facciano sentire la loro voce, anzichè subire passivamente le scelte a volte adottate per fini ed interessi non proprio trasparenti.
vi invito a leggere l’articolo che segue, fino alla fine, perchè i firmatari di questa iniziativa sono eccezionali.
Ci sono in Italia migliaia di gruppi locali di cittadinanza attiva, liste civiche, movimenti impegnati nella difesa del loro territorio da
opere devastanti. Tutti senza rappresentanza politica a livello nazionale. E’ possibile iniziare un percorso per verificare se esiste
tra loro, o una parte di loro, una base programmatica comune, un progetto di futuro condiviso, la possibilità di costruire un nuovo
soggetto politico a livello nazionale? Se lo stanno chiedendo in molti. Un gruppo di associazioni operanti in provincia di Torino ha
proposto di cominciare una verifica, sabato 16 ottobre. Trasmettiamo la convocazione dell’incontro e in un post successivo riporteremo il documento su cui hanno proposto di iniziare la discussione.
La Rete Provinciale torinese dei Movimenti e delle Liste di Cittadinanza: Comitato di cittadinanza attiva e Lista civica Rivalta sostenibile, Animo Nichelino, Movimento Piossasco sostenibile, Lista
civica Alpignano, Movimento Alternativa Piemonte, Per il bene comune
Piemonte, Lista civica No Inceneritore Beinasco, ha organizzato un seminario, sul tema: “Costruire un’agenda comune per una società capace di futuro – Movimenti e liste di cittadinanza a confronto per
una nuova rappresentanza politica“.Perché questo seminario?
Viviamo un’emergenza democratica senza precedenti, che vede i poteri forti portare progressivamente il nostro Paese allo sfascio.
Pensiamo che sia indispensabile tentare di fare sintesi di tante esperienze virtuose di cittadinanza, di impegno sociale e politico che
continuano ad agire in modo scollegato tra loro, favorendo, nei fatti, una frammentazione che disperde in molti rivoli energie positive.
Una prima iniziativa per cercare di costruire un’agenda comune, pensiamo possa essere l’organizzazione di un seminario in cui invitare
alcune personalità (”testimoni“) riconosciute per l’impegno sociale e politico coerente, su contenuti condivisi, che possano confrontarsi
sul tema: “Come costruire un’agenda comune per una società capace di futuro“.
Parallelamente sarà necessario avviare nei territori un’esperienza comune che lavori nella stessa direzione, coniugando le competenze di
chi “sia dal basso sia dall’alto” si sta impegnando per costruire un cambiamento del paradigma politico e culturale del nostro Paese.
Il seminario si svolgerà presso la Casa del Quartiere di San Salvario, Via Morgari 14, Torino (a 500 metri dalla stazione Porta Nuova) e sarà
introdotto da un confronto tra i seguenti testimoni:
Giulietto Chiesa (Movimento per l’alternativa), Francesco Gesualdi
(Centro Nuovo Modello di Sviluppo e Rete Lilliput),
Massimo Fini (Movimento Zero),
Maurizio Pallante (Mdf),
Fabio Salviato (Movimento Etico Solidale),
Nanni Salio (Ecoistituto “P. Cavaliere” – Sereno
Regis),
Nando Rossi (Per il Bene Comune).
Programma:
14,30-19,00: seminario “interno” a inviti (rappresentanti liste di
cittadinanza e movimenti).
OdG:
– Premessa che spiega i motivi del seminario e l’obiettivo che si spera di raggiungere.
– Presentazione del documento della Rete Provinciale dei Movimenti e delle Liste di Cittadinanza e di altri contributi che gli invitati
intendo presentare.
– Verifica della condivisione di principi, metodi, contenuti,
strategie, finalità e obiettivi.
– Valutazione dell’avvio di un progetto che si potrebbe titolare:
“Verso una nuova rappresentanza politica, per una società capace di futuro“.
– Definizione di successive azioni per realizzare il progetto.
– Spazio aperto per interventi da parte dei presenti in sala:
testimonianze della Rete lombarda delle liste civiche “autentiche“, della Rete genovese, e altre realtà partecipanti.
in questa battaglia di democrazia non vorrei dimenticare l’indispensabile presenza di cronache maceratesi e l’assoluta assenza dell’assessorato alla partecipazione del comune di macerata