Pistarelli e Marinelli hanno presentato questo pomeriggio ad un numeroso pubblico di fedelissimi e non il loro progetto per “Le Marche che Cambiano”, nella cornice maceratese del Teatro dei Salesiani in Viale don Bosco. “Venire qui per me è come fare un viaggio in un’emozionante amarcord di ricordi, qui ho passato 10 anni della mia vita. Qui ho frequentato la scuola che i miei genitori hanno pensato per me e per cui sono grato”: ha detto il volto del centro-destra per le prossime regionali. “Ho scelto questo luogo, proprio perché la nostra è una politica delle emozioni, delle grandi scelte”, ha risposto Pistarelli, candidato per Macerata poco dopo nel corso del suo intervento.” In comune, non solo i ricordi di gioventù e le frequentazioni salesiane. Entrambi i politici, infatti, si trovano a sostenere una corsa contro la riconferma in comune ed in regione delle legislature di centro-sinistra, vincitrici della scorsa campagna elettorale. Delle battaglie dagli esiti non affatto scontato dato il gioco delle alleanze e gli schieramenti che si stanno configurando proprio in questi giorni. Il Pd a livello regionale guadagna l’appoggio dell’Udc, ma perde la sinistra radicale. Il Pdl si fa forte dell’alleanza di ferro con La Destra e con la Lega, ma perde la formula che si è rivelata vincente alle provinciali con il cambio di rotta dell’Udc. A Macerata, si va via via ricucendo lo strappo con Giulio Conti (presente in sala), ma è da mettere in conto un ballottaggio ed un rimescolamento delle alleanze.
Erminio Marinelli, descritto come “senza macchia, senza paura e forse senza neanche peccato originale” da Marangoni (Lega Nord), è considerato dai suoi una carta vincente. Non ha mai perso un’elezione ed è diventato primo cittadino di una città storicamente di sinistra come Civitanova Marche. Ha accettato di rappresentare il centro destra contro Spacca, opponendo alle “spaccature” nella coalizione del suo avversario, la squadra compatta che ha vinto le provinciali. Brucia questa volta l’assenza dell’Udc di Pettinari, che per scelte reputate “più prese dall’alto che locali” è passato a fiancheggiare il Pd: “A me vedere Pettinari che sorride sotto il simbolo di Spacca ha fatto male”, ha detto Marinelli, prima di illustrare il suo programma. Salute, viabilità, impresa e turismo: su questi temi, proponendo le sue alternative, il candidato ha fortemente criticato il Presidente in carica, accusandolo soprattutto per lo spot con protagonista Dustin Hoffman e per le sue responsabilità in merito al passaggio per referendum popolare di otto comuni pesaresi all’Emilia Romagna.
Fabio Pistarelli, che nel corso della cerimonia ha incassato e visto ribadito l’appoggio di Capponi e dell’amministrazione provinciale, ha invece puntato il dito contro l’amministrazione Meschini, colpevole di aver spento la nostra città e di averle precluso delle importanti traiettorie di sviluppo. La viabilità penalizzante, il trasferimento delle filiali della Banca d’Italia, la perdita del ruolo di protagonista per quanto riguarda la Banca delle Marche, un centro storico in declino, fanno soffrire quella che è la Macerata che lui porta nel cuore e per questo si dichiara pronto a combattere fino all’ultimo la battaglia per la poltrona di primo cittadino.
Il contributo del Pdl a questa nuova ed intensa giornata di campagna elettorale si chiude sulle note dell’Inno di Mameli, con molti dei volti più impostanti della coalizione sul palco e diverse bandiere che sventolavano dalla platea.
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