(rainews24.it)
Hamid Kazai si è impegnato a “rispettare pienamente l’ordine costituzionale” accettando il risultato del riconteggio delle schede contestate. Riconteggio che ha di fatto annullato la sua riconferma ufficiosa al primo turno alle presidenziali del 20 agosto scorso e ha aperto la strada al ballottaggio. Lo ha annunciato un portavoce delle Nazioni Uniti riferendo del colloquio tra Karzai e il segretario generale Ban Ki-moon.
In serata il segretario di Stato americano Hillary Clinton si è detta “incoraggiata” dagli sviluppi e ha preannunciato che lo stesso Kazai farà conoscere ufficialmente domani il suo orientamento con una dichiarazione ufficiale.
Il report sui brogli
La Commissione per i reclami (Ecc) dell’Afghanistan ha chiesto l’annullamento dei voti per le presidenziali del 20 agosto in 210 seggi in cui sono stati trovate “prove chiare e convincenti di brogli”. La richiesta è contenuta nel rapporto consegnato oggi alla Commissione elettorale indipendente sul riesame di una parte delle schede.
La Commissione per i reclami nominata dall’Onu ha fatto sapere di aver chiesto di “invalidare una certa percentuale di voti per ogni candidato”. Se con i voti annullati la percentuale dei consensi del presidente uscente Hamid Karzai scenderà sotto il 50%, la Commissione elettorale sarà costretta a convocare il ballottaggio con il suo principale rivale, l’ex ministro degli Esteri, Abdullah Abdullah.
Sotto il 50%
Conferme dall’Onu: il presidente uscente dell’Afghanistan Hamid Karzai non avrebbe ottenuto il 50% dei voti alle presidenziali di agosto. Fonti Onu hanno detto che questa è la conclusione cui è giunta la Commissione elettorale. I risultati della Commissione per i Reclami devono essere verificati dalla Commissione elettorale Indipendente, un organismo afghano considerato vicino a Karzai.
Soddisfatto Abdullah
Abdullah Abdullah, principale sfidante del presidente afghano uscente Hamid Karzai nelle elezioni del 20 agosto, si è detto soddisfatto del rapporto presentato dalla Commissione reclami afghana (Ecc) in cui si evidenzia la scoperta di “prove chiare e convincenti di brogli”. “Eravamo a conoscenza dei risultati del riesame da due giorni e li riteniamo accettabili”, ha detto il portavoce dell’ufficio di Abdullah, Sayed Fazil Aqa Sancharaki.
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