Scrive l’ex presidente della Provincia, Giulio Silenzi.
“Al via in Provincia ‘l’operazione pulizia’, dove con l’arrivo di Capponi-Pettinari non contano le qualità professionali, il prestigio, la competenza dei dipendenti ma soltanto il colore politico di appartenenza o più o meno velate ‘simpatie’.
E così accade che persone estremamente valide e dall’indiscussa professionalità siano “costrette” a migrazioni presso altri lidi. Un esempio tangibile è il trasferimento del dottor Giuseppe Mariotti (nella foto) per quasi nove anni segretario generale e direttore generale della Provincia di Macerata che andrà ora a ricoprire lo stesso incarico nella neonata Provincia di Fermo. Ieri, in un clima di ipocrisia, nel quale si voleva far passare il trasferimento di Mariotti come una decisione dello stesso per motivi personali e non come un epurazione voluta dall’amministrazione provinciale, il centro destra è stato alla fine costretto ad ammettere la necessità della discontinuità. Discontinuità di cosa? Del lavoro professionale e competente di Mariotti? Il dottor Mariotti ha rappresentato e rappresenta una risorsa importante per l’ Ente Provincia. La sua unica colpa è quella di non essere militante o simpatizzante del centro destra. Capponi ha voluto rimuoverlo dalla direzione generale e di fatto da segretario generale, liberando così il posto da affidare sicuramente a qualche “devoto”. L’allontanamento di Mariotti segue quello
di Giancarlo Liuti -una delle firme più prestigiose del giornalismo maceratese e marchigiano- dal coordinamento editoriale del periodico della provincia 57 (una pubblicazione particolarmente apprezzata dal mondo dell’editoria, della cultura e dell’economia per la serietà e la professionalità con la quale venivano affrontati i vari temi) per assegnarlo, senza alcun avviso pubblico, ad altro giornalista che, non appena assunto l’incarico, ha stravolto l’impostazione del periodico
trasformandolo in un inutile bollettino di propaganda per il presidente, gli assessori e i dirigenti politicamente “vicini”. Se il buon giorno si vede dal mattino, sicuramente altre scelte saranno prese nella logica della blindatura politica e non della meritocrazia”.
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In merito alla seconda parte dell’intervento di Giulio Silenzi è giusto specificare che il periodico 57 è stato affidato ad un altro giornalista di prestigio come Maurizio Verdenelli.
Scrivendo quest’ultimo per Cronache Maceratesi va sottolineato – se ce ne fosse bisogno – che la linea editoriale del nostro giornale online resta e resterà assolutamente superpartes, lontana da ogni legame.
Chi ci ha seguito nel corso della campagna elettorale per le elezioni provinciali può solo confermalo. E niente cambierà.
Qui tutti troveranno spazio a partire dai cittadini che, attraverso i commenti degli articoli, hanno sempre la possibilità di dire la loro.
Non ho ancora avuto modo di leggere la nuova edizione del periodico 57, ma di sicuro si può scrivere anche in un giornale della Provincia restando superpartes…
Non posso che confermare e condividere ciò che dici, caro Matteo. La vostra equidistanza e l’ospitalità che offrite ad esponenti di ogni partito vi rende davvero unici nel territorio. Congratulazioni anche a Maurizio Verdenelli, uno dei più grandi giornalisti che abbia mai conosciuto. Ciononostante Silenzi ha ragione, come sempre. E più che di “operazione-pulizia” bisognerebbe parlare di vera e propria epurazione perchè la vicenda Mariotti è scandalosa. Capponi si sta rivelando il peggior presidente che la Provincia di Macerata abbia mai avuto dopo poco più di soli tre mesi di governo. Si accettano scommesse sul successore di Mariotti. Le quote sono le seguenti: Giustozzi 1 a 0,5, tutti gli altri 1 a 300. Piuttosto sarà bene chiedersi perchè il solo a fare opposizione a questa maggioranza sia Giulio Silenzi. Dov’è il PD? Dove sono tutti gli altri partiti del centro sinistra compreso il mio?
Carissimi Alessandro e Matteo, grazie per le vostre belle parole. E’ bello vedersi apprezzato, sopratutto da voi. Significa che, come dice Vasco Rossi, non tutto è andato perduto, che qualcosa (di me) si è salvato. In questi giorni, in questi anni, fare il giornalista è diventato un mestiere pericoloso, pedinati e spiati come siamo a destra e a sinistra. Non appartengo a Poteri Forti o …semplicemente in attesa di diventarlo, a lobbies, a cordate, né ad associazioni riservate. Quello che faccio o scrivo è semplicemente farina del mio sacco. Al di là del Chienti o del Potenza.
Per quanto riguarda 57 comuni, devo dare senz’altro atto a Giulio Silenzi di avere ragione, ringraziandolo perché ha certificato come raggiunto felicemente il mio obiettivo di “stravolgere” la linea editoriale precedente, così come mi ripromettevo a pagina 2 dello stesso giornale (“Anno Zero”). Nella nostra professione il fatto è arcinoto ed accettato: un direttore (o Coordinatore, in questo caso) viene scelto dell’Editore proprio per dare un volto nuovo alla pubblicazione. Come nel calcio a proposito di allenatori. Ognuno di noi giornalisti è portatore di stili, contenuti, strategie diverse. Chi è “attaccante”, chi difensivista, chi catenacciaro, chi conservatore. Ma non c’è una “Società degli Intoccabili”. Così avviene che nel nostro mestiere –una jungla come nel football- i contratti magari già formalizzati saltino in extremis perché basta una …paroletta, un sussurro, un grido che atterrisca l’Editore il quale ha cuore di coniglio e gambe da lepre. Tutti i colleghi e forse più degli altri, se possibile, lo stesso Giancarlo (Liuti) -che come me è stato incaricato dalla Provincia senza avviso pubblico- tali cose le conosce benissimo. E sono convinto che Giancarlo sia stato il primo a non adontarsi perché io, recuperando dopo un anno di silenzio 57 (c’era anche il rischio della decadenza) abbia voluto fare un giornale diverso dal suo.
Spetterà ai lettori gradire o meno. Se fosse in vendita, l’house organ della Provincia, potremmo verificarlo dalle vendite.
Tengo a piacere alla gente, non necessariamente al mondo politico, che non servo e di cui non sono “cliente”, e dal quale non mi aspetto infatti particolari apprezzamenti (e neppure una pacca sulle spalle oppure un semplice “come stai?”).
Mi dispiace sin particolare, e tanto, che Giulio (Silenzi) con il quale c’è amichevole frequentazione dal 1980 non mi abbia voluto neppure citare (“altro giornalista”) e certo non sarei intervenuto se Alessandro e Matteo non mi avessero chiamato per nome e cognome.
Sono però sicuro che quell’omessa citazione nasconda non tanto alterigia volta ad umiliarmi, ma una sorte di inconsapevole respiscenza in Silenzi che mi scriveva (prot. 1132 bis): “…riconosco alle pagine da te curate una buona interpretazione dell’identità del territorio e sufficiente ricchezza d’informazione”.
E così sia.
Sono certo che, conoscendo il valore del giornalista che è stato chiamato a fare il Coordinatore, l’organo di informazione della Provincia (pur rispettando il dovere di far conoscere l’attività di Consiglio e Giunta) resterà un organo d’informazione e non si trasformerà in un bollettino pro- Capponi in quanto Verdenelli è un giornalista con la G maiuscola.