di Laura Boccanera
Il fatto sussiste. Lo hanno riconfermato i carabinieri: ma ciò sembra non bastare. Di immigrazione, razzismo, maleducazione e Civitanova si parla ancora molto. E in un attimo si capisce che, proprio come nel gioco del telefono, una goccia diventa valanga. Ecco che una giornalista credibile, una collega, diventa una fanatica in cerca di scoop, ragazzini maleducati di genitori maleducati diventano una baby gang razzista, una città diventa un covo di pericolosi xenofobi, un venditore ambulante che cerca di sopravvivere è agli occhi di alcuni un illegale abusivo che danneggia gli interessi dei commercianti. Perchè come insegnano nelle scuole, c’è il fatto e ci sono le opinioni. E il fatto è che un gruppetto di ragazzini maleducati ha iniziato a infastidire un bengalese, che non se l’è presa e se ne è andato. La notizia invece è che mentre ai cronisti di tutta Italia i bagnanti della spiaggia hanno detto di non aver visto nulla e che forse nulla era accaduto, gettando un’ombra sulla cronista dell’Ansa, davanti ai Carabinieri qualcuno ha ricordato. E poi c’è la politica che analizza e la gente comune che legge, interpreta, ideologizza, condivide. Sicuramente è un episodio che ha creato molto scalpore e che continuerà ancora.
Discutibile per esempio la possibilità, di cui ha parlato proprio oggi il sindaco, di passare alle vie legali dal momento che secondo il primo cittadino l’immagine di Civitanova che è emersa dalla stampa nazionale è stata danneggiata rispetto alla portata del fatto in sé. “La tutela della legalità – ha detto Mobili – interessa tutti ma la persona viene prima di ogni altra cosa e per questo ho proposto il pranzo della solidarietà in spiaggia con i ragazzini, per sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche importanti come quella del razzismo. Civitanova non va però etichettata come una città xenofoba, il fatto è stato ingigantito e stiamo pensando se sporgere denuncia per il danno recato all’immagine”.
Critico Stefano Ghio del Pd <<mi domando se sia giusto ed educativo sostenere e promuovere una azione giudiziaria per il danno di immagine subito da Civitanova Marche nei confronti di chi ha avuto semplicemente il coraggio di denunciare un fatto vero penso che l’idea del Sindaco Mobili di organizzare una cena per gli extracomunitari non sia errata a condizione però che tale occasione veda la partecipazione non solo dei bambini ma anche dei genitori che debbono dare loro l’esempio, ed a condizione che tale occasione si inserisca in un percorso di sensibilità sul valore della persona umana che coinvolga tutte le istituzioni, dalla famiglia alle scuole>>.
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Ma che c’avrà tanto da ride…
qua c’è solo da piagne e pure tanto! Mo andrà a finì che la colpa è della giornalista…
Come disse il grande totò: MA MI FACCIA IL PIACEREEEEEEEEE!!!
Sò assurdi. Perchè non si scusano???
Civitanova, dato che ospita lavoratori, aziende, turisti di tutta la provincia, è la regina della zona in quanto a strafottenza, xenofobia, violenza verbale verso “cossora”.
Chiaramente, invece di vergognarsi del degrado umano, il sindaco pensa di sporgere denuncia, come quando il suo padrone vuole chiudere la bocca a Saviano dicendo che rovina l’immagine del paese.
E’ semplicemente ridicolo chiedere il risarcimento a chi ha raccontato un fatto vero. Caso mai il risarcimento va chiesto agli autori del fatto.
caro Mobili, dal momento che esiste un rapporto dei Carabinieri che conferma la versione dei fatti fornita dalla giornalista (con tanto di testimone) forse dovrebbe essere il ragazzo bengalese a chiedervi un risarcimento danni ! Forse se state un pò in silenzio la gente dimentica più in fretta…
Forse il problema è che a volte i pupi cercano di rubare il lavoro ai pupari…..
Forse a volte, magari d’estate, manca un ghost writer che scriva quello che devi dire…..
Forse a volte, non potendo intervenire per sentito dire, ed essendo costretto a dire qualcosa di proprio, il qualacosa di proprio sarebbe stato meglio non dirlo…..
Forse, forse, forse la richiesta di danni alla giornalista deriva dal caldo degli ultimi giorni….
Signor Mobili è proprio vero che a toccare i fili della corrente scoperti si prende la scossa. E piu’ è alto il carico di corrente, piu’ alta la scossa e scomposto il salto che il malcapitato farà.
Vede sig. Mobili io sono dell’avviso che i clandestini, che delinquano o meno, vanno contrastati e rimpatriati. Se si trovano in stato di necessità prima o poi saranno facile preda di profittatori che possono portarli a compiere di tutto. Sono anche dell’avviso pero’ che vadano messi in galera gli imprenditori che danno lavoro in nero a questi clandestini, al sud nei campi, come al nord nelle fabbriche. Sa perchè vanno messi in galera gli imprenditori? perchè sono loro, per un ingiusto arricchimento, che tolgono lavoro ai nostri operai. Sono loro, si, non i clandestini. Sono loro quando preferiscono far lavorare un clandestino sottopagato in nero, Se facessero lavorare un extracomunitario regolarmente assunto non ci sarebbe concorrenza sleale da parte dei lavoratori. In quelle condizioni si preferirebbe assumere, fino ad esaurire la disponibilità, i lavoratori italiani. Poi si assumerebbero gli altri, di cui c’è bisogno.
Vede Sig. Nobili, spesso leggiamo sui giornali che le forze dell’ordine scoprono laboratori clandestini con lavoratori in nero e spesso anche ragazzi. Ma i loro prodotti che fine fanno? Quali sono le aziende che li commissionano e che poi li vendono con il loro marchio? Sig. Mobili non perda tempo con gli avvocati per perseguire chi ha denunciato un piccolo episodio che, se vero, è in ogni modo da condannare. Lei, come sindaco della città nella quale si sarebbe svolto il fatto, farebbe bene a ringraziare quella giornalista per aver posto in evidenza non il fatto, ma il problema. Ora Lei sa che bisogna intervenire positivamente perchè certe cose, anche se piccole,non accadano piu’. Lei sa che il problema degli extracomunitari è piu’ vasto, come spiegavo prima, di quel piccolo fatto. Signor sindaco perchè non concentrare tutte le energie per combattere sia la delinquenza che lo sfruttamento degli extracomunitari? I lavoratori italiani ringrazierebbero.
Mi scusi, ma ho grande rispetto per chi spende la propria vita per amministrare nell’interesse della gente e per questo, proprio per quello che lei fa, ho voluo darle un mio piccolo contributo.
Perchè nessuno si scandalizza che a Livorno 300 persone hanno assediato 2 rom chiusi in un appartamento?